Nel definire questa data siamo tutti coinvolti. Perciò incominceremo con una domanda. La data della distruzione di Gerusalemme per mano di Nabucodonosor, che i Testimoni di Geova fissano nel 607 a. C., è storicamente coerente? Tutti gli studi su questo argomento mostrano che la città fu rasa al suolo nel 587 a. C. Ciò accadde 20 anni dopo rispetto alla data comunemente accolta dai Testimoni di Geova.
Per farla semplice, proviamo, andando all’indietro cronologicamente, a ripercorrere la successione dei re che regnarono negli anni che corrono tra 1) la caduta di Babilonia e 2) la distruzione di Gerusalemme. Così vedremo subito quanto tempo è realmente intercorso tra i due eventi storici.
Le pubblicazioni della Watchtower e la datazione secolare su un punto concordano e mostrano senza ombra di dubbio che Babilonia cadde nel 539 a.C. Di qui, perciò, possiamo partire tranquilli. Il re regnante in quell’anno era Nabonedo e Baldassarre suo figlio era coreggente. L’Ausiliario per capire la Bibbia a proposito di Nabonedo dichiara: “Sulla base di testi cuneiformi si crede che abbia regnato per diciassette anni (556-539 a. E. V.)”
La Torre di Guardia (w65 15/6 pp. 377-380) scrive: “Evilmerodac regnò due anni e fu assassinato dal cognato Nergalsharùsur, che regnò quattro anni, tempo che dedicò soprattutto ad opere di costruzione. Gli succedette il figlio minorenne Labashi-Marduk, ragazzo malvagio che fu assassinato dopo nove mesi. Salì al trono Nabonedo, che era stato governatore di Babilonia ed era il genero preferito di Nabucodonosor, ed ebbe un regno molto glorioso fino alla caduta di Babilonia nel 539 a.C.”
Sempre a proposito di Labashi-Marduk Perspicacia, Volume 2, pagina 355, seconda colonna, primo paragrafo, scrive: “Nabonedo salì al trono dopo l’assassinio di Labashi-Marduck”. Il libro edito in inglese nell’anno 1963 “Babylon the Great has fallen. God’s kingdom rules” (che pui trovare in pdf) a pagina 184 dell’edizione inglese (attenzione perchè l’edizione italiana non contiene nulla su questi argomenti, ho verificato io stessa) fa notare che Evil Merodach regnò due anni, Neriglissar regnò 4 anni, Labashi-Marduk nove mesi, e che Nabonedo regnò fino alla caduta di Babilonia, nel 539.
“Nabucodonosor regnò per 43 anni” – Perspicacia, Volume 2, p.480A Evil-Merodac succedette il cognato Neriglissar (Nergal-shar-usur). Questo re viene menzionato in Perspicacia, Volume 2, p. 385, alla Voce Nergal-Sareser
Infine, l’ultimo tassello lo andiamo a cercare nelle Scritture: “Nel quinto mese, il settimo giorno del mese — cioè nel diciannovesimo anno di Nabucodònosor, re di Babilonia — Nebuzaradàn, capo della guardia, servitore del re di Babilonia, arrivò a Gerusalemme. Bruciò la casa di Geova, la casa del re e tutte le case di Gerusalemme; bruciò anche le case di tutti gli uomini preminenti. L’intero esercito dei caldei, che era con il capo della guardia, abbatté le mura che circondavano Gerusalemme.” 2 Re 25:8-10.
Distruzione di Gerusalemme: i conti
Facciamo subito i conti:
Ciro conquista Babilonia nel 539 a.C.
Monarca Anni di regno
Nabonedo 17 anni
Labashi-Marduk 1 anno
Neriglissar 4 anni
Evil-Merodac 2 anni
Nabucodonosor 43 anni
Ottengo la data d’inizio del regno di Nabucodonosor facendo la somma degli anni di regno dei re che gli succedettero, come nell’elenco. Vado indietro in senso cronologico.
539+17+1+4+2+43 = 606 Inizio del regno di Nabucodonosor.
Sottraggo a questa data 19 anni in quanto, sulla base di 2Re 25:8-9, nel suo 19 anno Nabucodonosor venne a Gerusalemme.
Così facendo ottengo 606-19= 587 che è la data della cattura della capitale di Giuda.
Questo dimostra che, semplicemente ricorrendo a dati non controversi, che si trovano nei libri che tutti i Testimoni di Geova hanno a disposizione nei loro scaffali, possiamo provare che Gerusalemme fu distrutta nel 587 a.E.V. e non nel 607 a.E.V. Questo è sostenuto nelle enciclopedie e nei libri di storia come dato fondato sull’evidenza di molte prove. A sostegno vi sono più di duemila documenti cuneiformi datati.
Un testimone di Geova svedese, Carl Olof Jonsson, negli anni settanta condusse una ricerca storica davvero magistrale e intrattenne una lunga corrispondenza con i dirigenti del corpo direttivo Watchtower. Nel frattempo son passati 40 anni, la data cardine del 607 a. C. , benchè intrinsecamente errata, è rimasta dov’era.
Carl Olof Jonsson, pur avendo la verità dalla sua parte, è stato disassociato e insieme a lui anche Raymond Franz del corpo direttivo. Quest’ultimo si era occupato di cronologia quando lavorava alla stesura del libro Ausiliario per capire la Bibbia. Come lui stesso dichiara nel suo libro Crisi di coscienza, non aveva trovato margini sufficienti a sostenere la data del 607 a.C. come il tempo della distruzione di Gerusalemme.
Uno scrittore di origine giudaica, Giuseppe Flavio, può essere interpellato a sostegno del fatto che la distruzione di Gerusalemme avvenne nel 587 a.C. Egli, nel suo Contro Apione, libro 1, capitolo 21, afferma che Gerusalemme rimase desolata per 50 anni.
“Nabucodonosor, nel diciottesimo anno del suo regno, rese il nostro tempio desolato e così rimase in quello stato di oscurità per cinquant’anni; ma nel secondo anno del regno di Ciro furono gettate le fondamenta e fu completato di nuovo nel secondo anno di Dario“.
A questo punto qualsiasi testimone di Geova avrà già certamente in mente questa obiezione: Si, ma la Bibbia dice che Giuda sarebbe stata in esilio per 70 anni. In realtà le Scritture non dicono questo, ma un’altra cosa.
Daniele 9:1-2 “Nel primo anno di Dario, figlio di Assuèro, del seme dei medi che era stato fatto re sul regno dei caldei, nel primo anno del suo regno, io stesso,Daniele, compresi dai libri il numero degli anni riguardo ai quali la parola di Geova era stata rivolta a Geremia il profeta per compiere le devastazioni di Gerusalemme, cioè settant’anni.” Cercherò di essere breve. Occorre subito notare nella lingua originale ebraica, il plurale della parola devastazioni. Tale condizione non si verifica solo al momento della distruzione della città ma anche prima.

Geremia 25:17-18 “Presi quindi il calice dalla mano di Geova e lo feci bere a tutte le nazioni da cui Geova mi mandò. Iniziai con Gerusalemme e le città di Giuda, i suoi re e i suoi principi, per farne una rovina, qualcosa di cui inorridire e qualcosa da deridere e una maledizione, proprio come si vede oggi.
Proseguii con il faraone, re d’Egitto, i suoi servitori, i suoi principi, tutto il suo popolo e tutte le loro popolazioni miste, tutti i re del paese di Uz, tutti i re del paese dei filistei, Àscalon, Gaza, Ècron e i superstiti di Àsdod,
Èdom, Mòab e gli ammoniti, tutti i re di Tiro, tutti i re di Sidóne e i re dell’isola al di là del mare, Dèdan, Tema, Buz e tutti quelli con i capelli rasati alle tempie, tutti i re degli arabi e tutti i re delle popolazioni miste che vivono nel deserto, tutti i re di Zimri, tutti i re di Èlam e tutti i re dei medi, tutti i re del nord vicini e lontani, uno dopo l’altro, e tutti gli altri regni che sono sulla superficie della terra. Dopo di loro berrà il re di Sesàc.”
Questa profezia comincia ad adempiersi 18 anni prima della distruzione di Gerusalemme. Geremia 53:28-30 “I giudei che Nabucodònosor portò in esilio nel settimo anno ammontarono a 3.023. Nel diciottesimo anno di Nabucodònosor, finirono esuli da Gerusalemme 832 persone. Nel ventitreesimo anno di Nabucodònosor, Nebuzaradàn, capo della guardia, portò altri giudei in esilio: 745 persone. In totale furono deportate 4.600 persone.”
La prima deportazione avvenne 10 anni prima della distruzione di Gerusalemme. La seconda deportazione avvenne subito dopo la presa della città e la sua distruzione nel fuoco. La terza deportazione avvenne cinque anni dopo. Così, quando rasero al suolo la città, la sua desolazione era in atto da molti anni. Da circa vent’anni.
Geremia 25:9-11 “…mando e certamente prenderò tutte le famiglie del nord”, è l’espressione di Geova, “sì, [mandando] a [chiamare] Nabucodorosor re di Babilonia, mio servitore, e certamente le farò venire contro questo paese e contro i suoi abitanti e contro tutte queste nazioni all’intorno; certamente li voterò alla distruzione e ne farò oggetto di stupore e qualcosa a cui fischiare e luoghi devastati a tempo indefinito.
Distruggerò da essi il suono di esultanza e il suono di allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa, il suono della macina a mano e la luce della lampada. E tutto questo paese deve divenire un luogo devastato, un oggetto di stupore, e queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per settant’anni”’.
Evidentemente questa profezia non parla della durata dell’esilio degli Israeliti, ma della durata del periodo in cui “queste genti” (“tutte le nazioni” secondo Geremia 27:7) avrebbero servito il re di Babilonia. La seconda predizione riguardante i settant‟anni si trova in Geremia 29:10 dove si legge:”Geova ha detto questo: „Secondo il compimento di settant’anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e certamente realizzerò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo‟ “.
Pochissime traduzioni della Bibbia hanno “a Babilonia” in Geremia 29:10, e la maggior parte se non tutte sono influenzate dalla versione del re Giacomo del 1611. Oggi ci si rende conto che questo è un errore di traduzione. Perciò, la resa in tutti i commenti e traduzioni moderne è “per Babilonia” Così, una tra le varie traduzioni, rende Geremia 29:10 come segue: “Quando settant’anni saranno completati per Babilonia, io verrò a voi e adempirò la mia promessa di grazia di riportarvi in questo luogo.” NIV
La maggioranza delle traduzioni moderne dimostrano che i settant’anni si riferiscono al periodo della supremazia babilonese, dalla caduta dell’Assiria nel 609 a.C. alla caduta di Babilonia nel 539 a.C., periodo durante il quale le nazioni dovevano servire “il re di Babilonia settant’anni”. I settant’anni furono “per Babilonia” e quindi non si riferiscono al periodo di desolazione di Gerusalemme o alla durata dell’esilio degli ebrei. La risposta alla domanda “Settanta anni per chi?”, quindi, è “per Babilonia”. Questo è ciò che Geremia aveva chiaramente predetto in Geremia 25:11 e 29:10.
E qui chiudo il discorso. Proverbi 14:5 dice: Il testimone fedele è quello che non dirà menzogne. Grazie.
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