Antonio Caracciolo, ricercatore di Filosofia del Diritto dell’Università La Sapienza di Roma, scrive: “L’olocausto è una leggenda sulla quale esistono solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio. Anche le camere a gas, ammesso e non concesso che queste siano mai veramente esistite, sono una delle tante verità da verificare.” Caracciolo: lo sterminio degli ebrei è una leggenda
Lo stato d’Israele ha ricevuto dalla Repubblica Federale di Germania, a partire dall’anno 1949, più di 90.000 milioni di marchi tedeschi. Questo come risarcimento e indennizzo per le camere a gas di Auschwitz. Quando sono in gioco simili cifre si è propensi a credere che le prove, che hanno potuto convincere a tirar fuori tanto danaro, siano assolutamente fondate e di una validità probante.
Ecco perchè l’inganno ha coinvolto non solo l’opinione pubblica, ma milioni di studiosi e di storici intelligenti e in assoluta buona fede. C’è stata una campagna di propaganda postbellica ininterrotta per la creazione di un mito. Anche una manipolazione psicologica che ha ingigantito un dramma, certamente tristissimo, l’ olocausto, fino a fargli raggiungere proporzioni apocalittiche. Ma le questioni storiche si devono provare scientificamente e perfino al di là di ogni ragionevole dubbio.
E certamente provare che almeno sei milioni di ebrei morirono è questione difficile. Ho provato a cercare le liste dei nomi delle vittime sui database ma non sono accessibili. Un video curato dall’organizzazione di Yad Vashem, il Museo della Shoah a Gerusalemme, dichiara che quasi due milioni di nomi, sui sei teorizzati, rimangono anonimi. In ebraico Yad Vashem significa – “un monumento e un nome” – da Isaia 56:5. L’ente nazionale per la memoria della Shoah di Israele, impegnato nella ricerca dell’identità anagrafica dei morti ammette inoltre che tale ricerca è molto complessa. Tuttavia, si capisce, l’opinione pubblica non è disposta a riconoscere il plagio da parte di una martellante operazione d’indottrinamento.
Gli storici di regime prendono come attendibile qualunque dichiarazione a sostegno dell’olocausto degli ebrei e dell’esistenza delle camere a gas. Si accettano arbitrariamente le cosiddette testimonianze oculari come affidabili, senza tener conto di una possibile, voluta, consapevole mistificazione. Viceversa la metodologia scientifica impone che si sottopongano all’indagine critica ogni sorta di fonti.
Ciò che si deve spiegare è come mai, dato che le cifre delle vittime si devono drasticamente ridurre, si continui ad alimentare la menzogna. Risulta sempre più difficile spiegare perchè questa cifra ufficiale di sei milioni di morti continui a sembrare ai molti come una verità ben assodata. Uno storico francese, Paul Rassinier (1906-1967), lui stesso internato e torturato a Buchenwald, stima un numero approssimativo di 1.600.000 morti nei campi di concentramento. In ogni caso le stime possono variare di molto. Si può salire fino a 15 o 20 milioni secondo alcuni, alle 300.000 vittime secondo altri. Indipendentemente dal loro numero, queste furono sofferenze reali come furono sofferenze reali quelle dei morti nei movimenti della resistenza partigiana o quelle nei gulag sovietici. Non ci sono dubbi. Non si possono, né si vogliono trascurare o minimizzare i drammi di nessuno, neppure di un’unica, singola persona.
Tuttavia ci si può legittimamente chiedere: perchè sottolineare l’entità delle sofferenze degli ebrei più delle sofferenze di milioni di altra gente comune? Per rispondere ci si dovrà ricordare del fatto che nel mantenere in piedi tale menzogna il movimento sionista ha svolto un ruolo fondamentale. “Lo sbriciolamento del suo mito di fondazione toglierebbe a Israele una possibilità unica. Si tratta della possibilità, preziosa sotto ogni rapporto, di far pesare sul mondo intero una tragedia che non ebbe mai luogo nei termini propagandati”. Dopo questa citazione, Dagoberto Bellucci, in una sua ampia analisi, arriva alla conclusione. “Tragedia vi fu, ma si articolò in termini del tutto diversi.” Da: L’olocausto-La grande menzogna (Spunti revisionistici)
Eppure, tra gli storici contemporanei, lo sterminio ebraico risulta un fatto dogmatico e indiscutibile. Viceversa questa sarebbe una storia tutta da rivedere. Più i revisionisti indagano e meno certezze assume la storia ufficiale. Al fine di costituire lo stato d’Israele il progetto è stato ineccepibile. Si è fatto il possibile e l’impossibile in modo da ottenere compatimento, solidarietà, aiuti finanziari, appoggi politici e sostegno diplomatico. Gli storici che cercano di fare luce sull’argomento sono costantemente sotto assalto. Divengono facilmente vittima di continui attacchi, verbali, sotto forma di diffamazione e calunnia, e fisici, sotto forma di aggressioni e attentati. In Belgio, Francia, Austria e Germania, a negare l’olocausto si rischiano da 3 a 5 anni di carcere. Ma, come in molti altri campi , anche in questo è indice di coraggio cercare la verità e proclamarla.
E questo coraggio alcuni ce l’hanno messo. A sostegno delle loro convinzioni hanno affrontato anni di carcere. Ciò avveniva in quei paesi dove la repressione e la censura impediscono la libera ricerca storica, la libertà di opinione ed espressione. Consideriamo un solo caso, ma ce ne sarebbero altri. Si tratta solo di fare un esempio, dal momento che dal 1994 in Germania sono emersi 200 mila procedimenti penali per reati d’opinione che riguardano nazismo e olocausto.
Ernst Zundel (1939-2017), tedesco di origine, aveva fondato in Canada una casa editrice. Nel 1985 andò sotto processo e ricevette una condanna di nove mesi di carcere. Con quale motivazione? Per aver diffuso materiale revisionistico sotto forma di opuscoli che mettevano in discussione l’olocausto. Malgrado le energie e il denaro speso a sostegno delle proprie convinzioni, lo estradarono in Germania. Lì rimase in carcere altri cinque anni, dal 2005 al 2010. Era stato lui a finanziare il rapporto di Fred Leuchter sull’inesistenza delle camere a gas nei campi di concentramento)
Ora, vicende come queste fanno pensare. Quando qualcuno è disposto ad affrontare difficoltà di questo tipo, a sostegno delle proprie convinzioni ideologiche, dimostra di aver riflettuto seriamente e di essere sicuro della realtà delle proprie idee. Andare contro corrente non è mai facile. Viviamo in un mondo dove la verità è tenuta nascosta alle masse, si tratti delle verità storiche, scientifiche, religiose, mediche, alimentari e quant’altro.
Non dimentichiamo il nome del regista. La Bibbia lo chiama l’originale Serpente chiamato Satana e Diavolo. Ma neppure dimentichiamo che l’importanza di Geova, il vero Dio, è soverchiante su tutti. “Egli certamente inghiottirà la faccia dell’avvolgimento che si avvolge su tutti i popoli, e l’opera tessuta che si intesse su tutte le nazioni.” (Isaia 25:7)
