La storia giudaica è ancora considerata da molti come una storia minore e non, come in effetti è, un elemento importante della storia dell’uomo più in generale. Ciò che intendo dire è che la storia di questo popolo non è semplicemente la storia di una minoranza, ma una storia centrale. Se facciamo riferimento ai tre figli di Noè e a uno di loro più specificamente, Sem, possiamo immaginare che un terzo dell’umanità sia derivato da lui. Non è poco perché fu lui il progenitore dei diversi popoli semiti.
Nella benedizione pronunciata da Noè, la discendenza di Sem sarebbe stata particolarmente favorita da Dio. Noè disse ai suoi figli: “Dio conceda ampio spazio a Iafet e risieda nelle tende di Sem. Canaan divenga schiavo anche di lui.” (Genesi 9:27) Ora risiedere nelle tende di qualcuno significa esserne ospiti. E’ anche una richiesta di rispetto per l’autorità e le disposizioni del padrone di casa. Per il bene o per il male, che piaccia o non piaccia. In Genesi 12:1-3 si leggono le promesse di Dio ad Abramo nel momento in cui lo invita ad uscire da Ur: “Farò di te una grande nazione e ti benedirò e davvero farò grande il tuo nome.”
La storia giudaica di Abramo
Dopo che Abramo diede prova di ubbidienza fino al punto di essere disposto a sacrificare Isacco, Dio aggiunse: “Siccome hai fatto questo, e non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico, io di sicuro ti benedirò e di sicuro moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare; e il tuo seme prenderà possesso della porta dei tuoi nemici. E per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno, per il fatto che tu hai ascoltato la mia voce.” Genesi 22:15-18
In queste parole profetiche è contenuto molto del successivo destino di liberi e schiavi, di sudditi e re. Da Sem, tramite suo figlio Arpacsad, discese Abramo, e a lui venne fatta la promessa relativa al Seme mediante il quale tutte le famiglie della terra avrebbero ricevuto una benedizione. Studiando le grandi linee della storia d’Israele e del mondo fino ad oggi ci si può rendere conto della grande portata di questo discorso. Naturalmente si tratta, in primo luogo, di una promessa messianica che punta verso il sacrificio di riscatto offerto dal Cristo a favore di molti, cioè di tutti quelli che vi ripongono fede.
La storia giudaica di Davide
Tuttavia il discorso presenta varie sfaccettature e diversi livelli. Prendiamo in considerazione le parole di Natan, il profeta, che egli rivolse a Davide: “E Geova ha dichiarato che una casa è ciò che Geova ti farà. Quando i tuoi giorni si saranno compiuti…, allora susciterò dopo di te il tuo seme, che uscirà dalle tue parti interiori; e in realtà stabilirò fermamente il suo regno…E la tua casa e il tuo regno saranno certamente saldi a tempo indefinito davanti a te; il tuo medesimo trono diverrà fermamente stabilito a tempo indefinito.”
Rendendosi conto della futura portata di queste parole Davide replicava: “Chi sono io, o Sovrano Signore Geova? Che cos’è la mia casa che mi hai portato fin qui? E come se questo fosse poca cosa ai tuoi occhi, o Sovrano Signore Geova, ancora parli riguardo alla casa del tuo servitore pure fino a un lontano tempo futuro; questa è la legge data per il genere umano, o Sovrano Signore Geova… Quale unica nazione sulla terra è simile al tuo popolo Israele, che Dio andò a redimere a sè come popolo…ti stabilivi il tuo popolo Israele fermamente come tuo popolo a tempo indefinito…E ora, Geova Dio, esegui la parola che hai pronunciato riguardo al tuo servitore e riguardo alla sua casa a tempo indefinito e fa proprio come hai parlato…Ora assumiti l’impegno di benedire la casa del tuo servitore perché essa duri a tempo indefinito dinanzi a te; poichè tu stesso, o Sovrano Signore Geova, hai promesso, e a motivo della tua benedizione la casa del tuo servitore sia benedetta a tempo indefinito.” (2 Samuele 7: 8-29 )
Non vi è autorità se non da Dio
Il discorso di Geova, che Nathan riferì a Davide, è estremamente rimarcato, pieno di ripetizioni e molto solenne. Perciò non poteva venire dimenticato. Di lì è uscito fuori tutto il discorso del diritto divino dei re che ha permeato la storia del nostro mondo. Ancora Paolo nella lettera ai Romani ricalca e ribadisce: “Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all’autorità si oppone all’ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna; infatti i magistrati non sono da temere per le opere buone, ma per le cattive.
Tu, non vuoi temere l’autorità? Fa’ il bene e avrai la sua approvazione, perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; infatti è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza. È anche per questa ragione che voi pagate le imposte, perché essi, che sono costantemente dediti a questa funzione, sono ministri di Dio. Rendete a ciascuno quel che gli è dovuto: l’imposta a chi è dovuta l’imposta, la tassa a chi la tassa; il timore a chi il timore; l’onore a chi l’onore.” Romani 13:1-7
Ad esaminare la storia fino ai nostri giorni i conti tornano.
Il potere venne esercitato sempre nella casa di Davide.
Oggi, come sempre, gli ebrei sono al potere. Di lì non si scappa. Per il bene e per il male, che piaccia o non piaccia. I fatti si sono svolti storicamente in quella maniera, secondo la profezia rivolta a Davide per bocca di Nathan. Se qualcuno ha dei dubbi potrà controllare di persona. I documenti non mancano. Come Gesù disse: “Non c’è nulla di nascosto che non divenga manifesto, nè alcuna cosa accuratamente occultata che non diventi mai nota e non venga mai allo scoperto.” (Luca 8:17) Così è se vi pare. La storia umana è intrinsecamente storia giudaica. Se lo vogliamo accettare anziché no.
