Due diversi seggi sacerdotali

Due diversi seggi sacerdotali: per quanto strano ciò ciò possa apparire il sommo sacerdozio non appartenne solo alla discendenza di Aaronne, ma fu esercitato nella famiglia di Mosè. Diversamente da quanto si crede, dopo la morte di Mosè, il sommo sacerdozio cominciò ad essere esercitato anche tra i suoi discendenti e non esclusivamente nella casa di Aronne. Il figlio di Gherson, Gionatan, finì col creare un nuovo santuario, una sotto-sede idolatrica dipendente da Silo ma ubicata a Dan. (Giudici 18:30-31) Perciò, volendo ricostruire dalle Scritture un minimo di genealogia anche per Eli, potremmo dire che egli era figlio di Levi, di Cheat, di Amram, di Mosè, di Gherson, di Sebuel e di altrettanti personaggi che coprirono un periodo di circa 200 anni ma che non vengono in nessun modo nominati. (1Cron 23:15-16)

Provando a stabilire delle date, almeno indicative, porremo come riferimento fondamentale l’anno del 1513 a.C. quando Israele esce dall’Egitto. A partire di lì il popolo vaga nel deserto per quarant’anni. Poi, con la morte di Mosè nel 1473 a.C., inizia un periodo di circa vent’anni, che va dal 1473 al 1450 a.C. circa, in cui, sotto la guida di Giosuè, si procede alla conquista di Canaan. Con la morte di Giosuè subentra il periodo dei giudici che va grosso modo dal 1450 al 1120 a.C. e si conclude con l’inizio del regno di Saul.

Stabilire una successione genealogica per i due diversi seggi sacerdotali

Cercare di stabilire una successione cronologica dei fatti potrà sembrare noioso, ma non è inutile perchè aiuta farci un’idea generale e a capire. Così, volendo collocare Eli storicamente, potremmo fissare la sua morte 40/50/60 anni prima dell’inizio del regno di Saul, periodo in cui Samuele continua la sua decennale attività profetica. Eli giudicò Israele per un periodo di quarant’anni. Supponendo il periodo del sacerdozio di Gherson e dei suoi figli, di Sebuel, (dapprima incaricato sui depositi – 1Cron 26:24 – e, dopo la morte del padre, probabilmente officiante a Silo) e di Gionatan officiante a Dan, come un tempo ipotetico di circa cinquanta o sessant’anni, si arriva intorno al 1400 a.C.. Ecco quindi che da Sebuel a Eli potrebbero intercorrere circa 200 anni. Per tutto questo periodo  la successione sacerdotale sulla linea mosaica manca dagli elenchi. Nel frattempo anche sacerdoti della discendenza aronnica di Eleazaro potevano subentrare come sacerdoti su entrambi i versanti, a Silo o a Dan.

Due seggi per il sommo sacerdozio

Tenendo per buona l’esistenza di due antichi centri di adorazione fin dall’entrata di Israele nella terra di Canaan come si dichiara in Giudici 18:31, si erano venuti a costituire anche due seggi su cui due sommi sacerdoti potevano contemporaneamente officiare. Prendiamo il caso di Bucchi figlio di Abisua, figlio di Fineas. Questi uomini appartennero alla discendenza di Eleazaro. (1Cron 6:4-6) E anche di loro si suppone che possano essere stati sommi sacerdoti. Per esempio Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche V, 361, 362 [xi, 5]; VIII, 12 [i, 3] parla di Abisua come sommo sacerdote.

E’ anche interessante notare come nella suddivisione della terra promessa compaia un capo principale di nome Bucchi figlio di Iogli, della tribù, guarda caso, proprio di Dan. Ora non è neppure completamente da escludere, per quanto possa sembrare improbabile, che questo tale Bucchi di Iogli fosse la stessa persona del Bucchi di Abisua. (Num 34:17, 22) Dopo tutto un sommo sacerdote, o perfino un aspirante tale, era senz’altro un capo principale. Chi più di lui?

Tanto per fissare qualche data…

Per adesso, potremmo indicare un prospetto di questo tipo: 1513 uscita dall’Egitto; 1473 morte di Mosè; 1473 – 1443? Sacerdozio di Gherson a Silo + sacerdozio di Gionatan a Dan; 1443?- 1413? Sacedozio di Sebuel a Silo + sacerdozio a Dan di innominato; 1413? – 1213? periodo in cui i sommi sacerdoti non sono nominati; 1213? – 1173? periodo di 40 anni del sacerdozio di Eli (1Sam4:18); 1173? – 1117? periodo in cui Samuele è giudice e profeta facente le veci nel sacerdozio di Icabod(?) o di un altro minore; 1117-1077 regno di Saul. Questa impostazione, per quanto sembri logica, non può, per ovvie ragioni, essere del tutto precisa.

Dovremmo supporre però che per tutto questo periodo il sommo sacerdozio continui ad esercitarsi nella casa di Mosè, di cui Eli sarebbe uno degli ultimi esponenti. Infatti alla sua morte nasce il piccolo Icabod, che sopravvive alla morte dei suoi genitori. Da lui o magari da un suo fratello maggiore, discenderà Ahimelec, e l’ultimo sommo sacerdote della discendenza mosaica, Abiatar. (1Samuele 22) Ma andiamo per ordine.

Stroncato il braccio della casa di Mosè

Un uomo del vero Dio era venuto un giorno  da Eli con un messaggio di condanna. Gli aveva innanzi tutto ricordato quel suo illustre antenato scelto da tutte le tribù d’Israele per fare da sacerdote. Ma poi aveva detto: “Ecco vengono i giorni in cui certamente  reciderò il tuo braccio e il braccio della casa del tuo antenato, così che non ci sarà vecchio nella tua casa. E guarderai realmente un avversario nella mia dimora in mezzo a tutto il bene che è fatto in mezzo a Israele; e nella tua casa non ci sarà mai un vecchio.” (1Sam 2:31-32)

 Dunque il braccio dell’antenato di Eli doveva essere reciso. Se l’antenato fosse stato Aronne, allora Zadoc, sommo sacerdote di una nuova linea dinastica, avrebbe dovuto provenire da Mosè. Ma le Scritture non danno questa risposta. In 1Cronache 6:1-8 viene tracciata la genealogia di Zadoc esattamente da Aronne a prova del fatto che il suo braccio non era stato stroncato. Allora i braccio di chi fu quello reciso? Non certo quello di Aronne. Bensì quello di Mosè. Non c’è alternativa.

Morte di Eli

Eli  è  ormai molto vecchio e alla notizia che i suoi figli Ofni e Fineas sono morti in battaglia e l’arca è stata catturata dai filistei, cade all’indietro sulla sedia, si rompe l’osso del collo e muore. Anche la nuora, moglie di Fineas, incinta e prossima al parto, viene colta inaspettatamente dalle doglie e muore dando alla luce un maschietto, Icabod. A questo punto la condanna di una illustre famiglia è stata eseguita e ben presto la dinastia dei sacerdoti di Mosè verrà messa fuori gioco. Il sacerdote officiante in occasione dell’inaugurazione del tempio di Salomone sarà un discendente di Aronne, Zadoc. (Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche X, 152 [viii, 6])

Ci fu di nuovo un bagno di sangue fatto eseguire da Saul. Ahimelec, viveva a Nob, città sacerdotale, poco distante da Gerusalemme. Davide un giorno era capitato a Nob. Costretto a fuggire da Saul era andato dal sommo sacerdote Ahimelec a chiedere del pane per i suoi uomini. Doeg l’edomita, nemico di Davide e leccapiedi di Saul, aveva riferito al re quel che aveva visto. Saul fece uccidere tutti i sacerdoti di Nob, 85 uomini e sterminare tutta la città. Solo Abiatar, figlio del sommo sacerdote, era riuscito a scampare. Questo Abiatar fu l’ultimo capo sacerdote della linea familiare di Mosè e venne deposto da Salomone. (1Re 2 27; 35) Di lì in poi la linea sacerdotale legittima sarà quella di Aronne.

I discendenti di Mosè e il sacerdozio dei vitelli d’oro

A questo punto ci si potrebbe chiedere che fine abbia fatto la linea sacerdotale mosaica. La risposta è una sola. Con la divisione del regno al tempo di Roboamo, figlio di Salomone, e di Geroboamo, suo funzionario, la linea mosaica finì per decentrarsi e operare nei santuari di Dan e di Betel dove Geroboamo nominava sacerdoti nell’adorazione idolatrica. 2Cronache 11:15 dice di Geroboamo: “Ed egli si costituiva sacerdoti per gli alti luoghi…” Fu lì probabilmente che si riciclarono i sacerdoti della linea mosaica.

I sacerdoti mosaici rimasti a Babilonia

Dopo il ritorno del popolo d’Israele dall’esilio in Babilonia i sacerdoti mosaici non fecero più ritorno in Gerusalemme. Siccome non tutti gli ebrei deportati a Babilonia avevano fatto ritorno a Gerusalemme, i sacerdoti rimasti a Babilonia dovevano essere quelli della discendenza di Mosè. Binyamin da Tudela, un viaggiatore del passato ci ha lasciato il suo diario di bordo.

Nella sua relazione di viaggio, si sofferma a lungo nella descrizione di una delle più grandi comunità ebraiche dell’epoca, quella residente a Bagdad, l’antica Babilonia, formata in gran parte da discendenti di deportati ebrei che non seguirono Esdra e Sedechia nel loro viaggio di ritorno a Gerusalemme. Egli scrive “La comunità di Bagdad, che annovera circa quarantamila ebrei, vive sicura, prospera e stimata sotto il califfo. Conta grandi dotti e capi di accademie, assai versati nello studio della Torah. Le accademie rabbiniche sono dieci: a capo della maggiore, intitolata al Ga’on Ya’aqov, è il rabbino capo Semu’el ben ‘Ali, levita, la cui famiglia discende da Mosè, nostro maestro – sia su di lui la pace.”

Di tutti i rabbini citati da Binyamin di Tudela nel suo Itinerario, Semu’el ben ‘Ali è l’unico ad essere dichiarato discendente di Mosè; l’unico in tutta la letteratura ebraica. E guarda caso risiedeva proprio a Babilonia. Difficile pensare a una coincidenza. http://www.cartesio-episteme.net/doc3.html

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