ISS: esiste davvero? in diversi se lo chiedono da tempo. Dall’inizio del XXI secolo, la colonizzazione dello spazio è divenuta materia d’interesse, e non solo per le grandi agenzie di ricerca spaziale. La motivazione sarebbe la salvaguardia della specie umana dal rischio di estinzione. Lo stesso direttore della NASA ha dichiarato nel 2005 che la colonizzazione dello spazio deve essere l’obiettivo ultimo dell’esplorazione spaziale.
In riferimento all’ISS, analizzeremo qui di seguito i diversi dati in relazione ad altezza, velocità, costi, operatività e scopi. Sarebbe lunga 108 metri, larga 88,4 metri, pesante 450 tonnellate, praticamente grande come un campo da calcio. Nonostante queste dimensioni, tutto sommato ridotte, su internet si legge che é così imponente da risultare addirittura visibile dalla terra a occhio nudo, e questo pur viaggiando a una distanza di 400km dal suolo terrestre. E c’è anche qualcuno che ci crede.
Ti chiedo: tu riesci a vedere un campo di calcio fiondato in movimento fulmineo a una distanza media di 400 km? Addirittura c’è un video di Focus che riprende un puntino nero che si muove veloce sulla superficie della luna. Il passaggio di questo puntino – ombra sarebbe, agli occhi del giornalista che scrive, addirittura paragonabile a una ecclissi. Capre, capre, capre! Tutti in adorazione di questo straordinario idolo platinato e lucente. (video: Il transito della ISS davanti alla Luna, 0:28)
La stazione viaggerebbe con tutto l’equipaggio ad una impressionante velocità media di 27600 km/h per una navigazione totale di 662.400 km al giorno, compiendo 15,5 orbite quasi circolari intorno alla terra quotidianamente, una ogni novanta minuti. Tuttavia, in quel movimento, a quella velocità superpazza , ci sarebbero dentro esseri umani che pensano, compiono esperimenti complessi, studiano, vivono, si nutrono soddisfacendo le loro diverse necessità fisiologiche, indispensabili per mantenersi in vita.
Immaginiamo le vibrazioni delle superfici dinamiche, l’enorme impatto che un tale movimento dovrebbe avere sui pannelli che compongono la struttura della stazione! E invece no! Perché a quella velocità pazzesca gli astronauti sarebbero anche in grado di ricevere i necessari, regolari rifornimenti. Sarà mai possibile che persone intelligenti credano a tante castronerie?
Eppure sì, c’è ancora chi ci crede, molti! L’equipaggio, che può variare tra le due e le sei persone, sarebbe in grado di vedere ogni giorno 16 albe e altrettanti tramonti. Immaginiamo come questo potrebbe impattare i ritmi biologici circadiani di ciascuno di noi. Ma per gli astronauti tutto fila liscio… davvero degli eroi degni della nostra più grande ammirazione!
La costruzione di questa stazione sarebbe iniziata a partire dal 1998 ed essa dovrebbe restare in funzione fino al 2024. Il costo totale è stato stimato in 100 miliardi di euro in 30 anni. Qui davvero non c’è più bisogno di usare il modo condizionale. L’ obiettivo della stazione sarebbe quello di sviluppare e testare tecnologie per l’esplorazione spaziale, sviluppare tecnologie in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni oltre l’orbita terrestre. L’ISS svolgerebbe quindi principalmente la funzione di laboratorio di ricerca scientifica, conducendo esperimenti di lunga durata in assenza di peso. I campi principali sarebbero la ricerca sull’uomo, medicina spaziale, biologia, fisica, astronomia, cosmologia e infine meteorologia.
Noi abbiamo in mente un concetto di vita nell’universo piuttosto diverso. Lo abbiamo ribadito più volte e lo abbiamo espresso come un dato molto più credibile. Crediamo che in tutto l’universo interno al nostro firmamento possa esistere la vita, ma dentro un range più ristretto, cioè la vita di microorganismi, batteri, microbi, organismi monocellulari e tardigradi. Inoltre crediamo che prosperi la vita marina all’interno degli oceani celesti dove si genera la luce stellare bioluminescente. Crediamo che esistano terre abitabili e abitate come la nostra ma che non siano da noi raggiungibili, per via del duomo solido e chiuso sopra di noi.
Vi porto adesso un esempio per dimostrare di quanto poco affidabili siano i risultati propagandati dalla scienza dello spazio moderna. E’ la storia di uno streptococco. Sì, perchè vi devo raccontare la storia di un avventurosissimo raffreddore. Il Surveyor 3 fu lanciato il 17 aprile 1967. Toccò la superficie lunare 3 giorni dopo. Fu il primo lander statunitense ad avere a bordo un braccio meccanico che doveva scavare e studiare la composizione del suolo lunare.
Rimase attivo fino al 3 maggio, poi la sonda si spense e non potè più venire riattivata. Il sito dove rimaneva il Surveyor 3 sarebbe stato visitato in seguito dagli astronauti dell’Apollo 12, sbarcati sulla luna nel novembre 1969. Essi avrebbero raccolto alcuni strumenti della sonda, tra cui la telecamera e li avrebbero riportati a terra.
Prima del lancio la videocamera sarebbe stata accidentalmente contaminata da un batterio streptococco del raffreddore sopavissuto sulla luna per ben due anni e mezzo prima di ritornare a terra. Il lander, secondo la Nasa, era rimasto esposto al freddo e al vuoto dello spazio (la luna non ha l’atmosfera) per 33 mesi con oscillazioni termiche di ben 500 gradi da circa -250 a +250 Celsius (notte lunare ed esposizione diretta al calore del sole). La missione aveva lo scopo di verificare quale fosse stato l’effetto sugli strumenti dell’esposizione prolungata in ambiente spaziale.
Gli organismi presenti sulle telecamere una volta sulla terra ripresero ad essere attivi. Ci fu un certo interesse da parte dei sostenitori della panspermia. Ma andare sulla luna è un viaggio problematico in quanto le bande magnetiche di Van Allen bloccano il passaggio di uomini e mezzi. Allora, quel maledetto batterio dove si era andato a cacciare? Capite che fatti del genere mettono la pulce nelle orecchie. A chi possiamo veramente credere?
In ogni caso, la ricerca degli ultimi anni si è fatta molto più ambiziosa di quella di un tempo, proponendosi di verificare l’abitabilità per l’uomo sui pianeti in giro nell’universo. Si fanno ricerche in vista di una colonizzazione umana nello spazio. Nei prossimi dieci anni avremo scoperto milioni di esopianeti, dice Giovanna Tinetti, di Torino, responsabile del programma per la ricerca di esopianeti Ariel.
La Iss esiste davvero?

Ma divertiamoci ancora un momento a leggere qualche sproposito. Su di un sito si legge in un articolo tratto da Il Sole 24ore dell’11 settembre 2019 quanto segue: “Il pianeta K2-18b al momento è il miglior candidato per cercarci una qualche forma di vita, con tutte le precauzioni del caso”. Il giornalista osserva che il pianeta non è molto lontano da noi, per carità, solo 110 anni luce. Ha una massa 8 volte quella della nostra terra, è freddino, ma presenta vapore acqueo nell’atmosfera ed è alla distanza giusta dalla sua stella. E’ nella cosiddetta, fantastica zona detta dei “riccioli d’oro”! Per scovarlo c’è voluto l’ottimo Hubble Space Telescope che ha una camera fotografica molto sensibile anche all’infrarosso.
Mentre il pianeta passava davanti alla sua stella, il gruppo di ricerca guidato da Giovanna Tinetti ha studiato gli elementi che compongono l’atmosfera del pianeta arrivando alla conclusione che il 50% è rappresentato da vapore d’acqua. Il giornalista, buon per lui, nota: “Trovare acqua in un pianeta che gira atorno ad una stella al di fuori del sistema solare non è una novità, finora è stata trovata in parecchi casi.” In questo l’articolista si trova allineato con un fatto che anche il nostro team ha più volte ribadito, e cioè che le stelle emanano la loro luce dall’interno delle acque dell’oceano celeste.
Ma subito dopo il giornalista scrive che il pianeta K2-18b è semplicemente stato messo nella lista dei sospetti pianeti. Dice che il primo di questi esoplaneti fu scoperto nel 1995 con un telescopio abbastanza modesto ma con una buona idea di ricerca in testa. Riconosce poi che trovare forme di vita più evolute ed intelligenti di un minimo organismo risulterebbe, per adesso, impensabile. Buon per lui, veramente.
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Tra i risultati degli sforzi editoriali del nostro gruppo c’è la pubblicazione di quello che è il libro più completo su tutto il panorama italiano riguardo le vere misure ed il sistema di cose della Terra Piatta (lo puoi trovare direttamente acquistabile da Amazon a questo link), che abbiamo tradotto anche in Inglese ed in Spagnolo.
Iss: parliamo della stazione spaziale internazionale, una stazione in orbita terrestre bassa. Ci chiediamo se questa Iss esiste davvero. E’ dedicata alla ricerca scientifica e gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la NASA americana, la russa RKA, l’europea ESA, la giapponese JAXA, la canadese CSA-ASC. La stazione orbitante è un primo passo verso ambiziosi obiettivi, cioè la colonizzazione dello spazio e la ricerca di pianeti abitati o abitabili nella nostra galassia. Infatti, in base all’equazione di Drake, c’è chi stima che, come minimo, ci siano 660 pianeti abitati simili al nostro nell’universo.


ISS esiste? Beh io ho la registrazione fatta da me quando ho ricevuto sulla freq. di
121,750 MHz la voce del russo a bordo della Soyuz che stava attraccando alla ISS durante la missione 56. La vigilia di Natale io e mia moglie abbiamo osservato una meraviglia in cielo, centinaia di puntini luminosi in fila indiana che si muovevano da ovest verso est, una flotta di satelliti Starlink lanciati da SpaceX che formeranno una rete globale per internet. Mentre voi fantasticate su cupole di vetro e passi della bibbia scritti da pastori, le aziende che guardano al futuro invece che al passato, stanno mettendo a punto il prossimo network lunare che dovrà interfacciare internet terrestre con quello spaziale, dato che nei prossimi anni le imprese sulla Luna saranno parecchie. Ah dimenticavo, già oggi è possibile ricevere il satellite relay Queqiao in orbita lunare su 2245,01 MHz, che fa da ponte per la sonda Lander cinese atterrata sul lato nascosto della Luna.
Beato te! Non ti invidio, comunque!
Che utilità possa avere atterrare sul “lato” nascosto della Luna devono ancora comunicarcelo! Forse sono stanchi di vivere in mezzo ad un miliardo e mezzo di cinesi e preferiscono non vederseli davanti tutto il giorno!
Dall’ISS oggi 05-02-2020 han fatto foto delle Alpi: costose, molto costose!