Il termine inondazione nelle Scritture non si applica solo al dilagare delle acque in occasione del diluvio universale. Questo perché anche anche altre profezie, tra cui quelle relative alla caduta di Babilonia sono legate al tema dell’acqua. Quando saranno definitivamente prosciugate le acque dell’Eufrate?
I sette tempi dell’Apocalisse permettono di determinare il momento conclusivo della falsa religione. Come risaputo, i sei millenni della storia umana terminavano nel 1975. Da lì dobbiamo aggiungere un’ora di governo delle dieci corna della bestia selvaggia, cioè del potere politico delle nazioni come spiegato in Rivelazione 17:12. Questi 40 anni sono la generazione di Matteo 24:34, quella che, come Gesù stesso predisse, avrebbe visto tutte le cose in relazione ai tempi della fine. La generazione di 40 anni di Israele sarebbe morta nel deserto. Similmente, finita la generazione di 40 anni moderna (1975-2015) sarebbero iniziati i tempi della fine.
E’ evidente che le condizioni di vita nel deserto furono dure. Ma ad un certo punto arrivò anche per il popolo di Israele il tempo del riscatto, il momento di entrare nella Terra promessa. La generazione infedele, macchiata da pratiche idolatriche solari mutuate dalla cultura egiziana, ormai era morta. I giovani, in base ad una rinnovata fede edificata sull’esempio di Giosuè e Caleb, erano pronti a combattere per prendersi la Terra promessa da Dio.
Passare attraverso l’inondazione
Si trattava a questo punto di passare il Giordano in formazione di battaglia. Non era una questione di poca importanza. Il fiume scorreva impetuoso a proteggere il paese di Canaan e la difficoltà di far passare un popolo intero dall’altra parte poteva sembrare insormontabile. Il racconto dell’avvenimento si può leggere in Giosuè capitolo 3. Non si tratta solo di un bel racconto. Sono avvenimenti che per noi oggi hanno valore simbolico e profetico dato che anche noi abbiamo passato i nostri difficili 40 anni nel deserto e ci apprestiamo a vedere la fine di questo sistema. Il racconto dice:
“14 Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l’arca dell’alleanza camminavano davanti al popolo. 15 Appena i portatori dell’arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca si immersero al limite delle acque – il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde – 16 si fermarono le acque che fluivano dall’alto e stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell’Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gerico.
17 I sacerdoti che portavano l’arca dell’alleanza del Signore si fermarono immobili all’asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all’asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.”
(Giosuè 3)
La circoncisione
Quest’ingresso richiese un segno tangibile del fatto che il popolo si era purificato e separato dalla falsa adorazione. Dio richiedeva che il popolo venisse circonciso. Se ne parla in Giosuè capitolo 5:
“2 In quel tempo il Signore disse a Giosuè: «Fatti coltelli di selce e circoncidi di nuovo gli Israeliti». 3 Giosuè si fece coltelli di selce e circoncise gli Israeliti alla collina Aralot. 4 La ragione per cui Giosuè fece praticare la circoncisione è la seguente: tutto il popolo uscito dall’Egitto, i maschi, tutti gli uomini atti alla guerra, morirono nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto; 5 mentre tutto quel popolo che ne era uscito era circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, dopo l’uscita dall’Egitto, non era circonciso.
6 Quarant’anni infatti camminarono gli Israeliti nel deserto, finché fu estinta tutta la nazione, cioè gli uomini atti alla guerra usciti dall’Egitto, i quali non avevano ascoltato la voce del Signore e ai quali il Signore aveva giurato di non mostrare loro quella terra, dove scorre latte e miele, che il Signore aveva giurato ai padri di darci, 7 ma al loro posto fece sorgere i loro figli e questi circoncise Giosuè; non erano infatti circoncisi perché non era stata fatta la circoncisione durante il viaggio.
8 Quando si terminò di circoncidere tutta la nazione, rimasero al loro posto nell’accampamento finché furono guariti. 9 Allora il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia d’Egitto». Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad oggi.”
40 anni di purificazione
Dunque Geova dichiarava il popolo circonciso libero dall’impurità egiziana. I 40 anni nel deserto furono la punizione inflitta a un popolo ancora contaminato dalla adorazione idolatrica. Allo stesso scopo servirono i 40 anni che dal 1975 ci han portato al 2015. In questo periodo la generazione dei padri infedeli è caduta.
Nel 2015 iniziarono a squillare le sette trombe. Il loro squillo diede inizio a un periodo di sette tempi di tribolazione, momento che corrisponde all’ingresso in Canaan del popolo di Israele. Un periodo difficile e tumultuoso che richiese sforzi, sacrifici e combattimenti. Le prime 4 trombe rappresentano la predicazione dei due testimoni contro il sistema eliocentrico e il conseguente ristabilimento della verità sulla Terra piatta. Innegabile è infatti la diffusione negli ultimi anni di verità legate alla forma della Terra, con evidente tentativo da parte dei governi di ridicolizzarne il concetto.
Le dimensioni dell’arca e della terra
L’arca del patto portata dai sacerdoti che entrano per primi nel Giordano è una rappresentazione simbolica di questi avvenimenti. I sacerdoti rappresentano i due testimoni. L’arca del patto rappresenta la Terra nella sua forma reale. Se si va infatti a vedere quali erano le dimensioni dell’arca in Esodo 25:10 si vedrà che le sue dimensioni erano di 2,5 cubiti *1,5*1,5 cubiti, cioè 1110mm x 666mm x 666mm essendo un cubito ebraico pari a 444mm.
Chi ci ha seguito negli anni sa che le dimensioni della Terra sono legate, in quanto multipli o sottomultipli, al numero 111 e al numero 666. Per ulteriori informazioni potete guardare i nostri video sul canale youtube “earthmeasured”. Anche i due cherubini sopra l’arca sono una rappresentazione che richiama la descrizione biblica della Terra su cui Geova vigila e dispensa la sua protezione. Multipli della dimensioni dell’Arca dell’alleanza emergono nella costruzione del tabernacolo di Mosè e del tempio di Salomone. Il tempio ha valenza cosmologica come si può capire considerando per esempio Stonehenge o il tipico tempio massonico, con il sole, la luna, il cielo stellato e vari altri simboli richiamanti il cosmo.
La Terra e la verità sulla sua forma diventano conoscenza necessaria per poter prosciugare le acque che ci impediscono di entrare nella nuova Terra promessa ed evitare di essere sommersi dall’inondazione. In 2 Pietro 3:13 si dice: “ Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.”.
L’inondazione dalle acque della religione
Sia il passaggio attraverso le acque per entrare in una nuova fase di vita che il prosciugamento dell’Eufrate che sta a protezione della falsa religione sono un tema ricorrente e che va analizzato perché ritorna nella profezia dei sette tempi che stiamo considerando. Vediamo i vari casi.
Nel 2370 a. E.V. dopo circa 1650 anni di storia umana, il mondo si era depravato ad un livello tale che Dio ne aveva sancito la completa distruzione mediante un Diluvio. In Genesi 6:13 Dio dice: “Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. “. Sappiamo che l’adorazione solare ha radici antiche e con Caino avviene il primo sacrificio umano al sole. Con l’inondazione del diluvio si porta alla fine quel sistema di cose.
L’inondazione delle acque del Mar Rosso
Molti anni dopo, all’uscita dall’Egitto Dio guidava il popolo verso il Mar Rosso invece che verso il deserto in direzione di Israele. Poteva sembrare una scelta suicida, e infatti il popolo si trovò chiuso tra il mare e l’esercito egiziano. Un angelo di Dio, probabilmente Gesù, si intromise per bloccare l’esercito con una colonna di fuoco. Mosè stese il suo bastone e le acque del Mar Rosso si aprirono. Il popolo attraversava il mare e, proprio all’ultimo momento l’esercito egiziano si gettava all’inseguimento. Ma nel momento in cui l’ultimo Israelita aveva messo il piede al sicuro, ecco l’inondazione sull’esercito di Faraone. Le acque improvvisamente si richiudevano e gli Egiziani, compreso il Faraone finivano affogati. Il colpo per la religione solare dell’Egitto era durissimo. (Esodo capitolo 14)
Dopo 40 anni di peregrinazione nel deserto finalmente era arrivato il momento giusto per entrare nel paese di Canaan. Anche in questo caso un fiume sembrava proteggere le popolazioni pagane, ma fu prosciugato appena i sacerdoti misero il piede nell’acqua. La prima città che ad essere attaccata dopo il passaggio del Giordano fu Gerico, di cui tratteremo in modo approfondito nel prossimo articolo, perché Gerico è un’allegoria di Babilonia. (Giosuè, primi 6 capitoli)
Ciro e la fine di Babilonia
Dopo diversi secoli, nel 539 a. E.V. il popolo di Israele si trovava in esilio a Babilonia. Come era stato predetto da Isaia, Ciro il persiano riuscì ad entrare senza combattere nella città dopo aver prosciugato il fiume Eufrate.

Isaia 44:27 e 28: “27 Io dico all’oceano: Prosciugati!
Faccio inaridire i tuoi fiumi.
28 Io dico a Ciro: Mio pastore;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: Sarai riedificata;
e al tempio: Sarai riedificato dalle fondamenta».”
Isaia 45
Interessante è anche la continuazione al capitolo 45:1-8 :
“ Questo è ciò che Geova ha detto al suo unto, a Ciro, di cui ho preso la destra, per soggiogare davanti a lui le nazioni, affinché io sciolga anche i fianchi dei re; per aprire davanti a lui gli usci a due battenti, così che nemmeno le porte saranno chiuse: “Davanti a te andrò io stesso e raddrizzerò le scabrosità del paese. Spezzerò le porte di rame, e taglierò le sbarre di ferro.
E di sicuro ti darò i tesori nelle tenebre e i tesori nascosti nei nascondigli, affinché tu conosca che io sono Geova, Colui che [ti] chiama per nome, l’Iddio d’Israele. Per amore del mio servitore Giacobbe e di Israele mio eletto, ti chiamavo perfino per nome; ti davo un nome d’onore, benché tu non mi conoscessi. Io sono Geova, e non c’è nessun altro. Eccetto me, non c’è nessun Dio.
Io ti cingerò strettamente, benché tu non mi abbia conosciuto, affinché conoscano, da dove si leva il sole e da dove tramonta, che non c’è nessuno oltre a me. Io sono Geova, e non c’è nessun altro. Formando la luce e creando le tenebre, facendo la pace e creando la calamità, io, Geova, faccio tutte queste cose. “O cieli, fate gocciolare da sopra; e gli stessi cieli nuvolosi stillino giustizia. La terra si apra, e sia feconda di salvezza, e nel medesimo tempo faccia germogliare la stessa giustizia. Io stesso, Geova, l’ho creato”.
Guai a chi ha conteso col suo Formatore, come un frammento di terracotta con gli altri frammenti di terracotta del suolo! Deve l’argilla dire al suo formatore: “Che fai?” e la tua opera [dire]: “Egli non ha mani”? Guai a chi dice a un padre: “Che cosa generi?” e alla moglie: “Per che cosa hai dolori di parto?””
Nel versetto 27 del capitolo 44 si dice chiaramente che le acque dell’abisso si sarebbero prosciugate. Al versetto 8 del capitolo 45 si legge che la Terra si apre per dare salvezza. Ciro in effetti deviò l’Eufrate e la profezia si adempì.
La madre delle meretrici
Interessante il fatto che Babilonia viene descritta come una prostituta, quella che viene uccisa dalla Bestia alla fine dei sette tempi. In Rivelazione 17:5 viene descritta come la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della Terra. Al versetto 1 la meretrice viene descritta seduta su molte acque, come lo era Babilonia, la città letterale, seduta sull’Eufrate. Al versetto 15 si dice: “Le acque che hai visto, dove la meretrice siede, significano popoli e folle e nazioni e lingue.” Questa difesa verrà meno fino alla distruzione della falsa religione.
Ma si parla ancora di acque nelle profezie che si riferiscono anche ai nostri giorni. In Daniele capitolo 9 si parla della venuta del Messia e della profezia della 70 settimane di cui già abbiamo parlato. In riferimento all’ultima settimana si legge nel versetto 26:
“Dopo sessantadue settimane,
un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui;
il popolo di un principe che verrà
distruggerà la città e il santuario;
la sua fine sarà un’inondazione e, fino alla fine,
guerra e desolazioni decretate.”
Inondata la donna di Rivelazione 12
Si parla della fine del luogo santo come di una inondazione, avvenuta effettivamente con l’assedio prima di Cestio Gallo e poi la distruzione finale di Tito: un’inondazione di soldati. Quindi la fine della falsa religione, identificata con l’ipocrisia dell’ebraismo farisaico sarebbe avvenuto tramite inondazione esattamente come avvenne per il Faraone e il suo esercito. I Cristiani erano stati avvertiti in tempo. Essendo fuggiti ai monti l’inondazione non li poteva toccare.
Ma ormai sappiamo bene che l’ultima settimana di anni si collega ai nostri tempi. Anche noi quindi saremo testimoni del prosciugamento delle acque di Babilonia e della successiva inondazione da parte degli eserciti nemici. (Questo è avvenuto con l’imposizione del marchio della bestia in occasione dell’estesa campagna vaccinale del 2021-22, nota aggiuntiva del 14 giugno 2022) Se saremo anche noi in salvo su alti monti spirituali potremo vedere gli avvenimenti da una posizione sicura.
In Rivelazione 12:15 leggiamo: “15 Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 16 Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.”
Di nuovo Satana il diavolo cerca di affogare la donna, il popolo degli eletti di Dio, con il suo vomito, cioè con una propaganda menzognera e martellante. Alla donna però vengono date ali di aquila e fugge nel deserto dove viene istruita come si può leggere al versetto 6 di Apocalisse 12. Di quale istruzione si tratta? La Terra viene in suo aiuto e inghiotte il fiume vomitato dal drago. La vera conoscenza della Terra e della sua forma, come simboleggiato dall’arca dell’alleanza, è ciò che ci permette di rifiutare nuove idee idolatriche di natura solare, idee che verranno proposte per la marchiatura delle nazioni. (Ri 13:16-18)
Infine, come Noè uscì dal suo vecchio sistema con un diluvio, passando attraverso le acque, allo stesso modo anche noi, verremo trasferiti, attraverso le acque superiori, nella nuova Terra e nel nuovo Cielo preparati da Dio.
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Ingegnere meccanico. Nel 2015, quando scoprii il movimento degli American Flat Earthers, fui affascinato. Presto mi resi conto che la Terra non poteva essere un globo. Tra le mie migliori scoperte c’è la reintroduzione dell’etere nella fisica della Terra Piatta e una nuova visione della natura della luce.
Coautore del libro “Le vere misure della Terra (piatta)” produce dal 2019 materiale video inerente la Terra piatta sul suo canale Youtube oltre che articoli di divulgazione su tematiche quali le Profezie Bibliche in rapporto ai tempi correnti.