Gog di Magog

La Bibbia descrive Gog di Magog come il leviatano, un essere marino mostruoso, che potrebbe esser fatto risalire a Sobek coccodrillo Dio del Nilo.

Gog e il Leviatano

Gog di Magog scortato da una numerosa cavalleria avanza appena finito il primo guaio dell’Apocalisse, cioè al secondo guaio. Le locuste escono dall’abisso e iniziano ad attaccare coloro che non hanno il marchio di Dio. Queste locuste non danneggiano immediatamente la vegetazione (sotto metafora: i servitori di Dio, la sua piantagione) come si legge nella descrizione delle locuste di Gioele. Queste attaccano il popolo di Dio e corrispondono infatti alla cavalleria del secondo guaio di Rivelazione. Il legame è evidente, anche le locuste vengono descritte come cavalli e sia le code delle locuste che quelle dei cavalieri possono recare danno col veleno, il veleno del vaccino/marchio anti-covid. Leggendo i capitoli di Rivelazione 9 e di Gioele si possono inoltre vedere le molte analogie.

Di Gog di Magog si parla nei capitoli 38 e 39 del libro di Ezechiele, ma ci sono riferimenti in tutta la Bibbia. Possiamo descriverlo come un’entità politica e religiosa che arriva ad attaccare alla fine dei tempi il rimanente del popolo di Dio e per questo subisce un grave giudizio. (Ezechiele 38:16).

Gog e la cavalleria

Si associa dunque Gog di Magog ad un esercito di cavalleria che fa i preparativi e quindi attacca Israele, il popolo di Dio. (Ezechiele 38:15). Nei capitoli precedenti di Ezechiele si capisce che Gog può essere associato all’esercito egiziano che attacca Israele sul Mar Rosso. (Ezechiele 32) Allo stesso modo, della cavalleria si parla in Rivelazione capitolo 9 dove si descrive il secondo guaio, cioè la sesta tromba.

Anche i 4 cavalieri dell’apocalisse, che iniziano la loro cavalcata con i sette tempi e che rappresentano gli avvenimenti legati ai primi 4 sigilli del capitolo sei di Rivelazione, sono un simbolo della cavalcata di Gog di Magog che si prepara ad attaccare il popolo di Dio.

Dio stesso trascina verso il deserto Gog, il leviatano, così come l’Egitto per mezzo di un uncino nelle mascelle, affinché facciano la sua volontà e corrano verso la distruzione. (Giobbe 40:25; Ezechiele 29:3-7).

Gog di Magog
Sobek

Il Re del Nord

Il libro di Daniele descrive nel capitolo 11 uno scontro tra due parti, il re del nord e il re del sud, che si sarebbero scontrati lungo la storia e fino alla fine, arrivando ad implicare nel loro scontro il popolo di Dio (Daniele 11:41). Ezechiele 38:15 descrive Gog di Magog come proveniente dal nord. Esso perisce con lotta fratricida da parte del re del sud, il che significa che i governi nazionali periscono per mano dell’Anticristo, la bestia con due corna che sale dalla terra. Il nuovo ordine mondiale distrugge i singoli governi sovrani.

Le dieci corna della bestia e le dieci dita della statua di Daniele

Completiamo la nostra descrizione di Gog di Magog con altri dettagli che ci consentono di capire quanto sia complessa questa figura simbolica nella Bibbia e quanti siano gli aspetti e i dettagli di cui si debba tenere conto. Le dieci corna della bestia sono descritte in Rivelazione 17:12 “Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto il regno; ma riceveranno potere regale per un’ora assieme alla bestia.”

A partire dal 1975, anno in cui il popolo di Dio avrebbe dovuto entrare nella terra promessa, (scaduti i 6000 anni dalla creazione di Adamo), i governi nazionali ricevono il potere per 40 anni. Finiti i 40 anni si entra nel periodo di sette anni che conduce alla distruzione di tutti i governi mondiali.

Del tutto analoga alle dici corna sono le dieci dita dei piedi della statua di Nabucodonosor. Questa statua rappresenta una successione di potenze mondiali che hanno dominato sul popolo di Dio nel corso della storia. I piedi sono una derivazione dell’impero romano. Sono in parte di ferro e in parte di argilla a rappresentare il fatto che chi domina si è mischiato con il genere umano. Le dita dei piedi sono dieci e rappresentano i governi nell’ultimissima parte della storia.

Il terremoto e le piaghe contro Gog di Magog

Geova ci sta dicendo che l’ostinazione del Faraone ha uno scopo preciso, quello di mettere in risalto la gloria di Geova contro l’Egitto. L’azione di Dio contro Gog di Magog ha lo stesso scopo. I versetti 22 e 23 di Ezechiele capitolo 38 recitano: “E certamente verrò in giudizio con lui, con la pestilenza e col sangue;  farò piovere un rovescio di pioggia inondatrice e chicchi di grandine, fuoco e zolfo su di lui e sulle sue schiere e sui molti popoli che saranno con lui. E certamente mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere davanti agli occhi di molte nazioni; e dovranno conoscere che io sono Geova’.”

Un terremoto si sta per abbattere su Gog di Magog (i governi nazionali) e sulla falsa religione. Questo determinerà l’uscita per espulsione dalle religioni di coloro che non piegano le loro ginocchia al dio Baal dell’eliocentrismo e rifiutano il marchio della bestia. Le religioni, appoggiate dai governi, hanno promosso l’adorazione solare. Il nuovo ordine mondiale sta per introdurre una sola religione di stampo solare dopo aver distrutto i governi e le religioni. Il nuovo ordine mondiale descritto nella Bibbia in Rivelazione capitolo 13 corrisponde all’immagine della bestia selvaggia. (Rivelazione 13:15).

Questo terremoto va a coincidere con la risurrezione dei due testimoni riabilitati dopo la loro espulsione dalla congregazione. Si legga Rivelazione capitolo 11 per un racconto dettagliato degli avvenimenti.

Ecco quindi che la congregazione, nel tempo della fine risulta essere divisa in due, esattamente come le dieci vergini di Matteo capitolo 25. Pur essendosi addormentate tutte quante in attesa dello sposo, cinque sono pronte e hanno una riserva d’olio per alimentare le loro lampade mentre cinque rimangono senza olio e devono andare a cercarne altro perdendosi la venuta dello sposo.

Questa illustrazione è l’esatto parallelo del popolo di Dio che depreda l’Egitto in uscita da esso ai tempi dell’esodo. Il terremoto libera Israele, così come le dieci piaghe che consentono agli ebrei di andarsene con le ricchezze degli egiziani.

Ma c’è un altro racconto che è davvero da mettere in relazione con i concetti che assieme abbiamo analizzato fino ad ora e cioè il racconto di Gog di Magog che potete leggere in Ezechiele capitoli 38 e 39. Già avevamo parlato delle orde di Gog di Magog che nei tempi della fine arrivano ad attaccare il popolo di Dio. Il racconto descrive l’attacco di Gog contro un popolo pacifico. E’ Dio stesso a volerlo. Ezechiele 38:4 dice: “Ti farò voltare indietro, metterò uncini alle tue mascelle e ti farò uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri, tutti splendidamente vestiti, un gran numero di soldati armati di scudo grande e scudo piccolo, tutti con la spada in mano.”

Gog di Magog

Queste parole ci rimandano ancora una volta all’Egitto al tempo delle dieci piaghe, il nostro fatidico terremoto. In Esodo 7:3 leggiamo: “In quanto a me, lascerò divenire ostinato il cuore di Faraone, e certamente moltiplicherò i miei segni e i miei miracoli.”.

Dio induce Gog ad attaccare il popolo di Israele. Come succede nel caso del Faraone anche Gog si diviene ostinato e deve subire l’interezza delle dieci piaghe. Le dieci piaghe sono la pestilenza e il sangue e la grandine con cui Dio entra in giudizio contro Gog di Magog. La grandine è l’ultimo guaio, cioè l’attacco finale contro la religione che rivela il regno messianico. (Rivelazione 11:15-19).

Della pestilenza le scritture trattano più volte. La pestilenza e la carestia spirituali accompagnano tutti e sette gli anni del calpestamento di Gerusalemme. Davvero il legame tra Gog di Magog e i sette tempi è indissolubile.

Per ampliare il collegamento tra Gog di Magog e l’Egitto e la falsa religione si veda ancora cosa dice Ezechiele 29:1-7: “Certamente metterò uncini alle tue mascelle . . . E certamente [ti] farò salire di mezzo ai tuoi canali del Nilo . . . Certamente ti abbandonerò al deserto . . . E tutti gli abitanti d’Egitto dovranno conoscere che io sono Geova, per la ragione che mostrarono d’essere, come sostegno, una canna per la casa d’Israele”.

Dio mette un uncino alla gola del Faraone per condurlo verso il giudizio, così anche un uncino trascina Gog di Magog all’attacco contro Israele, in modo da attirare il giudizio divino.

Col giudizio, arriva la liberazione; col terremoto la risurrezione. Ma a proposito del terremoto leggiamo nei versetti 18-20 del capitolo 38: “Ma, quando Gog giungerà nel paese d’Israele – parola del Signore Dio – divamperà la mia collera. Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi dichiaro: In quel giorno ci sarà un gran terremoto nel paese di Israele: davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è sulla terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo.”

Eccolo qui il nostro terremoto, il secondo guaio, l’uscita dalla falsa religione che precede la caduta di Babilonia che avviene tramite la grandine. Cosa indicano tutti questi indizi? Indicano che l’enigmatica profezia di Ezechiele a proposito di Gog di Magog non è altro che una narrazione dell’uscita del popolo di Dio dalla falsa religione. Questa uscita sarà preceduta da avvenimenti drammatici che vedranno la falsa religione entrare in conflitto con gli eletti.

La situazione è simboleggiata dalle cinque vergini stolte che chiedono l’olio alle vergini sagge perché son rimaste senza. Si dice infatti nei versetti 8 a 12 a proposito dell’attacco contro Israele: “Dopo molto tempo ti sarà dato l’ordine: sul finire degli anni tu andrai contro una nazione che è sfuggita alla spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti d’Israele, rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle genti e tutti abitano tranquilli. 9 Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano: sarai come un nembo che avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli numerosi che sono con te. 

10 Dice il Signore Dio: In quel giorno ti verranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi. 11 Tu dirai: Andrò contro una terra indifesa, assalirò genti tranquille che si tengono sicure, che abitano tutte in luoghi senza mura, che non hanno né sbarre né porte, 12 per depredare, saccheggiare, metter la mano su rovine ora ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli armenti e ai propri affari, che abita al centro della terra.”

Babilonia cioè, vedendo in mezzo a sé un popolo numeroso che non patisce la fame spirituale come succede invece a lei, procederà per attaccarli ed espellerli, con la volontà di depredarli delle loro ricchezze spirituali. Siamo davvero ansiosi di vedere questi avvenimenti sapendo che manca poco, non anni, ma mesi.

Parlando delle piaghe che devono colpire Gog di Magog non dimentichiamo le piaghe che devono colpire Babilonia, che ci fanno capire ancora meglio come queste due entità siano intimamente intrecciate. Si parla di queste piaghe in Rivelazione 18:4 dove leggiamo: “E udii un’altra voce dal cielo dire: “Uscite da essa o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe.””.

Gog di Magog attacca il popolo di Dio

Ad un certo punto, con la sesta tromba, Gog di Magog sferrerà un attacco. Verrà come una bufera al paese di un popolo che Dio avrà tratto dalle nazioni, dice Ezechiele 38:8. Si tratta di un popolo pacifico, che vive al centro della Terra. Tra parentesi un globo non ha un centro sulla sua superficie mentre la Terra piatta sì. Ma il vivere al centro della Terra ha un’implicazione solare. Il Polo Nord ha infatti valore solare particolare. Sarebbe infatti l’unico posto della Terra dove c’è il sole di mezzanotte. Centri Egizi del culto del sole come Eliopoli erano considerati centro del mondo.

La donna vestita di sole, con la luna ai piedi e le stelle: una chiara descrizione dell’idolatria solare del popolo di Dio

Sembra quindi che questo popolo venga a trovarsi sotto attacco quando ancora la sua adorazione è macchiata dall’idea idolatrica dell’eliocentrismo. Saranno il tempo e gli accadimenti a mostrarci per quale motivo tale attacco giungerà a compimento. Da vedere saranno anche i tempi. Il sesto e il settimo anno sembrano infatti legati indissolubilmente e pare di leggere che gli avvenimenti si susseguiranno in modo repentino.

Il mio furore mi salirà al naso

Si legge infatti al versetto 18: “E deve accadere in quel giorno, nel giorno in cui Gog di Magog verrà sul suolo di Israele, è l’espressione del sovrano Signore Geova, che il mio furore mi salirà al naso. E nel mio ardore, nel fuoco del mio furore, dovrò parlare. In quel giorno accadrà sicuramente un gran tremore nel suolo di Israele.”. Qui c’è un richiamo al terremoto, ma pochi versetti dopo, al v.22 dice: “E certamente verrò in giudizio con lui con la pestilenza e col sangue e farò piovere un rovescio di pioggia inondatrice e chicchi di grandine, fuoco e zolfo su di lui e sulle sue schiere e sui molti popoli che saranno con lui.”

Quindi subito dopo il terremoto arriva il giudizio con l’inondazione e con la grandine del terzo guaio. Sembrerebbe quindi che il secondo e il terzo guaio, cioè il sesto e il settimo tempo di rivelazione 11, in cui si legge a proposito delle sette trombe, si susseguano rapidamente. Con la distruzione di Gog di Magog, Dio porterà gloria suo proprio nome. “E farò conoscere il mio santo nome in mezzo al mio popolo Israele, e non lascerò più profanare il mio santo nome. Le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova, il Santo in Israele.”(Ezechiele 39:7).

Accendere fuochi per sette anni

Interessante è ciò che succede con la distruzione di Gog di Magog. Possiamo leggere dal versetto 9 del capitolo 39: “E gli abitanti delle città di Israele certamente usciranno e bruceranno e faranno fuochi con le armi e gli scudi piccoli e gli scudi grandi , con gli archi e con le frecce e con le aste e con le lance; con essi dovranno accendere fuochi per sette anni. E non porteranno legna dal campo, e non ne raccoglieranno dalle foreste, poiché accenderanno fuochi con le armi. Certamente spoglieranno quelli che li spogliavano, e prederanno quelli che li predavano, è l’espressione del sovrano Signore Geova”.

Gli ebrei spogliano l’Egitto

Quindi vediamo che Israele fa incetta del bottino, una volta distrutto Gog di Magog. Questo avvenimento richiama alla mente quanto successe all’Egitto, spogliato durante i sette anni di carestia, ma anche con la liberazione tramite le dieci piaghe. Stessa cosa avvenne con Gerico e con Babilonia dove il popolo se ne uscì con un bel bottino.

Il bottino è tale che il popolo può scaldarsi con le armi per sette anni e non ha più la necessità di andare a fare legna. I sette anni sono un bel campanello di allarme per noi, che ne dite? I sette tempi sono infatti i sette anni di calpestamento di Gerusalemme. Sono anni in cui Gerusalemme è abbandonata da Dio. Non c’è più supporto spirituale e l’adorazione del popolo di Dio, di coloro cioè che sono intenzionati a servirlo nel modo più corretto possibile, continua solo grazie al materiale spirituale prodotto dalla religione organizzata prima di questi sette tempi.

Vi parlo quindi dei Testimoni di Geova, rispetto ai quali ho maggiore esperienza, ma il discorso rimane valido anche per le altre religioni. Da alcuni anni essi pubblicano molto meno materiale di qualche anno fa e si stanno lentamente trasformando in una religione online. Si produce materiale scritto o video per quei paesi dove c’è maggiore crescita e cioè paesi poveri con poca scolarizzazione. Questo significa che è materiale molto semplice e in generale poco profondo, lasciando così a bocca asciutta chi da anni è nell’organizzazione e si aspetterebbe qualcosa di più.

Dal punto di vista dell’analisi delle profezie i Testimoni di Geova sono fermi e non ci sono cambiamenti che sarebbero davvero necessari visto il fatto che le previsioni non si sono adempiute. Ad esempio essi fanno fatica a vedere nel periodo che viviamo la grande tribolazione in quanto erroneamente si aspettano che venga prima dichiarata pace e sicurezza.

Essi dicono inoltre che uno dei primi avvenimenti relativi alla grande tribolazione sarà la caduta di Babilonia, che a noi invece risulta essere l’evento finale dei sette tempi. Ad ogni modo negli anni i Testimoni di Geova hanno prodotto moltissimo materiale e hanno istruito sulla Bibbia moltissime persone. Queste persone vivono dunque di rendita per i sette anni della fine sfruttando l’istruzione ricevuta.

Alcuni forse si chiederanno: ma in realtà dice che Israele si scalderà per sette anni dopo l’annientamento di Gog, quindi altri sette anni dopo questi sette tempi? Ricordiamoci però dei sette anni di abbondanza e dei sette anni di carestia di Giuseppe. Israele non vive i primi sette anni di abbondanza in Egitto, dove Giuseppe si prepara e si organizza per la carestia. Quando inizia la carestia Israele viene in Egitto dove iniziano sette anni di abbondanza perché Giuseppe provvede, mentre per l’Egitto sono sette anni di carestia.

Quelli che potrebbero sembrare 14 anni, 7 di abbondanza e 7 di carestia, sono in realtà solo sette, di abbondanza per alcuni e carestia per gli altri. Ecco quindi che i sette anni di abbondanza successivi alla distruzione di Gog di Magog sono in realtà contemporanei alla carestia e cioè al calpestamento della falsa religione. Mentre per alcuni è carestia, per chi vuole adorare Dio c’è ancora materiale a sufficienza per sopravvivere bene i sette anni di difficoltà.


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