Nella Bibbia ci sono corsi e ricorsi storici e profetici e i numeri spesso si ripetono uguali, profetizzando perfino i tempi in cui noi oggi stiamo vivendo. Voglio analizzare con voi i capitoli da 29 a 32 di Ezechiele che preannunciano il giudizio sull’Egitto, la canna rotta su cui si era appoggiato un re d’Israele. Le analogie dell’Egitto con Babilonia risultano evidenti. L’urlo dell’angelo che intima di uscire da Babilonia impone a noi lo stesso comando che sentirono gli Israeliti dalla bocca di Mosè. “Uscire dall’Egitto” significa per noi oggi “uscire da Babilonia”. La religione Babilonese ha stretti legami con la religione Egizia, entrambe fondate sull’adorazione solare luciferina.
Un salmo ci dipinge il Leviatano che con la testa fracassata viene lasciato in pasto agli abitanti dei deserti. Ezechiele 29 aggiunge che Geova lo prende con un uncino, lo trascina e poi lo abbandona nel deserto. Il versetto 12 del capitolo 29 di Ezechiele dice: “ Certamente farò del paese d’Egitto una distesa desolata in mezzo a paesi desolati; e le sue proprie città diverranno una distesa desolata in mezzo a città devastate per quarant’anni; certamente spargerò gli egiziani fra le nazioni e li disperderò fra i paesi”.
Il Leviatan secondo Ezechiele
Leggere del giudizio sull’Egitto significa leggere del giudizio su Babilonia, evento programmato dall’inizio dei tempi per i sette anni che stiamo vivendo ormai dalla fine del 2015. Proviamo quindi a commentare brevemente questi capitoli di Ezechiele nei loro punti salienti. Cominciamo con Ezechiele 29:3-5: “Parla, e devi dire: ‘Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Eccomi contro di te, o Faraone, re d’Egitto, il grande mostro marino che giace steso in mezzo ai suoi canali del Nilo, che ha detto: ‘Il mio fiume Nilo mi appartiene, e io, io [l’]ho fatto per me’. E certamente metterò uncini alle tue mascelle e farò attaccare i pesci dei tuoi canali del Nilo alle tue scaglie. Certamente farò salire di mezzo ai tuoi canali del Nilo te e tutti i pesci dei tuoi canali del Nilo che si attaccano alle tue medesime scaglie. E certamente ti abbandonerò al deserto, te e tutti i pesci dei tuoi canali del Nilo. Cadrai sulla superficie del campo. Non sarai raccolto né radunato. Ti darò certamente in pasto alle bestie selvagge della terra e alle creature volatili dei cieli.”
Si percepiscono immediatamente le analogie con quanto siamo venuti a comprendere negli ultimi mesi. L’Egitto è paragonato ad un mostro marino preso da un uncino e trascinato nel deserto. Il salmo 74 versetti 13 e 14 presenta lo stesso avvenimento. Questi versetti descrivono quanto avvenne durante l’esodo, e, lo abbiamo detto, questo è un ricorso storico. Il Salmo, parlando di Geova dice: “Tu, con la tua forza, agitasti il mare; spaccasti le teste dei mostri marini. Fracassasti le teste di Leviatàn; lo desti in pasto al popolo, agli abitanti dei deserti.”
Il Leviatan nel libro di Rivelazione
Ecco quindi che la prima piaga d’Egitto rappresenta in realtà l’ultima di Rivelazione, cioè l’ultimo dei sette anni dei sette tempi, l’ultima tromba, cioè la distruzione della falsa religione: la religione Egiziano-Babilonese. Nel capitolo 7 di Esodo si narra della prima piaga d’Egitto. Il Nilo diventa sangue e i pesci muoiono. Con la prima piaga si rappresenta quindi la distruzione dell’Egitto e l’uscita del popolo dalla falsa religione. Incredibile vero?
Il mostro marino è il Leviatan, il serpente di cui si parla in Isaia 27:1 “Quel giorno Geova, con la sua dura, grande e forte spada, rivolgerà la sua attenzione a Leviatàn, il serpente guizzante, a Leviatàn, il serpente sinuoso, e ucciderà il mostro che sta nel mare.” Il Leviatano è quindi il serpente, l’organizzazione creata da quella discendenza ancestrale che guida e governa il mondo dall’inizio dei tempi. Si tratta dell’organizzazione politica con a capo Satana stesso, come leggiamo in Rivelazione 12:9: “Così il gran dragone, l’antico serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana, che svia l’intera terra abitata, è gettato giù; è gettato sulla terra, e i suoi angeli con lui.” La profezia di Ezechiele prefigura la cacciata di Satana dai cieli e il conseguente disfacimento dei governi nazionali mondiali fino al momento in cui, consegnato il proprio potere al NWO, finiscono la loro vana corsa.
Il deserto
Ci risiamo: città che son rimaste desolate per 40 anni nel deserto. Gli stessi 40 anni che dovette passare Israele nel deserto dopo la distruzione dell’Egitto nelle acque del Mar Rosso. Sono la generazione che ha aspettato, dal 1975, la fine dei 6000 anni dalla creazione di Adamo, al 2015, quando iniziano i sette tempi di calpestamento di Gerusalemme.
Anche in questo caso il popolo di Dio finisce nel deserto. Infatti il popolo di Dio è dentro l’Egitto e ne esce solamente verso la fine dei sette tempi. Quindi se l’Egitto sta nel deserto, anche il popolo di Dio deve rimanerci il tempo di una generazione. ‘E un tempo di carestia spirituale per tutte le organizzazioni religiose, chi più chi meno. Lo capiamo quando al versetto 4 si dice “farò attaccare i pesci dei tuoi canali alle tue scaglie…E certamente farò salire di mezzo ai tuoi canali del Nilo te e tutti i tuoi pesci dei tuoi canali del Nilo che si attaccano alle tue medesime scaglie.”
I pesci
I pesci rappresentano i servitori di Dio. Matteo 4:19 riporta le parole di Gesù: “Vi farò pescatori d’uomini”. Sono i pesci che muoiono quando le acque del Nilo divengono sangue. Sono anche coloro che le congregazioni disassociano non appena iniziano a capire. Essi sono quelli che si rendono conto che il giudizio divino sta per cadere su una organizzazione religiosa in cui avevano riposto fiducia e che avevano ritenuto veritiera. Già più volte abbiamo sostenuto che la morte della vegetazione, degli animali, o dei pesci rappresenta anche l’espulsione dalla sinagoga, cioè la morte sociale, l’ostracismo. (Giov.16:2) Gesù stesso disse che chi vuole salvare la propria anima la perderà mentre chi la perde la salverà associando l’idea della morte alla salvezza.
La materia purulenta del Leviatan
Al versetto 6 del capitolo 32 di Ezechiele si parla ancora del Leviatano e si dice: “E certamente farò bere al paese la tua materia purulenta, dal tuo sangue, sui monti; e di ciò che proviene da te si riempiranno gli stessi letti dei corsi d’acqua”. Ecco quindi che il sangue del Leviatano riempie il Nilo e questo rappresenta, se ricordate, la prima piaga delle dieci piaghe d’Egitto. Mettendo a confronto le dieci piaghe d’Egitto e le sette di Rivelazione si noterà che esse possono essere lette come due gruppi di sette piaghe che vanno nei due sensi.
Ma L’Egitto non è solo la falsa religione, ma è anche Gog di Magog. dio gli mette l’uncino in bocca e lo induce ad attaccare il popolo di Dio. Con lui periscono molti pesci.
Ancora sull’Egitto e sull’attacco del Leviatano
Questo nelle Scritture è un tema ricorrente: il giudizio di Dio contro “la canna rotta dell’Egitto” che, nonostante la sua presunta potenza, subisce attacco e rovina per mano di Babilonia e di Nabucodonosor. Si tratta sempre della stessa storia: la devastazione di una religione solare. In questi capitoli, dal 29 al 32 di Ezechiele, si evidenzia, una volta ancora, il legame tra la religione di stampo babilonico ed un suo caratteristico avversario, Gog di Magog. Questi corrisponde a un re, il re del nord, e utilizza la religione per attaccare il popolo di Dio.
I versetti 3-7 del capitolo 29 rivelano un temibile mostro marino nelle cui mascelle Geova introduce un uncino: ‘Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Eccomi contro di te, o Faraone, re d’Egitto, il grande mostro marino che giace steso in mezzo ai suoi canali del Nilo, che ha detto: ‘Il mio fiume Nilo mi appartiene, e io, io [l’]ho fatto per me’. Certamente metterò uncini alle tue mascelle e farò attaccare i pesci dei tuoi canali del Nilo alle tue scaglie. Di certo farò salire di mezzo ai tuoi canali del Nilo te e tutti i pesci dei tuoi canali del Nilo che si attaccano alle tue medesime scaglie.
Cadrai sulla superficie del campo
Certamente ti abbandonerò al deserto, te e tutti i pesci dei tuoi canali del Nilo. Cadrai sulla superficie del campo. Non sarai raccolto né radunato. Ti darò certamente in pasto alle bestie selvagge della terra e alle creature volatili dei cieli. E tutti gli abitanti d’Egitto dovranno conoscere che io sono Geova, per la ragione che mostrarono d’essere, come sostegno, una canna per la casa d’Israele.”
Il Leviatan e l’Egitto
Si tratta dell’Egitto, descritto come un Leviatano, il serpente che domina il mondo, che Geova cattura per portarlo nel deserto per un periodo di 40 anni. E il versetto 4 del capitolo 38 di Ezechiele, riferendosi invece a Gog di Magog dice: “E certamente ti volterò e metterò uncini nelle tue mascelle e ti farò uscire con tutte le tue forze militari, cavalli e cavalieri, tutti vestiti con gusto perfetto, una numerosa congregazione, con scudo grande e scudo piccolo, maneggiando tutti le spade.”
Quindi L’Egitto è il Leviatano, e il Leviatano è Gog di Magog. In Salmo 74:13 e 14 si parla dell’uccisione del Leviatano in quell’episodio in cui gli Egiziani escono verso il mar Rosso per riportare gli Israeliti in Egitto.
“Tu stesso agitasti il mare con la tua propria forza; Rompesti le teste dei mostri marini nelle acque. Tu stesso facesti a pezzi le teste di Leviatan. Lo davi in pasto al popolo, a quelli che abitano nelle regioni aride.”
Gog di Magog
A che scopo questa analisi? Ne esce un’immagine vivida del veniente attacco di Gog di Magog contro il popolo di Dio: sarà un avvenimento simile all’attacco degli Egiziani contro gli Israeliti sul Mar Rosso. La cosa è incoraggiante visto che in quella situazione neanche un Israelita si fece un graffio.
Questo è quanto riferisce anche l’episodio nel libro di Esodo al capitolo 14 versi 8 e 9. Faraone ha abboccato all’amo e l’uncino è entrato nella sua mascella per trascinarlo verso la distruzione nel deserto: “Geova lasciò divenire ostinato il cuore di Faraone re d’Egitto ed egli inseguiva i figli d’Israele, mentre i figli d’Israele uscivano con mano levata. E gli egiziani li inseguivano e tutti i cavalli dei carri di Faraone e i suoi cavalieri e le sue forze militari li raggiungevano mentre erano accampati presso il mare, vicino a Piairot, in vista di Baal Zefon”.
Abbiamo dunque una ulteriore conferma del fatto che il re del nord e Gog di Magog sono entità politiche dentro la falsa religione. Questa entità composta dai governi politici di tutto il mondo caccerà dal proprio interno il popolo di Dio, esattamente come fecero gli egiziani con gli israeliti. Questo significherà un attacco disperato, sferrato nella speranza di ingannare e trattenere più gente possibile dal capire la verità.
Vivere al centro della terra
Ezechiele 38 descrive il popolo di Dio in questa maniera: “Quelli che non hanno disturbo, che dimorano al sicuro, che dimorano tutti senza mura, e non hanno nemmeno sbarre e porte. Sarà per prendere grandi spoglie e per fare molta preda, per rivolgere la tua mano su luoghi devastati abitati di nuovo e su un popolo raccolto dalle nazioni, che accumula ricchezze e proprietà, quelli che dimorano al centro della Terra.”
In Egitto il centro della Terra era Eliopoli, centro di adorazione solare. Il popolo d’Israele che Dio ha raccolto è ancora impuro, immerso nell’adorazione solare. In effetti nel capitolo 29 si legge che l’Egitto è trascinato nel deserto per 40 anni. Ma nella situazione del mar Rosso non fu l’Egitto a rimanere 40 anni nel deserto, ma Israele. Perciò mi chiedo: Israele era davvero così diverso dall’Egitto? Si può dire tranquillamente di no. Basti pensare all’episodio del vitello d’oro, idolo di derivazione solare. Gli Israeliti dovevano passare attraverso una lunga fase di raffinamento prima di poter entrare nella Terra promessa.
Simbologia
La simbologia non termina qui: “In quel giorno farò germogliare un corno per la casa d’Israele, e ti darò occasione di aprire la bocca in mezzo a loro; dovranno conoscere che io sono Geova”. In questo versetto , il 21 del capitolo 29 di Ezechiele, si dice che Geova farà germogliare un corno per la casa di Israele. Un corno non germoglia, verrebbe da dire, ma l’espressione richiama il germoglio di Iesse, che fa riferimento a Gesù. Il corno è il capro, di nuovo Gesù, ma perfino Alessandro Magno e la Grecia, il capro che cozza contro il montone. Ai tempi dell’Egitto si parla già di una bestia, del giudizio contro Nabucodonosor, che visse da bestia per sette anni, e anche di quello contro il montone della Media e della Persia.
Altri simboli sono presenti nel capitolo 31 dove l’Egitto viene paragonato ad un grosso albero che viene tagliato. “A chi somigli nella tua grandezza? Ecco, un assiro, un cedro dal Libano, dai bei rami, con folte ramificazioni ombrose, e di altezza elevata, tanto che la sua cima era fra le nubi…Ed estranei, i tiranni delle nazioni, lo taglieranno, e il popolo lo abbandonerà sui monti;…” (Ezechiele 31: 3,12).
L’albero tagliato
L’albero tagliato è un’immagine che già conosciamo. Daniele se ne serve per descrivere Babilonia e il potere di Nabucodonosor. Nel capitolo 4 di Daniele si può leggere di questo albero nel sogno che fa Nabucodonosor. Così come Babilonia doveva cadere in potere della bestia selvaggia, la stessa doveva accadere all’Egitto, come possiamo leggere in Ezechiele 31:13: “Sul suo tronco caduto risiederanno tutte le creature volatili dei cieli, e sui suoi ramoscelli saranno certamente tutte le bestie selvagge del campo”.
Ci viene dunque descritta la falsa religione egiziana esattamente come quella babilonese: distrutta dopo l’attacco della bestia selvaggia. Si tratta dell’attacco del re del sud contro il re del nord o Gog di Magog. O per descriverla con i simboli del profeta Daniele, si tratta del montone che attacca Babilonia. Anche il Montone verrà poi distrutto, ma questa è un’altra storia.
I simboli son gli stessi e si ripetono e ci mettono in guardia relativamente a ciò che sta per succedere nei prossimi mesi. Siamo pronti?
La distruzione del Leviatano
Geova si glorifica rompendo le teste del mostro marino, fa a pezzi le teste di Leviatan. Di cosa si tratta? Sono i governi del mondo che sgretolandosi gradualmente, pervengono alla loro fine. In Thomas Hobbes, un filosofo ebraico del xvii secolo, il Leviatano rappresenta simbolicamente lo Stato come un grande corpo le cui membra sono i singoli cittadini. Tale è il senso della copertina del trattato che raffigura il Leviatano contenente nei pezzi del suo vestito altrettanti cittadini-sudditi.

Tale opera è considerata la teorizzazione e l’atto costitutivo dello Stato assoluto moderno. L’autorità dello Stato è pari alla porzione di libertà individuale che ognuno gli delega con la rinunzia, per vivere in pace, ad esercitare i corrispondenti diritti collegati a tale libertà. Questo è un genere di rinunzia che una dittatura moderna esige in forme sempre più subdole e sofisticate.
Salmo 74:12-14 legge: “Tu stesso agitasti il mare con la tua propria forza; Rompesti le teste dei mostri marini nelle acque. Tu stesso facesti a pezzi le teste di Leviatan. Lo davi in pasto al popolo a quelli che abitano nelle regioni aride.”
Rompere le teste di Leviatan cosa significa?

Significa porre fine ai governi nazionali. Il capitolo 7 di Daniele ci dà un rapido excursus della storia delle potenze politiche nel corso dei millenni. Daniele parlava e diceva: “Guardavo nelle mie visioni durante la notte, ed ecco, i quattro venti dei cieli agitavano il vasto mare. E quattro grosse bestie salivano dal mare, ciascuna diversa dalle altre.
“La prima era simile a un leone, e aveva le ali di un’aquila. Continuai a guardare finché le sue ali furono strappate, e fu sollevata da terra, e fu fatta stare su due piedi proprio come un uomo, e le fu dato un cuore d’uomo.
“Ed ecco, un’altra bestia, una seconda, che era simile a un orso. E si levava su un lato, e aveva tre costole in bocca fra i suoi denti; e le dicevano questo: ‘Levati, mangia molta carne’.
“Dopo questo continuai a guardare, ed ecco, un’altra [bestia], una simile a un leopardo, ma aveva quattro ali di creatura volatile sul dorso. E la bestia aveva quattro teste, e ricevette in realtà il dominio.
“Dopo ciò continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco, una quarta bestia, spaventevole e terribile e insolitamente forte. E aveva denti di ferro, grossi. Essa divorava e stritolava, e calpestava ciò che restava con i piedi. Ed era qualcosa di diverso da tutte le [altre] bestie che erano state prima d’essa, e aveva dieci corna.
Un piccolo corno
Continuai a considerare le corna, ed ecco, un altro corno, piccolo, spuntò fra loro. Tre delle prime corna furono divelte d’innanzi a esso. Ed ecco, c’erano in questo corno occhi simili agli occhi di un uomo, e c’era una bocca che proferiva cose grandiose.
“Continuai a guardare finché portarono dei troni e l’Antico di Giorni si sedette. Il suo vestimento era bianco proprio come la neve, e i capelli della sua testa erano come lana pura. Il suo trono era fiamme di fuoco; le ruote d’esso erano un fuoco ardente. Un corso di fuoco scorreva e usciva d’innanzi a lui. C’erano mille migliaia che lo servivano, e diecimila volte diecimila stavano in piedi proprio davanti a lui. La Corte si sedette, e si aprirono dei libri.
Le visioni della notte
“Continuai a guardare allora, a causa del suono delle parole grandiose che il corno proferiva; continuai a guardare finché la bestia fu uccisa e il suo corpo fu distrutto e fu dato al fuoco ardente. Ma in quanto al resto delle bestie, i loro domini furono tolti, e fu concesso loro un prolungamento della vita per un tempo e una stagione.
“Continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco, con le nubi dei cieli veniva qualcuno simile a un figlio dell’uomo; e ottenne accesso presso l’Antico di Giorni, e lo fecero accostare proprio davanti a Lui. E gli furono dati dominio e dignità e regno, affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue servissero proprio lui. Il suo dominio è un dominio di durata indefinita che non passerà, e il suo regno un [regno] che non sarà ridotto in rovina.
“In quanto a me, Daniele, mi si angustiò di dentro lo spirito a motivo d’esso, e le medesime visioni della mia testa mi spaventavano. Mi accostai a uno di quelli che stavano in piedi, per chiedergli informazioni degne di fiducia su tutto questo. E mi disse, mentre si accinse a farmi conoscere la medesima interpretazione delle cose:
“‘In quanto a queste grosse bestie, siccome sono quattro, ci sono quattro re che sorgeranno dalla terra. Ma i santi del Supremo riceveranno il regno, e prenderanno possesso del regno a tempo indefinito, sì, a tempo indefinito di tempi indefiniti’.
La quarta bestia
“Quindi desiderai accertarmi riguardo alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre, straordinariamente spaventevole, i cui denti erano di ferro e i cui artigli erano di rame, che divorava [e] stritolava, e che calpestava pure ciò che restava con i piedi, e riguardo alle dieci corna che erano sulla sua testa, e all’altro [corno] che spuntò e davanti a cui tre caddero, sì, quel corno che aveva occhi e una bocca che proferiva cose grandiose e il cui aspetto era più grosso di quello dei suoi compagni.
Aperti dei libri
“Continuai a guardare quando quel medesimo corno fece guerra ai santi, e prevaleva contro di loro, finché venne l’Antico di Giorni. Lo stesso giudizio fu dato a favore dei santi del Supremo, e arrivò il tempo determinato in cui i santi presero possesso dello stesso regno.
“Egli disse questo: ‘In quanto alla quarta bestia, c’è un quarto regno che sarà sulla terra, che sarà diverso da tutti gli [altri] regni; ed esso divorerà tutta la terra e la calpesterà e la stritolerà. In quanto alle dieci corna, da quel regno sorgeranno dieci re; ancora un altro sorgerà dopo di loro, ed egli stesso sarà diverso dai primi, e umilierà tre re. E proferirà parole perfino contro l’Altissimo, e osteggerà di continuo gli stessi santi del Supremo. Intenderà cambiare i tempi e la legge, ed essi gli saranno dati in mano per un tempo, e dei tempi e la metà di un tempo.
E la Corte stessa si sedeva, e infine gli tolsero il suo proprio dominio per annientar[lo] e distrugger[lo] totalmente. “‘E il regno e il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli furono dati al popolo che sono i santi del Supremo. Il loro regno è un regno di durata indefinita, e tutti i domini serviranno e ubbidiranno anche a loro’.
Passaggi di potere
Questo capitolo è molto significativo e si deve leggere con attenzione perché ci illustra i vari passaggi del potere nei millenni. Ci presenta in successione i regni di Babilonia, Media-Persia, Grecia, Roma, la potenza anglo americana. Quest’ultima è rappresentata dal corno che proferisce cose grandiose dopo aver fatto cadere tre re, la Spagna, la Francia e i Paesi Bassi che dovettero cedere la supremazia sui mari all’impero Britannico.
Έ interessante notare che il regno di Dio entra in scena mentre questi regni sono ancora attivi. Si considerino a conferma i versetti 9-10 dove si legge: “Continuai a guardare finché vidi dei troni e l’Antico di Giorni si sedette. Il suo vestimento era bianco proprio come la neve, e i capelli della sua testa erano come lana pura. Il suo trono era fiamme di fuoco; le ruote d’esso erano un fuoco ardente. Un corso di fuoco scorreva e usciva d’innanzi a lui. C’erano mille migliaia che lo servivano, e diecimila volte diecimila stavano in piedi proprio davanti a lui. La Corte si sedette, e aprirono dei libri.
Cominciano i sette tempi
Si aprono dei libri: che cosa significa? Cominciano i sette tempi di Rivelazione 11:3. Giovanni riceve un rotolino dolce come il miele che però rende amaro il suo ventre. I due testimoni ricevono l’incarico di profetizzare. Il comando è di misurare la terra. Si elaborano nuovi contenuti spirituali.
Poi, a suo tempo, passati tre anni e mezzo, la bestia è uccisa e data al fuoco ardente, il corso di fuoco che scorre davanti all’Antico dei Giorni. Chi finisce nel fuoco? Έ la bestia costituita dai re che stavano regnando nel momento in cui l’Antico dei Giorni si sedeva in mezzo ai troni.
“La bestia fu uccisa e il suo corpo fu distrutto e fu dato al fuoco ardente. Ma in quanto al resto delle bestie, i loro domini furono tolti, e fu concesso loro un prolungamento della vita per un tempo e una stagione.”
Cosa significa? C’è un momento di trapasso in cui un vecchio sistema di governare finisce liquidato. Le bestie perdono i loro domini. I governi si sciolgono, sono come paralizzati, subentra il NWO che ottiene un prolungamento di vita di 15 mesi. Oggi stiamo assistendo a questo trapasso. Il periodo peggiore deve ancora arrivare.
(Cfr. su questo blog l’articolo Confermato: conosciamo mese e anno della fine)

Ingegnere meccanico. Nel 2015, quando scoprii il movimento degli American Flat Earthers, fui affascinato. Presto mi resi conto che la Terra non poteva essere un globo. Tra le mie migliori scoperte c’è la reintroduzione dell’etere nella fisica della Terra Piatta e una nuova visione della natura della luce.
Coautore del libro “Le vere misure della Terra (piatta)” produce dal 2019 materiale video inerente la Terra piatta sul suo canale Youtube oltre che articoli di divulgazione su tematiche quali le Profezie Bibliche in rapporto ai tempi correnti.