Parlare di bestie di mare e di terra non è facile. Ad una prima lettura, l’Apocalisse si rivela un testo complesso, indecifrabile. Apparentemente ti sembra slegato e, cronologicamente, sconnesso. Ma poi, leggendo e rileggendo, incominciano ad emergere collegamenti e punti di riferimento. Perciò si tratta di scoprire una chiave di lettura che possa facilitarne la comprensione. Come si disporrebbero allora le scene all’interno di una connessione temporale ordinata?
“Le fu data una bocca che diceva cose grandi e bestemmie, e le fu data autorità di agire per quarantadue mesi. Ed essa aprì la bocca in bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora e quelli che dimorano in cielo. E le fu concesso di far guerra contro i santi e di vincerli, e le fu data autorità su ogni tribù e popolo e lingua e nazione. E tutti quelli che dimorano sulla terra l’adoreranno; il nome di nessuno di loro sta scritto nel rotolo della vita dell’Agnello che fu scannato, dalla fondazione del mondo.”
Va notato che, contrariamente alle apparenze, le visioni sono inserite in un tempo definito. La domanda è: in che tempo si inquadra la profezia? In un periodo in cui il giorno del Signore ha ormai avuto inizio. Si tratta di un periodo successivo al 1975.
Fatta questa premessa di ordine generale, mi voglio adesso soffermare su due particolari bestie che ascendono dal mare e da terra nel capitolo 13. In prima istanza devo comprendere che la scena si inserisce nel periodo di predicazione dei due testimoni, quello dei sette tempi, nel momento in cui la partoriente vestita di sole di Rivelazione 12:1 si è sgravata e il bambino è stato rapito presso Dio e il suo trono. La donna è ormai nel deserto “dove ha un luogo preparato da Dio”.
Le vicende rappresentate nei capitoli 10, 11, 12 e 13 sono strettamente connesse e vanno a comporre un unico affresco. Consideriamo gli ultimi versetti del capitolo 12 che contengono immagini di acqua e di terra.
“E dalla sua bocca il serpente vomitò dietro alla donna acqua simile a un fiume, per farla annegare nel fiume. Ma la terra venne in aiuto della donna, e la terra aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva vomitato dalla sua bocca.”
La bestia di mare
Il capitolo 13 di Apocalisse, continuando a sviluppare il tema, apre dicendo: “Ed esso (il dragone stesso che aveva versato acqua simile a un fiume – e i fiumi, si sa, vanno inevitabilmente verso il mare-la nota è mia) stette fermo sulla sabbia del mare. E vidi ascendere dal mare una bestia selvaggia, con dieci corna e sette teste, e sulle sue corna dieci diademi, ma sulle sue teste nomi blasfemi. Ora la bestia selvaggia che vidi era simile a un leopardo, ma i suoi piedi erano come quelli di un orso, e la sua bocca era come la bocca di un leone. E il dragone diede alla [bestia] la sua potenza e il suo trono e grande autorità.
Vidi una delle sue teste come scannata a morte, ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra seguì la bestia selvaggia con ammirazione. Adorarono il dragone perché aveva dato l’autorità alla bestia selvaggia, e adorarono la bestia selvaggia con le parole: “Chi è simile alla bestia selvaggia, e chi può guerreggiare contro di essa?”
Questa bestia che ascende dal mare agisce in un particolare lasso di tempo composto di quarantadue mesi. Si tratta dello stesso periodo in cui le nazioni calpestano la città santa come preannunciato in 11:2. Έ anche il tempo della predicazione dei due Testimoni vestiti di sacco. Ma chi è questa bestia? Per capirlo dobbiamo rileggere Daniele 7.
“E quattro grosse bestie salivano dal mare, ciascuna diversa dalle altre. La prima era simile a un leone, e aveva le ali di un’aquila. Continuai a guardare finché le sue ali furono strappate, e fu sollevata da terra, e fu fatta stare su due piedi proprio come un uomo, e le fu dato un cuore d’uomo. (Rappresentazione del potere politico-religioso di Babilonia-nota mia)
“Ed ecco, un’altra bestia, una seconda, che era simile a un orso. E si levava su un lato, e aveva tre costole in bocca fra i suoi denti, e le dicevano questo: ‘Levati, mangia molta carne ’. (Rappresentazione del potere politico-religioso di Media-Persia, Ciro-nota mia)
“Dopo questo continuai a guardare, ed ecco, un’altra [bestia], una simile a un leopardo, ma aveva quattro ali di creatura volatile sul dorso. E la bestia aveva quattro teste, e le fu dato in realtà il dominio. (Rappresentazione del potere politico-religioso di Grecia-nota mia)
“Dopo ciò continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco, una quarta bestia, spaventevole e terribile e insolitamente forte. E aveva denti di ferro, grossi. Essa divorava e stritolava, e calpestava ciò che restava con i piedi. Ed era qualcosa di diverso da tutte le [altre] bestie che erano state prima d’essa, e aveva dieci corna. (Rappresentazione del potere politico-religioso di Roma-nota mia)”
La bestia che ascende dal mare è l’erede delle potenze storiche del passato ed è tuttora attiva e governa nel periodo dei 7 tempi in cui noi oggi stiamo vivendo. Έ una bestia che esercita un potere fortemente influenzato dalla religione babilonica e dionisiaca pagana (Significativa è l’immagine del leopardo e delle fiere, un elemento caratteristico del carro di Dioniso, carro solare).
Essa però subisce una importante evoluzione in quanto, passati tre anni e mezzo, diventa una bestia bicorne atta a svolgere lo stesso ruolo svolto da Ciro per condurre la moderna Babilonia (in quanto entità religiosa) alla rovina (a questo proposito il lettore potrebbe rileggere Daniele capitolo 8 e Perspicacia nello Studio delle Scritture Vol 1 pag 344 alla voce La bestia con due corna) Questo re storico, Ciro, era figlio del persiano Cambise e di Mandane, figlia di Astiage, re dei medi. Ciro è menzionato in Isaia come l’unto di Geova.
Isaia, con duecento anni d’anticipo sulla nascita di questo re, alla fine del capitolo 44, parlando di Geova, scrive: “Colui che dice alle acque dell’abisso: ‘Prosciugatevi; e farò seccare tutti i vostri fiumi’; Colui che dice di Ciro: ‘È il mio pastore, e tutto ciò di cui mi diletto adempirà completamente’; perfino nel [mio] dire di Gerusalemme: ‘Sarà riedificata’, e del tempio: ‘Saranno gettate le tue fondamenta’”.
Isaia 45 proseguendo subito attacca: “Questo è ciò che Geova ha detto al suo unto, a Ciro, di cui ho preso la destra, per soggiogare davanti a lui le nazioni, affinché io sciolga anche i fianchi dei re; per aprire davanti a lui gli usci a due battenti, così che nemmeno le porte saranno chiuse: “Davanti a te andrò io stesso e raddrizzerò le scabrosità del paese. Spezzerò le porte di rame, e taglierò le sbarre di ferro.
E di sicuro ti darò i tesori nelle tenebre e i tesori nascosti nei nascondigli, affinché tu conosca che io sono Geova, Colui che [ti] chiama per nome, l’ Iddio d’Israele. Per amore del mio servitore Giacobbe e di Israele mio eletto, ti chiamavo perfino per nome; ti davo un nome d’onore, benché tu non mi conoscessi. Io sono Geova, e non c’è nessun altro. Eccetto me, non c’è nessun Dio. Io ti cingerò strettamente, benché tu non mi abbia conosciuto.”
La bestia di Terra
Chiudiamo questo excursus in Daniele e torniamo all’Apocalisse. Della bestia di terra Rivelazione aggiunge: E vidi un’altra bestia selvaggia ascendere dalla terra, e aveva due corna simili a [quelle di] un agnello, ma parlava come un dragone. Ed essa esercita tutta l’autorità della prima bestia selvaggia davanti a quella. Fa sì che la terra e quelli che vi dimorano adorino la prima bestia selvaggia, la cui piaga mortale fu sanata. E compie grandi segni, così da far perfino scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti al genere umano.

Svia quelli che dimorano sulla terra, a causa dei segni che riesce a compiere davanti alla bestia selvaggia, mentre dice a quelli che dimorano sulla terra di fare un’immagine alla bestia selvaggia che ebbe la ferita della spada e rivisse. Le si concede di dare respiro all’immagine della bestia selvaggia, affinché l’immagine della bestia selvaggia parlasse e facesse uccidere tutti quelli che non adorassero in alcun modo l’immagine della bestia selvaggia.
Costringe tutti, piccoli e grandi, e ricchi e poveri, e liberi e schiavi, affinché si dia a questi un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e affinché nessuno possa comprare o vendere se non chi ha il marchio, il nome della bestia selvaggia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza: Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia selvaggia, poiché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.”
Cosa rappresenta la bestia con due corna? Rappresenta una potenza ibrida, la Media-Persia. Ciro, dopo essere riuscito ad accattivarsi la lealtà dei medi, fece combattere medi e persiani uniti al suo comando. Nel giro di pochi anni egli divenne il principale rivale di Babilonia, città che alla fine riuscì definitivamente a conquistare.
Chi sarà il moderno Ciro capace di agire come finale conquistatore della simbolica Babilonia, la madre di tutte le religioni corrotte, Babilonia la grande, la gran meretrice che si prostituisce con i re della terra? Aspettiamo di capire e vedere.
L’adorazione solare e le bestie di mare e di terra
Cos’è l’immagine della bestia selvaggia di Rivelazione 13:14-15? È un simbolo solare che rispecchia il significato espresso dalla statua fatta erigere da Nabucodonosor. Essa è descritta in Daniele capitolo 3, alta 60 cubiti e larga 6 a base quadrata, tutta d’oro. L’immagine della bestia è un simbolo solare, corrispondente al numero del sole, il 666.
Daniele 3:1 spiega: “Nabucodonosor il re fece un’immagine d’oro, la cui altezza era di sessanta cubiti [e] la cui larghezza era di sei cubiti. La eresse nella pianura di Dura nel distretto giurisdizionale di Babilonia.” Quindi, l’immagine della bestia si collega al 6x6x60, un marchio, un bel 666, che corrisponde all’adorazione occulta del sole, basilarmente al concetto di terra globulare. Di conseguenza l’immagine porta con sé lo scientismo e la moderna adorazione di tutto ciò che si propaganda come salvifico nella scienza. Il marchio della bestia implica anche l’imminente imposizione del vaccino anti-Covid 19 a tutta l’umanità.

Dunque prepariamoci all’attacco finale perché la bestia costringerà presto tutti “affinché ricevano un marchio sulla mano destra e sulla fronte”. Facciamo i nostri preparativi dato che presto nessuno potrà comprare o vendere senza l’esibizione del marchio.
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