Oceani cosmici stabiliti in un ordine diverso

Ci sono oceani cosmici nella volta celeste! Nella Genesi, capitolo 1:1-2, insieme a quelle che sono le prime parole nella Bibbia, emergono due incredibili termini ebraici. Il loro significato? Acqua e cielo. Mayin [acqua] e shamayim [cielo] sono termini che esistono entrambi solo nella forma plurale. Nel racconto della Genesi, subito dopo la creazione della luce, si assiste alla creazione di rā·qî·a’, un’enorme cupola che separa le acque di sopra da quelle di sotto. Poiché ci sono due acque posizionate in modo diverso, l’acqua degli oceani cosmici, quello di sotto e l’acqua che è posta nel cielo superiore, la parola impiegata, mayin, è sempre al plurale.

Allo stesso tempo, quella che sembrava essere un’immensità d’acqua sopra la cupola era chiamata sha-mayim, la forma superlativa del mayim. Nell’ebraico biblico, la coppia di un oggetto, ad esempio due occhi, è scritta con la forma duale distintiva, che prende un suffisso particolare -ayim. Quindi, vorrei far notare che l’ortografia di mayim (acqua), è strettamente associata al suo significato originale in quanto doppia. Per sostenere questo argomento, sarà necessario esaminare la storia della Creazione nella Bibbia.

Come riportato nella Genesi, capitolo 1, Dio disse: ‘Ci sia un firmamento in mezzo alle acque’. In seguito le acque si divisero in quanto acque di sopra e di sotto tenute separate da una distesa solida (rā·qî·a’); più tardi, il secondo giorno, la distesa che separava le acque venne nominata appropriatamente con il termine shamayim. Era l’oceano celeste. Di conseguenza, le acque sotto il cielo si riorganizzarono in modo che gli oceani si separassero dalla terra asciutta. In questo modo, la Bibbia presenta la distesa chiamata shamayim (cielo) come una sorta di cupola che sostiene gli oceani di sopra, in modo che non si disperda o collassi al suolo.

A livello lessicale risulta evidente che gli oceani delle acque di sopra e di sotto erano intesi come un doppio che era stato originariamente un unico corpo, ma separato in seguito in due. Anche i cieli dovevano essere composti di due baldacchini solidi. Questi vennero all’esistenza per sigillare le acque superiori all’interno di enormi oceani celesti superiori. Giobbe 38:30 spiega che le acque dei cieli sono nascoste da una superfice compatta e che i cieli sono solidi come uno specchio di metallo fuso Giobbe 37:18. “Le medesime acque si tengono nascoste come mediante una pietra, E la superficie delle acque dell’abisso si fa compatta”.

La descrizione degli oceani cosmici in 2Pietro 3:5

2Pietro 3:5 sottolinea un fatto che sfugge di solito all’attenzione generale. L’apostolo scrive: Poiché, secondo il loro desiderio, sfugge alla loro attenzione questo fatto, che dai tempi antichi vi erano i cieli e una terra situata solidamente fuori dell’acqua e nel mezzo dell’acqua mediante la parola di Dio”. Come certamente il lettore esperto sa molto bene “il mondo di quel tempo subì la distruzione quando fu inondato dalle acque”. Poi Pietro aggiunge: “I cieli e la terra che sono ora, sono conservati per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. Ed era proprio nel capitolo precedente che Pietro osservava che, riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, Dio “le condannava, creando per le persone empie un modello delle cose a venire”. 2Pietro2.6

Pietro scrisse che c’erano i cieli di un tempo e una terra stabilita solidamente fuori dall’acqua e in mezzo all’acqua dalla parola di Dio. Il verbo greco qui impiegato è sunistanò o sunìstemi. Significa che i cieli e la terra sono uniti, sono fatti per essere compatti, proprio come un insieme solido tutto collegato insieme. I cieli e la terra sono compatti, solidamente strutturati per stare in mezzo alle acque, essendo circondati di sopra e di sotto dagli oceani primordiali. Intendo le enormi acque che si estendono esternamente, tutto intorno alla volta emisferica della terra. Queste sono le acque che muovono la cupola dall’esterno costruita come un’immensa turbina.

un’immensa turbina muove le acque degli oceani di sopra

 Possiamo solo immaginare che la cupola esterna sia sormontata dalle pale di un’enorme turbina che vengono spostate dalla forza di acque vorticose che si concentrano come spinte all’interno di una formidabile diga. Salmo 33:6-9 a proposito dei cieli recita: Mediante la parola di Geova furono fatti gli stessi cieli, E mediante lo spirito della sua bocca tutto il loro esercito. Egli raccoglie come mediante una diga le acque del mare (il riferimento è agli oceani di sopra, nota mia) Mettendo in depositi le ondeggianti acque (ebraico: tehohmòhth=oceano primordiale di Gen 1:2; termine ricorrente in poesia in relazione alla cosmogonia biblica). Tutta la [popolazione della] terra abbia timore di Geova. Si spaventino di lui tutti gli abitanti del paese produttivo. Poiché egli stesso disse, e [ciò] venne all’esistenza; Egli stesso comandò, e così stava.

Il diluvio universale

Dopo quaranta giorni il diluvio stava finendo e Genesi 8:2 chiarisce il fatto che le sorgenti degli abissi acquatici, degli oceani cosmici, le porte dei cieli, furono chiuse, così che la pioggia dal cielo smettesse di cadere”. Qual è il significato? La Bibbia ci permette di capire che gli oceani superiori continuano ad esistere nei cieli fino ad oggi e la cupola su di noi è sempre lo stessa. Durante il diluvio le acque irruppero non solo dall’alto ma anche dalle sorgenti degli oceani sotterranei.  (Riferendomi alla lingua ebraica la parola hammabul sta per diluvio e tehom per profondo, di acqua sotterranea). “E le sorgenti delle acque dell’abisso e le cateratte dei cieli furono chiuse, e così fu trattenuta la pioggia dirotta dai cieli”. Cfr. le sorgenti delle acque dell’abisso in Genesi 8:2 e in Giobbe 38:30 dove le acque dell’abisso corrispondono alla volta acquea sopra di noi.

Ricordiamo che Giobbe 37:18 sottolinea il fatto centrale che i cieli sono solidi come uno specchio. “Puoi, come lui, stendere i cieli solidi come uno specchio di metallo?” Come potrebbe essere possibile, altrimenti, sigillare l’oceano celeste senza un duomo solido?  Ecco perché Pietro poteva parlare di “una terra che sta compattamente fuori dall’acqua e in mezzo all’acqua”, perché l’acqua è sigillata entro pareti di quarzo, cristallo e ambra.

Leviatano

Come descrivere la solidità dei cieli? Potete immaginare una ciotola rovesciata composta da diversi strati di cristallo vetrosi, qualcosa come gli strati di una cipolla. Gli strati sono divisi centralmente da un intercalare che sigilla le acque celesti. Questo è l’oceano celeste, il luogo in cui la luce delle stelle ha origine per mezzo di miliardi di creature bioluminescenti, sia pesci che alghe. Isaia descrive l’esercito dei cieli dicendo: “E tutti quelli dell’esercito dei cieli marciranno. E il cielo deve essere arrotolato, proprio come un rotolo di libro; e il loro esercito si raggrinzirà via, proprio mentre il fogliame si scrolla di mente dalla vite e come un [fico] raggrinzito dal fico. (Isaia 34:4) Giobbe descrive il baldacchino contenente le acque di cui sopra come la doppia mascella del Leviatano.

Non tacerò le sue parti

Né il fatto della [sua] potenza e la grazia delle sue proporzioni.

 Chi ha scoperto la faccia della sua veste?

Chi entrerà nella sua doppia mascella?
 (Giobbe 41:13)


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