Salvezza è una degna speranza per tutti. Ma ad Armaghedon ci saranno dei sopravvissuti? In realtà non rimarrà nessuno. Quanti considerati degni della salvezza saranno già stati rapiti in cielo. Il mondo sta ora vivendo la cosiddetta fase dell’Apocalisse. Non ci turbiamo pertanto se vediamo comparire “grandi segni e grandi prodigi”. La profezia, è vero, a volte incute timore. Ed è proprio in questo libro di Apocalisse o Rivelazione che al capitolo 16:16 viene menzionato il terrifico Armaghedon, unico caso in cui compaia questo termine nelle Scritture.
In effetti il testo sacro è ricchissimo di informazioni sugli adempimenti del tempo finale. La situazione conclusiva del mondo venne prefigurata in vari modi e nominata variamente. Le minacciose conseguenze legate ad una vaccinazione di massa fanno presagire drammatici scenari a livello mondiale. Purtroppo questa situazione, da cui non possiamo escludere momenti devastanti, non lascerà superstiti. Apocalisse 7:9-10,13-14 menziona una grande folla vista in adorazione dinanzi al trono di Dio.
La grande folla di Apocalisse
Il passo legge: “Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; nelle loro mani c’erano rami di palme. Continuano a gridare ad alta voce, dicendo: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. Presa la parola, uno degli anziani mi disse: “Questi che sono vestiti di lunghe vesti bianche, chi sono e da dove son venuti?” E subito gli dissi: “Signor mio, tu lo sai”. Ed egli mi disse: “Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le hanno rese bianche nel sangue dell’Agnello.” La grande folla però ottiene una salvezza celeste.
Requisiti per la salvezza
Ci si chiede chi saranno i salvati. Tra le varie caratteristiche imprescindibili ce n’è una che non potrebbe assolutamente mancare. I salvati, in prima battuta, non dovranno avere il marchio della bestia. Infatti in Apocalisse 14:9-12 leggiamo:
“Se qualcuno adora la bestia selvaggia e la sua immagine, e riceve il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anche lui del vino dell’ira di Dio che è versato non diluito nel calice della sua ira, e sarà tormentato con fuoco e zolfo dinanzi ai santi angeli e dinanzi all’Agnello. E il fumo del loro tormento ascende per i secoli dei secoli, e non hanno riposo né giorno né notte, quelli che adorano la bestia selvaggia e la sua immagine, e chiunque riceve il marchio del suo nome. Qui sta la perseveranza dei santi, quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù”.
Le conseguenze del rifiuto del marchio
Dato che i 7 tempi o anni iniziati a ottobre 2015 stanno andando avanti velocemente e stanno per scadere, ciascuno dovrà fare in modo di capire personalmente, al più presto e alla luce delle scritture, in cosa consista il marchio della bestia. Mancano sette mesi a ottobre 2021, dopo di che inizierà, l’ultimo anno dei sette finali, un anno sabatico. Chi rifiutasse il vaccino presto non sarebbe abilitato a comprare o vendere alcunché in quanto privato del lavoro.
Il valore di una buona coscienza
Cerchiamo di capire inoltre su che base saremo giudicati idonei per sopravvivere al giudizio finale. Una scrittura cardine mi pare essere contenuta in Romani 2:11-16
Poiché presso Dio non c’è parzialità. Per esempio, tutti quelli che hanno peccato senza legge periranno anche senza legge; ma tutti quelli che hanno peccato sotto la legge saranno giudicati mediante la legge. Poiché non gli uditori della legge sono giusti dinanzi a Dio, ma gli operatori della legge saranno dichiarati giusti.
Poiché tutte le volte che quelli delle nazioni che non hanno legge fanno per natura le cose della legge, questi, benché non abbiano legge, sono legge a se stessi. Essi sono i medesimi che dimostrano come la sostanza della legge sia scritta nei loro cuori, mentre la loro coscienza rende testimonianza con loro e, nei loro propri pensieri, sono accusati oppure scusati. Questo avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà per mezzo di Cristo Gesù le cose segrete del genere umano, secondo la buona notizia che io dichiaro.
Giudicati in base alla coscienza
Perciò ciascuno verrà giudicato anche sulla base della propria coscienza. 1Timoteo 4:2 esprime condanna a uomini che risultano essere “segnati nella loro coscienza come da un ferro rovente”, quindi incapaci di distinguere il vero dalla menzogna. Viceversa Ebrei 5:14 menziona “quelli che mediante l’uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate per distinguere il bene e il male”, ed è a questa categoria di persone che cerchiamo di appartenere.
Chi conosce i principi della legge divina è tenuto in coscienza ad attenervisi e sarà giudicato su tale base. A lui, se trovato mancante, si applicheranno versetti come Matteo 7:21 In quel giorno molti mi diranno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome espulso demoni, e nel tuo nome compiuto molte opere potenti?’ Allora io dichiarerò loro: ‘Non vi ho mai conosciuto! Andatevene via da me, voi che praticate l’illegalità!’ Viceversa chi non avrà potuto conoscere i principi di Dio, nonostante in cuor suo lo desiderasse, ma avrà seguito attentamente la guida della propria coscienza sarà giudicato su tale base.
Scamperanno Edom e Moab e i figli di Ammon
Ezechiele al capitolo 39:15-16 profetizzava di una città chiamata Amona corrispondente al luogo di sepoltura della folla di Gog. Il passo, tra l’altro, fa venire in mente la profezia che fa Daniele al capitolo 11:40-43 in relazione al conflitto fra il re del nord e del sud, dove si legge: “E nel tempo della fine il re del sud si impegnerà con lui in uno scontro, e contro di lui il re del nord [leggi Gog] si riverserà con carri e con cavalieri e con molte navi; e certamente entrerà nei paesi e inonderà e attraverserà.
Effettivamente entrerà anche nel paese dell’Adornamento, e saranno fatti inciampare molti [paesi]. Ma questi son quelli che scamperanno dalla sua mano: Edom e Moab e la parte principale dei figli di Ammon. Ed egli continuerà a stendere la mano contro i paesi; riguardo al paese d’Egitto, non scamperà. E in effetti dominerà sui tesori nascosti dell’oro e dell’argento e su tutte le cose desiderabili d’Egitto. E i libi e gli etiopi [seguiranno] i suoi passi.”
Cosa succede nel paese dell’Adornamento?
Leggendo questo brano si comprende che molti nel paese dell’Adornamento, cioè gli appartenenti di congregazioni che si propongono come integre, pure e zelanti, saranno fatti inciampare, verranno a compromesso. Molti accettano il marchio della bestia senza rendersi ben conto di cosa questo rappresenti, forse semplicemente in obbedienza ai suggerimenti dei loro leader, per convenienza o per dabbenaggine. Viceversa alcuni di quelli che scamperanno saranno gli “ultimi” i più disprezzati, cioè simbolicamente Edom e Moab e la parte principale dei figli di Ammon.
A questo punto infatti sorgono domande. Chi sono veramente quelli che scamperanno? Molti che avevano vissuto all’interno delle congregazioni non saranno stati in grado di distinguere il bene dal male e avranno creduto allo “schiavo fedele e discreto” che propagandava loro il vaccino. Grosso guaio, perché Gesù aveva messo in guardia i suoi seguaci sul fatto che perfino alcuni degli eletti si sarebbero fatti ingannare. (Matteo 24:24) Ecco quindi che quelli di Edom e Moab e la parte principale dei figli di Ammon avranno il privilegio della salvezza celeste, mentre alcuni di quelli che avevano perseverato per anni nelle congregazioni finiranno purtroppo i loro giorni.
Fuga ai monti
Da questo si comprende che la situazione sarà favorevole per quelli che fuggiranno ai monti in ubbidienza alle parole di Gesù. Pella si trovava infatti sui monti di Moab. Edom, da parte sua, era il fratello gemello di Giacobbe mentre Ammon era figlio di Lot e della sua figlia minore. Così si comprende la necessità di uscire ed appartarsi fin da ora dalle varie organizzazioni babiloniche.
La valle delle ossa secche
Ezechiele al capitolo 37 scrive di una valle piena di ossa secche. Leggiamo: “La mano di Geova fu su di me, così che egli mi portò nello spirito di Geova e mi posò in mezzo alla pianura della valle, ed era piena di ossa. E mi fece passare vicino ad esse tutt’intorno, ed ecco, ce n’erano moltissime sulla superficie della pianura della valle, ed ecco, erano molto secche. Ed egli mi diceva: “Figlio dell’uomo, possono queste ossa tornare a vivere?” A ciò dissi: “Sovrano Signore Geova, tu stesso lo sai bene” …
Ed egli mi diceva: “Profetizza al vento. Profetizza, o figlio dell’uomo, e devi dire al vento: ‘Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Dai quattro venti vieni, o vento, e soffia su questi uccisi, affinché tornino a vivere”’”.

Alito entrava in loro
E profetizzai proprio come mi era stato comandato, e l’alito entrava in loro, e vivevano e stavano in piedi, forze militari molto, molto grandi.
E mi diceva: “Figlio dell’uomo, riguardo a queste ossa, sono l’intera casa d’Israele…
“Ecco, apro i vostri luoghi di sepoltura, e certamente vi trarrò fuori dai vostri luoghi di sepoltura, o popolo mio, e vi condurrò sul suolo d’Israele. E dovrete conoscere che io sono Geova quando avrò aperto i vostri luoghi di sepoltura e quando vi avrò tratto fuori dai vostri luoghi di sepoltura, o popolo mio”’. ‘E certamente metterò in voi il mio spirito, e dovrete tornare a vivere, e certamente vi porrò sul vostro suolo; e dovrete conoscere che io, Geova, ho parlato e ho fatto’, è l’espressione di Geova”.Ezechiele 37
Sappiamo che nelle Scritture la morte può essere simbolica. Queste ossa secche rappresentano l’intera casa dell’Israele spirituale. In che periodo di tempo?
Gli angeli dei quattro venti
Ezechiele sentì dunque pronunciare queste parole: “Dai quattro venti vieni, o vento, e soffia su questi uccisi, affinché tornino a vivere”’”.
Questo passo ne ricorda un altro in Rivelazione dove si legge dei quattro venti ancora trattenuti dai quattro angeli: “Dopo questo vidi quattro angeli in piedi ai quattro angoli della terra, che trattenevano i quattro venti della terra, affinché nessun vento soffiasse sulla terra né sul mare né su alcun albero.
Vidi un altro angelo che ascendeva dal sol levante, il quale aveva il sigillo dell’Iddio vivente; e gridò ad alta voce ai quattro angeli ai quali fu concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: “Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo suggellato gli schiavi del nostro Dio sulle loro fronti”. Udii il numero di quelli che erano suggellati. Rivelazione 7:1-4
Le pecore del rimanente d’Israele
Dunque a chi appartengono le ossa secche della valle di Ezechiele? Questi sono proprio le pecore del rimanente d’Israele, i cosiddetti unti e fratelli di Cristo. Sono gli stessi che sono stati ostracizzati dalle rispettive congregazioni perché non si sono inchinati di fronte ai soprusi della bestia selvaggia e non sono caduti nel laccio delle sue menzogne.
Inoltre per comprendere bene un passo delle scritture dobbiamo considerare anche il contesto e tenere in conto la successione degli avvenimenti nei vari capitoli. Questa regola vale anche per Ezechiele. Infatti, considerando il contesto, il capitolo immediatamente successivo al 37esimo in cui si descrivono le ossa secche nella pianura della valle, è il 38 in cui si descrive l’attacco di Gog, il re del nord che si presenta per svolgere un’opera di frantumazione all’interno del popolo santo.
Ecco che i due capitoli sono collegati e il fluire degli avvenimenti risulta in armonia. Proseguendo poi nella lettura ci si trova confrontati con un comando di Geova relativo a due bacchette che vengono avvicinate per costituirne una sola.
Di due bacchette fanne una sola
“E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: “E in quanto a te, o figlio dell’uomo, prenditi una bacchetta e scrivici sopra: ‘Per Giuda e per i figli d’Israele suoi compagni’. Prenditi un’altra bacchetta e scrivici sopra: ‘Per Giuseppe, la bacchetta di Efraim, e tutta la casa d’Israele suoi compagni’. Falle avvicinare l’una all’altra come una sola bacchetta per te stesso, e realmente diverranno proprio una sola nella tua mano.
Quando i figli del tuo popolo cominciano a dirti: ‘Non ci dirai che significano per te queste cose?’ parla loro: ‘Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Ecco, prendo la bacchetta di Giuseppe, che è nella mano di Efraim, e le tribù d’Israele sue compagne, e certamente le metterò su di essa, cioè la bacchetta di Giuda, e realmente ne farò una sola bacchetta, e dovranno divenire uno nella mia mano”’. Le bacchette sulle quali scrivi devono essere nella tua mano davanti ai loro occhi…
Una sola nazione
Realmente ne farò una sola nazione nel paese, sui monti d’Israele, e un solo re è ciò che tutti avranno come re, e non continueranno più ad essere due nazioni, né saranno più divisi in due regni. E non si contamineranno più con i loro idoli di letame e con le loro cose disgustanti e con tutte le loro trasgressioni; e certamente li salverò da tutti i loro luoghi di dimora nei quali han peccato, e certamente li purificherò, e dovranno divenire il mio popolo, e io stesso diverrò il loro Dio.
Che cosa rappresentano le due bacchette della profezia? Una la casa di Giuda e una le tribù dell’Israele secessionista. Il lettore ricorderà certamente che dopo la morte di Salomone si era verificata nel popolo una divisione e che 10 tribù a parte Giuda e Beniamino avevano seguito Geroboamo come re e avevano accettato l’adorazione solare dei vitelli d’oro. (1Re 12)
Le due bacchette rappresentano dunque i 144000 suggellati di Rivelazione 7 più la grande folla che non si poteva numerare vista in visione da Giovanni in concomitanza con la visione degli angeli che trattenevano i quattro venti.
Un più grande Davide regnerà su di loro
Ezechiele prosegue poi la sua profezia dicendo: “‘ Il mio servitore Davide sarà re su di loro, e un solo pastore è ciò che tutti avranno; cammineranno nelle mie decisioni giudiziarie, e osserveranno i miei statuti, e certamente li eseguiranno. Realmente dimoreranno nel paese che diedi al mio servitore, a Giacobbe, in cui dimorarono i vostri antenati, e in effetti vi dimoreranno, essi e i loro figli e i figli dei loro figli a tempo indefinito, e Davide mio servitore sarà il loro capo principale a tempo indefinito.
“E certamente concluderò con loro un patto di pace; un patto di durata indefinita è ciò che vi sarà con loro. Certamente li porrò e li moltiplicherò e porrò in mezzo a loro il mio santuario a tempo indefinito. Il mio tabernacolo sarà realmente su di loro, e certamente diverrò il loro Dio, ed essi stessi diverranno il mio popolo. E le nazioni dovranno conoscere che io, Geova, santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro a tempo indefinito”’”. Ezechiele capitolo 37
Un solo pastore
Queste parole relative a un solo pastore saranno riprese da Gesù in Luca 12:32 e Giovanni 10:16 che voglio riportare: “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno”. “E ho altre pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diverranno un solo gregge, un solo pastore.” In sostanza Gesù parlava di due greggi diversi che sarebbero diventati uno solo sotto la sua direttiva.
Quindi il Cristo aveva due greggi, quello piccolo dei suoi co-regnanti e quello grande di quelli che avrebbero beneficiato del governo suo e dei 144.000. Le ossa secche che ricevono alito di vita nella pianura della valle di Ezechiele corrispondono a tutti quegli individui che oggi vengono allontanati dalle congregazioni perché propongono un pensiero non allineato con quello della bestia politica che ormai si è infiltrata ovunque nelle varie congregazioni cristiane.
Viceversa le altre pecore corrispondono alla grande folla delle persone delle nazioni che otterranno una salvezza celeste insieme al rimanente dei 144000
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