Il radunamento degli eletti

La Bibbia descrive il radunamento degli eletti come un evento della fine. Premetto che il materiale contenuto in questo articolo consiste in un ulteriore rimaneggiamento di oggi 2 maggio 2022 di quanto pubblicato in data 26 marzo 2021, dato che la comprensione di alcuni aspetti profetici in quel momento era in elaborazione, come del resto lo è ancora. Per quanto complesso ciò possa sembrare, scrutare nei tempi della fine è un’attività spirituale che richiede costanza, in quanto progressiva. In Proverbi 4:18 si legge: “Ma il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito.”

Έ confortante ciò che Gesù disse ai suoi discepoli: “Ma voi, state in guardia; vi ho detto ogni cosa in anticipo.” Poi proseguiva dicendo: “Ma in quei giorni, dopo tale tribolazione, il sole sarà oscurato, la luna non splenderà più, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate. 

E allora vedranno il Figlio dell’uomo venire nelle nubi con grande potenza e gloria. Lui manderà quindi gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.” (Marco 13:23-27) A tutti noi piacerebbe essere tra gli eletti. Perciò chiediamoci:

1) Cosa farà il Cristo che viene nelle nubi?

2) Chi sono gli eletti nelle Scritture?

3) Cos’è il loro radunamento?

Il Cristo che viene nelle nubi

Quando leggiamo nelle Scritture del Cristo che viene nelle nubi ci troviamo confrontati alla sua parousia o presenza invisibile come re intronizzato nei cieli. Dapprima solo ai due testimoni viene data percezione di tale avvenimento proprio come alla trasfigurazione presenziarono solo Pietro e Giovanni. (Mt 17:1-9) Anche l’ascensione al cielo del Maestro fu vista solo dai discepoli, non dal mondo, e gli angeli presenti li assicurarono che il ritorno di Gesù sarebbe avvenuto “nella stessa maniera” (gr. tròpos, “maniera”, non morfè, “forma”): non sarebbe stato visto pubblicamente, e pochi se ne sarebbero resi conto. 

E, dette queste cose, mentre essi guardavano, fu innalzato e una nube lo nascose alla loro vista. E come guardavano fisso in cielo mentre egli se ne andava, ecco quindi che due uomini in vesti bianche stettero accanto a loro, e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare in cielo? Questo Gesù che di fra voi è stato assunto in cielo verrà nella stessa maniera in cui l’avete visto andare in cielo”. (Atti 1:9-11)

Quando pensiamo all’insediamento di Cristo nel regno dobbiamo tenere a mente due momenti specifici che sono:

1) Il suo insediamento come re che si concretizza in prima battuta in una presenza invisibile per la durata di circa tre anni e mezzo. All’inizio di tale periodo di presenza Gesù scaglia Satana sulla terra, con tutte le conseguenze che tale situazione comporta, nella fattispecie la menzogna narrata a livello mondiale di una letale pandemia da coronavirus. Alla fine di tale presenza, con la vittoria finale ad Armaghedon, Gesù inabisserà Satana.

2) La manifestazione visibile di Gesù regnante che sarà palese quando la tenda di Dio sarà ormai stabilita con il genere umano e vivere su una nuova terra sarà la normale esperienza di tutti i sopravvissuti. (Ri 21:2-3)

Quando avviene il radunamento degli eletti? Avviene un po’ prima di Armaghedon, cioè prima che la presenza del Cristo diventi percettibile a tutti i viventi. Finito di combattere ad Armaghedon, il Cristo sarà impegnato in un’opera colossale, cioè chiudere Satana nell’abisso.

Gli eletti: chi sono?

Chi sono gli eletti? Non sono semplicemente i 144.00 tratti dalle 12 tribù d’Israele, gli unti vissuti durante la presenza fisica di Gesù nel primo secolo E.V. ai quali è data la prospettiva di regnare col Cristo, ma sono anche tutti coloro che oggi credono nel potere salvifico del suo sacrificio e che appartengono alla grande folla che anche regneranno col Cristo come governatori sulla terra. (Ri 7:14) Come lo possiamo affermare? Leggendo il capitolo 65 di Isaia. Lì il profeta usa il termine “eletto” in senso ampio quando scrive: “Poiché come i giorni dell’albero saranno i giorni del mio popolo; e i miei eletti useranno appieno l’opera delle loro proprie mani”. (Isa 65:22)

Se leggiamo tutto il capitolo comprendiamo che qui, ovviamente, il riferimento è anche a tutti quelli che risusciteranno avendo la prospettiva di una vita eterna, e sulla nuova terra potranno vivere in una società pacifica sotto un governo perfetto.

Se vogliamo considerare le lingue della Sacra Scrittura possiamo notare informazioni interessanti. Questa parola è usata in molti passi, sia in ebraico che in greco, per indicare il popolo eletto di Dio. Per esempio, Isaia 43:20 si esprime dicendo: “provvederò acqua nella distesa desolata e fiumi nel deserto per dissetare il mio popolo, il mio eletto, il popolo che mi sono formato affinché celebri le mie lodi”.

 Fondamentalmente la parola greca ἐκλεκτός indica colui che è stato scelto da Dio per svolgere un compito speciale, sia esso il Messia, il popolo d’Israele o i discepoli cristiani.

Il radunamento degli eletti

Cerchiamo di capire nelle Scritture chi sono i radunati alla manifestazione del Cristo. In 2 Tessalonicesi cap 2 Paolo esordisce trattando proprio della manifestazione della presenza del Cristo dicendo:

 “Ora, fratelli, per quanto riguarda la presenza del nostro Signore Gesù Cristo e il nostro radunamento [ἐπισυναγωγῆς] con lui vi preghiamo di non farvi confondere la mente così in fretta e di non allarmarvi per qualche affermazione ispirata, discorso o lettera spacciata per nostra secondo cui il giorno di Geova è venuto.” L’apostolo Paolo associa qui il giorno di Geova, giorno di furore e di battaglia, con la manifestazione della presenza di Cristo. Se ne deduce anche che il radunamento degli eletti dovrà realizzarsi prima di Armaghedon. Viceversa nello stesso capitolo Paolo parla “di quelli che vanno verso la distruzione per non aver accettato e amato la verità così da essere salvati”.

La parola greca per radunamento è ἐπισυναγωγῆ [episynagoghè] che implica un riunirsi insieme in un luogo, uno stare a fianco a fianco come per un’assemblea. Έ la stessa parola che ricorre in Ebrei 10:24 che ci incoraggia a non abbandonare la comune adunanza. La sinagoga era un luogo di adunanza. La parola è un derivato dal greco ago, condurre, e syn insieme.

Consideriamo dunque alcuni passi delle scritture in cui si tratta del radunamento degli eletti in modo da ampliare la comprensione del passo di Matteo 24:31 citato al principio di questo scritto.

La parabola delle zizzanie


In Matteo 13:24-30 Gesù propose loro un’altra illustrazione, dicendo: “Il regno dei cieli è divenuto simile a un uomo che seminò seme eccellente nel suo campo.  Mentre gli uomini dormivano, il suo nemico venne e seminò zizzanie in mezzo al grano, e se ne andò.  Quando l’erba germogliò e produsse frutto, allora comparvero anche le zizzanie. 

E gli schiavi del padrone di casa vennero a dirgli: ‘Signore, non hai seminato seme eccellente nel tuo campo? Come mai ha dunque le zizzanie?’  Egli disse loro: ‘Un nemico, un uomo, ha fatto questo’. Essi gli dissero: ‘Vuoi dunque che andiamo a raccoglierle?’ Egli disse: ‘No; affinché, raccogliendo le zizzanie, non sradichiate per caso con esse anche il grano. Lasciate che entrambi crescano insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Prima raccogliete le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle, quindi andate a radunare il grano nel mio deposito.’”

Qui la Bibbia introduce un termine nuovo: la mietitura. Il passo è illuminante perché indica il fatto che prima avviene la separazione del grano dalle zizzanie che vengono legate in fasci in attesa di dar loro fuoco per consentire poi il radunamento del grano nel deposito.  Questa separazione si è concretizzata con l’apposizione del marchio vaccino sul 66% dell’umanità. Questo avviene prima di Armaghedon.

Dunque prima di Armaghedon quelli che Geova destina alla salvezza vengono separati dalle zizzanie

Portare il luogo santo a una condizione giusta

Daniele 8:14 indica un periodo di 2300 sere e mattine, a partire dalla soppressione del sacrificio continuo, da collocare nell’aprile 2019, come un tempo necessario per portare il luogo santo, il tempio, ad una condizione giusta. Si tratta di circa 3 anni e due mesi che andrebbero a scadere nell’estate 2022. Questo perché con le 2300 sere e mattine la Bibbia indica i sacrifici della sera e del mattino offerti in base alle istruzioni contenute nella legge mosaica.

“E udivo un certo santo parlare, e un altro santo diceva a quello che parlava: “Fino a quando sarà la visione del [sacrificio] continuo e della trasgressione che causa desolazione, per fare sia del luogo santo che dell’esercito qualcosa da calpestare?” Così mi disse: “Fino a duemilatrecento sere [e] mattine; e [il] luogo santo sarà certamente portato alla condizione giusta”. Da 8:13-14

2300 sere e mattine

Se si calcolassero 2300 giorni dalla cessazione del sacrificio continuo, si tratterebbe di un periodo di 6 anni e tre mesi. Dobbiamo considerare il fatto che l’interruzione del sacrificio continuo va a coincidere con l’uscita dei due testimoni da Babilonia. Questa li espelle dalla congregazione e li lascia simbolicamente cadavere sulla pubblica via. (Ri 11:7-8) Questo periodo della soppressione del sacrificio è iniziato poco prima dell’aprile 2019.

Gli studiosi hanno trovato molte difficoltà nel riconciliare questa dichiarazione di Daniele relativa ai 2300 giorni con le altre designazioni di tempo riferite allo stesso periodo ed espresse nello stesso libro. Le altre specificazioni che rimandano ai medesimi eventi sono:

1) Daniele 7:25 che ha riferimento all’attività della bestia politica che “proferirà parole perfino contro l’Altissimo, e osteggerà di continuo gli stessi santi del Supremo. E intenderà cambiare i tempi e la legge, ed essi gli saranno dati in mano per un tempo, e dei tempi e la metà di un tempo.”

2) Daniele 12:7 che presenta lo stesso dettaglio fissando il medesimo periodo di tempo, cioè tre anni e mezzo: “Sarà per un tempo fissato, tempi fissati e una metà. E appena si sarà finito di frantumare la potenza del popolo santo, tutte queste cose perverranno alla loro fine”.

3) Daniele 12:11 dove il periodo indicato corrisponde a 1290 giorni. ““E dal tempo in cui è stato soppresso il [sacrificio] continuo ed è stata posta la cosa disgustante che causa desolazione, ci saranno mille duecentonovanta giorni.”

Giuseppe Flavio

Il tempo menzionato da Giuseppe Flavio sono tre anni esatti dal momento in cui si interrompe l’adorazione nel tempio a quando le lampade vengono nuovamente accese. Egli dice che questo avvenimento accadde precisamente tre anni esatti dal precedente, lo stesso giorno e lo stesso mese. (Antichità giudaiche XII, VI, 6) Comunque nella Guerra giudaica (libro I, capitolo I, paragrafo I) egli afferma che Antioco devastò il tempio e pose fine alla pratica continua delle offerte quotidiane di sacrificio per tre anni e mezzo.

Due sacrifici al giorno

Per comprendere e definire la durata del tempo espresso in Daniele 8:14 ci dobbiamo rifare a quanto stabilito in Esodo 29: 38-42. “Questo è ciò che offrirai sull’altare: giovani montoni ciascuno di un anno, due al giorno, di continuo. E offrirai un giovane montone la mattina, e offrirai l’altro giovane montone fra le due sere. E la decima parte di un’efa di fior di farina intrisa con un quarto di hin d’olio di olive schiacciate, e una libazione di un quarto di hin di vino, saranno per il primo giovane montone. 

Offrirai il secondo giovane montone fra le due sere. Con un’offerta di cereali come quella della mattina e con una libazione simile, lo offrirai come odore riposante, offerta fatta a Geova mediante il fuoco. È un olocausto continuo per tutte le vostre generazioni all’ingresso della tenda di adunanza dinanzi a Geova, là dove io mi presenterò a voi per parlarti.”

Quali sono le conclusioni da trarre sulla base di questo passo dell’Esodo? Significa che avrebbero abolito l’offerta per 2300 volte durante 1150 giorni. A questa conclusione pervengono numerosi commentatori. Il periodo di 2300 sere e mattine va dunque a conciliarsi con quello degli altri passi di Daniele citati. A quel punto il santuario sarà stato purificato. Cosa significa? Significa che presto la classe del grano buono sarà stata definitivamente provata, separata da quella delle zizzanie. L’adorazione a Geova sarà nuovamente resa in modo accettevole da un gruppo di persone purificate attraverso la grande tribolazione. (Ri 7:14) Dio avrà radunato definitivamente gli eletti. Dunque i 1150 giorni definiscono il completamento di tale radunamento.

La rete a strascico

Un’altra parabola affine a quella del grano e delle zizzanie è quella successiva della rete a strascico: “Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete a strascico calata in mare che radunò [pesci] di ogni specie. Quando fu piena la tirarono sulla spiaggia, e, sedutisi, raccolsero gli eccellenti in vasi, ma gli inadatti li gettarono via. Così sarà al termine del sistema di cose: gli angeli usciranno e separeranno i malvagi di mezzo ai giusti e li getteranno nella fornace ardente. Là sarà il [loro] pianto e lo stridore dei [loro] denti. (Mat 13:47-50)

Da questi passi comprendiamo che prima di Armaghedon i santi dovranno passare attraverso una intensa fase di raffinamento in cui verrà testata la loro condotta, in accordo con la parabola della separazione dei capri dalle pecore narrata in Matteo 25. Per prima cosa essi saranno radunati dall’estremità dei cieli all’estremità della terra e messi al sicuro, cioè rapiti in cielo. (Cfr Ri 11:11-12)

Trasferiti i sopravvissuti

Alla fine, quando avverrà dunque la separazione dei capri dalle pecore di Matteo 25? Questa parabola è ormai praticamente adempiuta dato che l’imposizione del marchio vaccino ha separato l’umanità in due grandi gruppi, quelli marchiati e quelli no. Siamo proprio agli sgoccioli.

via dal lavoro

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