Dovrebbe farci paura l’obbligo del greenpass sul lavoro?

Il lavoro è a rischio. Il 16 settembre il consiglio dei ministri ha stabilito che dal 15 ottobre tutti i lavoratori dovranno avere il greenpass. Chi ha capito che questo vaccino non si deve fare perché è un veleno e perché è il marchio della bestia si ritrova nella possibilità di perdere il lavoro. Alcuni pensano che potranno scamparla con i tamponi, altri si chiedono come faranno dovendo mantenere la famiglia. Pensano che magari ci potrebbe essere qualche scappatoia legale.

Il lavoro è solo l’inizio

Da quanto abbiamo capito questo è però solo l’inizio. Le misure che verranno messe in opera contro coloro che non si vaccinano saranno presto ancora più restrittive di queste fino a chiuderci completamente in casa (Isaia 26:20). Notizia di oggi 17 settembre che in Slovenia i non vaccinati non possono più fare benzina né acquisti, se non quelli di stretta necessità in piccoli negozi.

Queste misure liberticide sono il segno evidente di un sistema marcio che sta crollando. Questa misura di vietare il lavoro coloro che non si vaccinano, porterà ad un aggravamento senza precedenti della crisi economica. La mancanza di prodotti e di chi li trasporta sarà il colpo finale per il malato. Chi non si è preparato se la vedrà brutta. Sarà l’anno peggiore della storia dell’uomo.

E’ il giudizio divino

Tuttavia dobbiamo fare alcune considerazioni. Sappiamo infatti che quello che sta succedendo è il giudizio divino contro il sistema di cose. Coloro dunque che sono dalla parte di Dio saranno salvati e saranno protetti durante questo periodo di tribolazione.

A vedere come le cose stanno andando ora potremmo perdere la speranza, Sembra infatti non esserci via di uscita. Alcuni potrebbero arrivare a vaccinarsi vedendo questa cosa come l’unica valvola di sfogo per poter finalmente avere un minimo di libertà dai pensieri. La Bibbia tuttavia dice che i tempi della tribolazione sarebbero stati abbreviati (Matteo 24:22). Gesù aggiunge inoltre dettagli sufficienti per capire che la tribolazione avrà la durata di un anno: l’ultimo di un periodo di sette anni.

Egli disse infatti: “Continuate a pregare che la vostra fuga non avvenga di inverno né di Sabato, perché allora ci sarà una grande tribolazione, quale non c’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né ci sarà mai più”. Quindi Gesù dice che la tribolazione avviene il sabato, l’ultimo giorno della settimana, una settimana di anni come si evince dalla profezia dei sette tempi. Questa settimana di anni viene anche chiamata il calpestamento di Gerusalemme. La grande tribolazione avrebbe infatti riguardato Gerusalemme in un primo adempimento che ebbe luogo il 70 d.C. quando Tito assediò e distrusse la città.

I sette anni di calpestamento

Questa profezia si trova in Daniele capitolo 4 che consiglio di leggere. Si narra in questo capitolo di un sogno fatto da Nabucodonosor. Egli vede un albero maestoso che viene tagliato, i suoi ceppi legati affinché non possa germogliare di nuovo se non dopo sette tempi e gli viene dato un cuore di bestia. Daniele interpreta questo sogno che è sempre stato associato al calpestamento di Gerusalemme, cioè di Babilonia, cioè del sistema filosofico religioso.

Egli spiega a Nabucodonosor che l’albero è lui, cioè Babilonia (che per noi significa il sistema religioso attuale). Daniele spiega che Nabucodonosor perderà la ragione per sette anni, per riceverla quando avrebbe riconosciuto l’autorità di Dio. Le cose avvengono proprio come predetto dal sogno. Per sette anni Babilonia viene calpestata dalla bestia, cioè la bestia si impossessa di Nabucodonosor. Il calpestamento è in corso, e noi in realtà ci troviamo al sesto anno di questo periodo.

La profezia dei sette tempi serve in questo contesto a capire che le cose che stanno avvenendo erano predette da molto tempo. Dio ha messo il suo uncino in bocca a Gog di Magog e lo trascina perché attacchi il suo popolo. Le religioni si sono macchiate di idolatria e si sono allontanate dal vero cristianesimo. Si sono innalzate al posto di Dio. Dio quindi fa in modo che vengano calpestate le religioni per estrarne un rimanente: la sposa di Cristo.

Il lavoro? Cercate prima il Regno

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Questo potrebbe causare in noi ansia per le difficoltà che potrà presentare il periodo che ci attende. In realtà mai è stato più valido il versetto che leggiamo in Matteo 6:33 dove Gesù disse: “Continuate dunque a cercare prima il Regno e la Sua giustizia e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. Ora cha abbiamo compreso che la grande folla è un gruppo di persone che viene chiamato a regnare queste parole si rivolgono direttamente a noi. Dobbiamo pensare al regno, a ciò che ci aspetta, perché il resto ci verrà dato, Dio sa che ci è necessario. Non dovremmo temere quindi la mancanza di lavoro che conseguirà al decreto del 15 ottobre.

Come mai il nostro pensiero dovrebbe essere verso il Regno e non dovremmo invece concentrarci su come sbarcare il lunario in questi tempi difficili? Essenzialmente perchè chi non entra nel Regno di Dio non sarà salvato. Sempre in Matteo 6 al versetto 24 e 25 leggiamo: “Nessuno può essere schiavo di due signori; poiché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza. Per questo vi dico: Smettete di essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di ciò che indosserete. Non vale l’anima più del cibo e il corpo più del vestito?”.

Entrare nel Regno non è una cosa scontata o facile. Finalmente capiamo meglio il vero significato del versetto di Matteo 22:14 dove Gesù dice: “molti sono invitati ma pochi gli eletti”. Cioè son pochi coloro che si salveranno. Gli eletti son infatti i membri della grande folla, gli unici che avranno la vita salva nel momento in cui questa terra verrà bruciata col fuoco.

Molti sono i chiamati, pochi gli eletti

L’illustrazione di Matteo 22 è significativa: “Di nuovo Gesù parlò loro servendosi di parabole. Disse: “Il Regno dei cieli può essere paragonato a un re che preparò una festa di nozze per suo figlio. E mandò i suoi schiavi a chiamare gli invitati alla festa di nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri schiavi, ordinando loro: ‘Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo, e i miei tori e gli animali ingrassati sono stati scannati. È tutto pronto. Venite alla festa di nozze”’. Ma questi, indifferenti, se ne andarono, qualcuno al suo campo, qualcuno ai suoi affari; mentre altri, presi gli schiavi, li maltrattarono e li uccisero.

“Il re si infuriò e mandò i suoi eserciti a uccidere quegli assassini e a bruciare la loro città. Poi disse ai suoi schiavi: ‘La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non ne erano degni. Perciò andate lungo le strade che portano fuori dalla città e invitate alla festa di nozze chiunque troviate’. Quegli schiavi allora uscirono lungo le strade e radunarono tutti quelli che trovarono, sia malvagi che buoni; e la sala delle nozze fu piena di persone che banchettavano. “Quando entrò per osservare gli ospiti, il re vide un uomo che non indossava un abito da matrimonio. E gli disse: ‘Amico, cosa ci fai qui senza abito da matrimonio?’ Quello non rispose nulla. Allora il re ordinò ai suoi servitori: ‘Legategli mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre. Là piangerà e digrignerà i denti’. “Molti infatti sono invitati, ma pochi eletti”.

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E’ una questione di preparazione

I chiamati sono tutti coloro che fanno parte del sistema. L’intera Terra abitata, che è in mano al sistema religioso di Babilonia. Gli invitati (i chiamati) si sono però rivelati indegni perché preferiscono la Ricchezza e si inchinano quindi di fronte al Nuovo ordine Mondiale, pur di poter continuare con i loro affari e di tornare ai loro campi. Sono persone indifferenti, sono coloro che non hanno compreso che questo è il tempo del cristo. Per questo preferiscono stare dalla parte dell’anticristo. Il Signore fa chiamare allora alla festa nuziale tutti quelli che si trovano fuori dal sistema, nelle strade, sia malvagi che buoni. Sono persone che, nonostante i loro trascorsi, non sempre dei migliori, si preparano per le nozze. Viene trovato infatti tra gli invitati uno che non si è vestito con la veste nuziale e per questo viene cacciato fuori. La veste nuziale è quella veste bianca che caratterizza i membri della grande folla (Rivelazione 7:14).

Ci viene quindi chiesto un periodo di preparazione. Tra le cose che dobbiamo prendere in considerazione c’è quella di perdere il lavoro. Ma sappiamo che è una cosa necessaria per poter affrontare la grande tribolazione. Dovremo viverla chiusi in casa. Il lavoro va quindi lasciato con la consapevolezza che non ci consentirebbe di entrare nel regno. Bisogna uscire dal sistema. Abbiamo da dio la rassicurazione del fatto che le cose andranno proprio così.


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4 pensieri riguardo “Dovrebbe farci paura l’obbligo del greenpass sul lavoro?

  1. Salve! Mi chiamo Andrea e sono, per ora, un simpatizzante. Premesso che anche a mio avviso sono evidenti i tempi difficili e che quindi sono d’accordo con quanto detto, tralasciando però l’interpretazione delle Scritture poiché troppo lungo da affrontare in questo commento, mi chiedo se questa “conoscenza”, non solo spirituale ma anche pragmatica, sia ad appannaggio solo della popolazione italiana. Come fa la restante e stragrande maggioranza della popolazione mondiale ad usufruire di ciò? Grazie in anticipo per la risposta.

    1. Ciao Andrea. Tutto sta cominciando dall’Italia. Io non so come Dio sceglierà i suoi e come li aiuterà a passare questo periodo difficile. Non ho la presunzione di pensare che le persone possano salvarsi solo leggendo questo blog. Lascio quindi le cose nelle mani di Dio sapendo che non c’è mano migliore.

      1. Salve Michele, la mia domanda relativa alla “conoscenza”: “Come fa la restante e stragrande maggioranza della popolazione mondiale ad usufruire di ciò?” è dovuta al fatto che i TdG sono attivi proclamatori della buona notizia in tutto il mondo (Mt.24:14) e questo fatto è stato da me apprezzato per molti anni. Sono stato testimone attivo per circa dieci anni dai quali mi sono in sseguito dissociato. Quindi mi chiedevo se tu fossi a conoscenza di altri come te, in tutto il mondo, che stia facendo la tua stessa opera di informazione. Concludo dicendo che considero il blog come “buona notizia” quindi strettamente legato a Mt, 24:14. Grazie per la risposta.

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