Giobbe superò il test: cosa farai tu?

Giobbe superò il test e fu premiato. Anche noi oggi ci troviamo di fronte ad una scelta difficile. Senza il vaccino non potremo più lavorare per mantenere la nostra famiglia, con il rischio di perdere ogni cosa. Che faremo? Giobbe viene ricordato per la sua perseveranza. Egli è un esempio di uomo fedele che rimane dalla parte di Dio nonostante le enormi perdite e difficoltà che si trova a dover affrontare.

Giobbe: un simbolo

Alcuni pensano che la sua sia una storiella che viene tramandata per raccontare una morale. Non sono però di questo parere gli scrittori della Bibbia che lo menzionano tra gli esempi di fede. Giacomo ne parla così: “Ecco, noi consideriamo felici quelli che hanno perseverato. Voi avete sentito parlare della perseveranza di Giobbe e avete visto quello che Geova alla fine gli riservò, dato che Geova è molto tenero e misericordioso.” (Giacomo 5:11). Ezechiele anche lo menziona come uomo di valore: “Com’è vero che io vivo’, dichiara il Sovrano Signore Geova, ‘anche se lì ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, non salverebbero né i loro figli né le loro figlie. Con la loro giustizia salverebbero solo sé stessi’” (Ezechiele 14:20).

Egli davvero non è una leggenda ma rimane comunque un simbolo, un tipo di ciò che sta capitando ora. Le peripezie che dovette affrontare sono un esempio di ciò che sta capitando oggi al popolo di Dio. Il suo nome stesso significa “oggetto di ostilità”: l’ostilità tra Dio e Satana. Giobbe superò il test ed è per noi oggi un esempio da seguire.

Giobbe era un uomo ricco, forse un re, rispettato anche dai principi arabi di Uz dove viveva. Era felice, aveva molti figli e si spendeva per aiutare i bisognosi. Dio lo osservava e approvava il suo operato, al punto da dire di lui che non c’era nessuno irriprovevole e retto come lui su tutta la terra. (Giobbe 1:8). Proprio perché nessun altro era come lui egli diviene oggetto di una contesa: Satana mette in dubbio la sua integrità. Secondo lui Giobbe è un uomo devoto perché ha tutto: è ricco, rispettato, con una bella famiglia. Satana chiede quindi di togliergli tutto per metterlo alla prova. Giobbe perde tutto, ma non pecca di fronte a Dio. Il diavolo chiede allora di toccarlo con una malattia. Egli afferma infatti: “Pelle per pelle e l’uomo darà tutto ciò che ha per la sua anima”.

Il calpestamento di Gerusalemme

Dio consente a Satana anche questo e Giobbe viene colpito da piaghe purulente che lo costringono a grattarsi continuamente. La tribolazione di Giobbe quanto è durata? Non ci sono indicazioni nel libro di Giobbe. Alcuni, facendo delle considerazioni opinabili arrivano a dire che dovrebbe essere durata meno di un anno. L’unica indicazione di tempo che troviamo è nel capitolo 2 dove si dice che tre compagni di Giobbe vengono a trovarlo. Vedendo quanto era grande il dolore di Giobbe si sedettero con lui per sette giorni e sette notti senza dire nulla.

Il numero sette si ripete spessissimo nella Bibbia. Il suo valore simbolico in questo caso sembra evidente e sembra richiamare i sette giorni della profezia dei sette tempi. Leggiamo quindi un collegamento con i sette tempi della fine. I sette anni della fine sono i sette anni di calpestamento di Gerusalemme, cioè del popolo di Dio. Ma Gerusalemme, simbolica città dalla quale bisogna uscire durante il suo calpestamento, non è altro che Babilonia, il sistema religioso mondiale.

Le tribolazioni di Giobbe rappresentano quindi il calpestamento del popolo di Dio. L’ultima fase della sua tribolazione include le piaghe che gli vengono su tutto il corpo. Ma leggiamo cosa succede a coloro che, alla fine dei tempi non usciranno da Babilonia: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe.” Giobbe superò il test perché seppe uscire da quella situazione.

Le piaghe di Babilonia e l’uscita degli eletti

Abbiamo già trattato il significato delle piaghe e di come queste non abbiano solo un significato simbolico ma siano letterali: la conseguenza delle azzardate vaccinazioni che produrranno la pestilenza che colpirà chi riceve il marchio della bestia.

Scommetto che più di uno urlerà al sacrilegio sentendo di Giobbe che viene paragonato a Babilonia. Ma il fatto è che Giobbe non rappresenta solo Babilonia. Rappresenta il percorso degli eletti che sono dentro Babilonia. Essi subiscono per un periodo il calpestamento ma poi ne escono e si schierano dalla parte di Geova. La storia di Giobbe è un percorso formativo e umano di persone che capiscono di aver sbagliato e che è necessario cambiare completamente registro.

Parlando di questo percorso di purificazione c’è un momento di crisi per gli eletti. E’ il momento dell’uscita da Babilonia. E’ una crisi paragonabile ad un parto e si può leggere di questo in Rivelazione 12:4,5. Giobbe inizia a parlare ai suoi compagni e subito parla di un parto: il suo. Egli maledice quel giorno perché è il giorno che lo ha portato alla fine a dover sopportare le attuali sofferenze.

Gog di Magog

Il riferimento al parto della donna (Babilonia) di Rivelazione 12 si legge bene in Giobbe 3:8,9: “La esecrino quelli che maledicono il giorno, Quelli pronti a destare Leviatan. Si oscurino le stelle del suo crepuscolo; Attenda la luce e non ce ne sia; E non veda i raggi dell’aurora.”

Qui Giobbe parla della notte della sua nascita e chiede che venga maledetta da coloro che son pronti a destare Leviatan. Egli parla in questi termini perché non è ancora stato corretto prima da Eliu e poi da Geova stesso. Egli nei suoi discorsi raffigura Babilonia e il parto determina la sua fine tramite il Leviatan. Sappiamo che il Leviatan è Gog di Magog che viene portato da Dio ad agire contro il suo popolo (Ezechiele 38:4). Satana che riceve il permesso di agire contro Giobbe rappresenta il Leviatan, cioè Gog di Magog che agisce contro Babilonia.

Interessante è la descrizione successiva che parla dell’oscurità che segue l’azione del Leviatan: la caduta della religione determina la fine della luce spirituale. Chi ne esce deve iniziare a cavarsela da solo spiritualmente. Riceve come aiuto lo spirito di Dio che provvede per il pieno sostegno spirituale in un periodo così difficile.

leviatano
Il Leviatano

Sette anni di difficoltà

Giobbe discute con i tre compagni che lo criticano e si rivelano essere falsi confortatori. Sebbene effettivamente non siano di aiuto per Giobbe, le cose che dicono non sono da gettare via. Si consideri per esempio ciò che dice Elifaz nel suo primo discorso: “In sei angustie egli ti libererà, E in sette nulla di dannoso ti toccherà. Durante la carestia certamente ti redimerà dalla morte, E durante la guerra dalla potenza della spada.

Sarai nascosto alla frusta della lingua, E non avrai timore della spoliazione quando essa verrà. Riderai della spoliazione e della fame, E non dovrai temere la bestia selvaggia della terra. Poiché il tuo patto sarà con le pietre del campo, E la stessa bestia selvaggia del campo sarà fatta vivere in pace con te. E certamente conoscerai che la pace stessa è la tua tenda, E dovrai andare a vedere il tuo pascolo, e non ti mancherà nulla.”

I sette tempi della fine non devono preoccupare gli eletti dice Elifaz perché in sette angustie non succederà loro nulla di dannoso. Anche nell’ultimo anno di grande tribolazione Dio proteggerà i suoi. Sembra ricordare a Giobbe che egli non è un eletto viste le cose che sta subendo. Egli rappresenta Babilonia e quindi non è un eletto. Diventerà un eletto solo dopo la correzione. Ma Giobbe superò il test e grazie alla correzione uscì da Babilonia.

Giobbe superò il test: fu disposto a perdere tutto

L’attacco di Gog di Magog che interessa gli attuali servitori di Dio è molto simile a quello che Satana sferrò contro Giobbe. Nel momento in cui la pandemia di Corona virus è scoppiata nel 2020 coloro che non si sono informati e non si sono chiesti il motivo di un lockdown così stringente hanno accettato la narrativa mainstream e alla fine hanno accettato il marchio-vaccino. Altri hanno capito bene la falsità della propaganda ma per poter rimanere nel sistema si sono chinati e hanno preso il vaccino. Tutte queste persone hanno fatto, sotto pressione, ciò che Giobbe non ha fatto. Egli disse: “Accetteremo dal vero Dio semplicemente ciò che è buono e non accetteremo anche ciò che è male?” (Giobbe 2:10)

“Nudo uscii dal ventre di mia madre, E nudo vi tornerò. Geova stesso ha dato, e Geova stesso ha tolto. Si continui a benedire il nome di Geova” (Giobbe 1:21). Giobbe quindi, pur non conoscendo i motivi di ciò che stava succedendo, era disposto a perdere ogni cosa dei suoi grandi possedimenti ma non avrebbe maledetto Dio. Anche a costo di perdere la vita ma non sarebbe sceso a compromessi su questo aspetto. Il motivo del contendere era proprio questo: “Pelle per pelle e l’uomo darà tutto ciò che ha per la sua anima” dice Satana.(Giobbe 2:4).

Molti per paura di perdere la propria vita a causa del virus oppure per poter rimanere nel sistema e non perdere il lavoro si sono venduti a Satana. Molti son caduti per ignoranza, non sapevano ciò che facevano e non si sono informati. Sono da scusare? Elifaz, parlando dei malvagi li descrive così: “sono frantumati dalla mattina alla sera; periscono per sempre senza che alcuno lo prenda a cuore…Muoiono per mancanza di sapienza”(Giobbe 4:20,21).

Accettiamo la correzione

Giobbe non cade nella trappola e non maledice Dio, ma accetta la correzione che gli viene impartita. Alla fine si esprime in questi termini a proposito di Dio: “Per sentito dire ho udito di te, Ma ora il mio proprio occhio veramente ti vede.”

A questo punto l’eletto è nato. Il percorso spirituale è completato. “Felici i puri di cuore perché vedranno Dio” dice Matteo 5:8. Giobbe superò il test e ora la palla passa a noi. Se non ci siamo vaccinati fino ad ora non lo faremo più, verrebbe da dire. In realtà le pressioni da ora in poi aumenteranno. Dobbiamo essere disposti a perdere tutto piuttosto di lasciare Dio. Perseveriamo quindi nella preghiera, perché solo chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.


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