Il marchio del Cristo o quello della bestia?

Ricevere il marchio del Cristo significa vita. Gli schiavi un tempo venivano marchiati con un ferro rovente. Era un segno indelebile che, una volta impresso, non poteva mai più essere cancellato. Questo fatto richiama alla mente ciò che disse Gesù in merito al peccato contro lo spirito, di cui si trova indicazione in Matteo: “Ogni sorta di peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo spirito non sarà perdonata.” (Mt12:31) Ecco dunque che il tema del marchio richiede grande attenzione perché potenzialmente foriero di morte eterna. Nella Bibbia ci sono due parole usate per indicare questo genere di contrassegno: una è χάραγμα (charagma), l’altra è στίγμα (stigma). Entrambe significano scalfittura, incisione, puntura, stampa, marchio di schiavitù.

Il famoso numero 666 di Apocalisse, nel testo greco, viene rappresentato con Chi (600) Xi (60) Sigma (6), lettere graficamente espresse in originale come χξς, o, per esteso, ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἕξ. La parola stigma, curiosamente, significa anche puntura, come il verbo corrispondente significa ficcare, perforare, porre un marchio inciso nella pelle (serviva per il riconoscimento sulla proprietà di uno schiavo). Similmente charagma indicava anche una puntura avvelenata, quella di una vipera.

I marchi di uno schiavo di Gesù

La parola “stigma” è usata solo in Galati 6:17, dove si legge di Paolo, che confessa: “Porto sul mio corpo i marchi (στίγμα) [di uno schiavo] di Gesù.” Paolo si riferiva alle lacerazioni impresse nel suo corpo come ad Antiochia di Pisidia o alla lapidazione subita a Listra. Queste ferite erano come un marchio impresso sul suo corpo con un ferro rovente.

Quindi Paolo intendeva dire che, come uno schiavo, egli apparteneva al suo Signore. Il padrone di uno schiavo poteva fare di lui quel che voleva. Se lo voleva uccidere, nessuno poteva dire niente. Avrebbe potuto adibirlo ai servizi più umili e più pesanti. Impossessarsi di qualsiasi piccola cosa lo schiavo possedesse. Poteva sciogliere le sue relazioni famigliari o amicali, qualora lo volesse. Poteva separarlo perfino dalla moglie e dai figli.

Sulla base di questo modello, il Cristo ha assoluta autorità su di noi. Può fare di noi qualsiasi cosa gli piaccia. Noi siamo nelle sue mani con tutte le nostre capacità, ambizioni, relazioni, circostanze o proprietà. L’unica cosa che possiamo rendergli è assoluta ubbidienza, una sottomissione senza riserve. Tutto ciò che sarebbe abietta degradazione se richiesto da un uomo, tutta quella ripugnante sudditanza che considereremmo blasfema se imposta da un nostro pari, quella ubbidienza incondizionata che sarebbe impossibile riconoscere a chiunque altro, è gioiosa e di tutto cuore quando resa al nostro Signore Gesù.

marchio del Cristo

Il suo giogo è leggero

Se abbiamo un’autentica, intima relazione con lui, riconosciamo di essergli schiavi. In tal caso rinneghiamo noi stessi senza rivendicare diritti di sorta. Tuttavia, egli ci assicura, il suo giogo sarà leggero. (Mt 11:30) La schiavitù cristiana è basata sull’amore perché egli ha ceduto la sua vita per noi. Io mi dico: Lui si è consegnato per me. Essere schiavi di uno che ha fatto questo diventa non solo una scelta spontanea ma anche un’operazione di gratitudine e d’amore.

Al contrario, nella Bibbia si parla del marchio della bestia per ben 7 volte (dove sette non è numero casuale, ma come sempre rimanda ai sette tempi conclusivi che stiamo vivendo noi) e tutte queste si ripetono nell’ultimo libro delle Scritture dove la parola utilizzata è sempre la stessa, charagma. (Apocalisse 13:16-18; 14:9-11; 16:2; 19:20; 20:4)

Il marchio della bestia

1-2) “E costringe tutti, piccoli e grandi, e ricchi e poveri, e liberi e schiavi, affinché si dia a questi un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e affinché nessuno possa comprare o vendere se non chi ha il marchio, il nome della bestia selvaggia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza: Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia selvaggia, poiché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.” (13:16-18)

3-4) “Se qualcuno adora la bestia selvaggia e la sua immagine, e riceve il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anche lui del vino dell’ira di Dio che è versato non diluito nel calice della sua ira, e sarà tormentato con fuoco e zolfo dinanzi ai santi angeli e dinanzi all’Agnello. E il fumo del loro tormento ascende per i secoli dei secoli, e non hanno riposo né giorno né notte, quelli che adorano la bestia selvaggia e la sua immagine, e chiunque riceve il marchio del suo nome. Qui sta la perseveranza dei santi, quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù.” (14:9-12)

5) “E venne un’ulcera dannosa e maligna sugli uomini che avevano il marchio della bestia selvaggia e che adoravano la sua immagine.” (16:2)

6) “E la bestia selvaggia fu presa, e con essa il falso profeta che aveva compiuto davanti ad essa i segni con cui aveva sviato quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia selvaggia e quelli che rendono adorazione alla sua immagine.” (19:20)

7)“E vidi dei troni, e c’erano quelli che sedettero su di essi, e fu dato loro il potere di giudicare. Sì, vidi le anime di quelli che furono giustiziati con la scure per la testimonianza che avevano reso a Gesù e per aver parlato di Dio, e quelli che non avevano adorato né la bestia selvaggia né la sua immagine e che non avevano ricevuto il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Ed essi vennero alla vita e regnarono col Cristo per mille anni.” (20:4)

Un aspetto tipico dei sette tempi

Il marchio, in quanto riportato sette volte in Apocalisse, ha da essere considerato come un motivo saliente degli ultimi sette anni del sistema di cose e non semplicemente un aspetto generico della vita di un cristiano che si ripete in tutto il corso della storia umana. Deve essere qualcosa di esclusivo nei nostri tempi, qualcosa che non poteva essere compreso fino alla comparsa dell’anticristo. Solo allora i credenti sarebbero stati in grado di identificare il concreto significato di quel marchio.

Oggi non adorare la bestia selvaggia e la sua immagine non significa semplicemente essere neutrali in senso politico, non andare a votare, non avere la tessera di un partito, non accettare cariche politiche o non svolgere il servizio militare.

Adorare la bestia significa divenire fisicamente degli schiavi di un sistema perverso, cosa che accade accettando le conseguenze implicite nella vaccinazione. Ciò porta ad accettare la modifica del proprio genoma fisico ed essere controllati da remoto nei propri pensieri e nelle proprie volontà. Si tratta di un marchio di identificazione che conferma l’appartenenza al sistema, all’ideologia, alla politica, al sistema economico e religioso dell’anticristo. Avere quel marchio significa schierarsi apertamente dalla parte dell’avversario di Cristo.

Controllare e identificare miliardi di persone

Quando Gesù rivelò queste cose all’apostolo Giovanni, secondo le conoscenze del suo tempo, era impensabile che si riuscisse a fabbricare uno strumento in grado di controllare e identificare miliardi di persone in tutto il mondo. Oggi, con le attuali tecnologie, è possibile introdurre nel corpo umano le nanoparticelle utili per controllare e accertare da remoto, con l’ausilio del 5G, l’identità personale, il codice fiscale, i dati anagrafici, i dati sanitari, il gruppo sanguigno, i numeri dei conti bancari e simili, tutto ciò che serve per il riconoscimento di una persona.

A breve tutto il flusso finanziario mondiale sarà gestito direttamente dalle banche senza denaro contante, per cui tutto si ridurrà a delle cifre conteggiate in modo elettronico. Chi non avrà accettato il marchio della bestia, cioè la puntura velenosa, non potrà più acquistare o vendere in nessun modo. I suoi conti saranno annullati con un clic. Con questo sistema diabolico si saprà tutto di tutti, dove siamo, cosa facciamo, cosa diciamo e cosa pensiamo, le inclinazioni ideologiche, le preferenze e le debolezze, etc. Ogni libertà viene soppressa e l’unico modo per lavorare e sopravvivere rimane l’essere in possesso di un lasciapassare sanitario.

le scritture

 Per legge oggi viene imposto di marchiare tutti gli uomini, le donne e i bambini della terra, proprio come profetizzato in Rivelazione13:16 “E fa sì che tutti, piccoli e grandi, e ricchi e poveri, e liberi e schiavi” ricevano il marchio…” Ciò significa che tutta l’umanità, bambini compresi, deve essere marchiata. A costo di abolire la patria potestà genitoriale sui minorenni! Tutto questo viene fatto per il “bene” dell’uomo. C’è veramente da meravigliarsi di tanta liberalità a sorpresa! C’è un proverbio che mette in guardia rispetto alla apparente generosità di un re. Lì si legge:

“Se ti siedi a mangiare con il re, rifletti con attenzione su ciò che ti sta davanti; mettiti un coltello alla gola se hai un grande appetito. Non bramare le sue prelibatezze, perché è cibo ingannevole.” (Pr 23:1-3)

Un sistema propagandato per “buono”

La bestia con due corna simile a un agnello, ma che parla come un dragone, rappresenta la duplice potenza mondiale anglo-americana. Si tratta di un sistema propagandato come “buono”, fatto di coccole e di attenzioni per l’uomo, mentre in realtà lo schiavizza governandolo come un dragone.

Tuttavia, dalla Scrittura emerge il fatto che gli uomini avrebbero accettato il marchio di buon grado, sotto l’impulso di una scelta personale. Ad esempio, un esegeta, a proposito dell’espressione greca ΔῶΣΙΝ ΑὐΤΟῚς ΧΆΡΑΓΜΑ (Danno a sé un marchio), scrive: Deceived by the second beast unto the worship of the first beast (Re 13:14), the dwellers on the earth put a mark upon themselves; they receive it willingly. (Meyer’s NT Commentary) [Traduco: Gli abitanti della terra, essendo indotti dalla seconda bestia ad adorare la prima, pongono su di sè un marchio; essi lo ricevono volontariamente]

Wordsworth translates, “give to themselves,” and adds, a remarkable sentence, intimating compulsion under the semblance of choice. (Pulpit Commentary) [Wordsworth traduce, “danno a se stessi,” e aggiunge una frase notevole, per suggerire un obbligo sotto la parvenza di una libera scelta.]

Il significato spirituale

 Di fronte a questo Marchio, imposto tramite ricatto a tutta la popolazione mondiale, ci sono diverse attitudini. È chiaro che alcuni di quelli che lo rifiutano capiscono in qualche modo il significato spirituale delle loro azioni. Altri lo accettano perché, essendosi definitivamente allontanati dallo spirito dei Vangeli, non sono in grado di riconoscere la fossa in cui stanno cadendo; altri ancora lo accettano per paura, perché ne temono le conseguenze e le ritorsioni. Comunque, arrivato il momento, alla gente sembra di non avere alternative: prendere il Marchio o morire. Tuttavia prendere il marchio è la scelta peggiore.

L’umanità di oggi si trova a dover subire un inganno di proporzioni colossali. Succede ai nostri giorni ciò che accadde nel caso di Eva che fu sedotta dal serpente. Molti ripetono sulla loro pelle una simile esperienza col risultato di trovare la morte, sia fisica che spirituale. Gli inizi della storia umana ed i tempi della fine vanno definitivamente a colmare una misura di abominio e a chiudere un cerchio disgustante. (Mt 24:15)

Suggellati gli schiavi sulle loro fronti

Per fortuna esiste anche un altro segno, ben più positivo, impresso sulla fronte di uno schiavo. Questo emerge dalla lettura di Rivelazione 7:3 dove si legge: “Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo suggellato gli schiavi del nostro Dio sulle loro fronti”. Qui il verbo greco è σφραγίζω, (sfragizo) che viene usato con il senso di marchiare una persona col sigillo di Dio. Si dice degli angeli che suggellano gli schiavi di Dio sulla fronte in quanto destinati alla salvezza eterna.

Il marchio della bestia è un segno di riconoscimento morale che conferma l’appartenenza della persona al sistema ideologico, politico, religioso e commerciale dell’Anticristo. Il marchio del Cristo è la ricompensa dell’aver resistito alle pressioni del sistema. Il premio sarà quello espresso in Rivelazione 22:3-4 “Il trono di Dio e dell’Agnello sarà nella [città], e i suoi schiavi gli renderanno sacro servizio; e vedranno la sua faccia, e il suo nome sarà sulle loro fronti.” Dunque che differenza c’è oggi tra chi riceve il marchio della bestia e chi riceve quello del Cristo?

Un solo banco di prova

C’è un solo banco di prova per tutti che determina un unico esito: un marchio. Sarà il marchio della bestia per chi cede alle imposizioni del sistema, il segno del Cristo per chi vi si oppone. Il contrasto è evidente: su tutte le fronti un marchio si dovrà comunque imporre, o quello del Cristo o quello della bestia. di lì non si scappa. O il nome del Cristo o il 666.

I seguaci della bestia si riconoscono pure tra di loro per via di un numero che definisce la loro appartenenza al mondo degli adoratori del sole. Tra di loro domina la scienza. Essi preferiscono evitare ogni contatto con chi sta dall’altra parte, con chi non si inginocchia in adorazione al vaccino. I loro eroi sono medici e personale sanitario, il loro verbo è diffuso dai governanti, dai media e dalle istituzioni. Evitano generalmente di tenere tra gli amici gente che il sistema disapprova, i Santi che non sono portatori del loro stesso marchio. Ecco che i Santi subiscono morte sociale. Diventano socialmente scomodi, personaggi molto sgraditi.

Il numero del nome della bestia rimase fino al tempo della fine un mistero. Ma con l’emergere dello studio sulla terra piatta il significato di certi numeri è venuto alla ribalta. Il 666 si è così evidenziato come il numero del sole, un numero impresso a caratteri di fuoco sulla fronte e sulla mano destra di tutto l’immenso stuolo dei suoi adoratori. Avere su di sé quel numero non implica semplicemente mettersi sotto l’effetto del veleno del serpente.

666 e l’adorazione solare

Quella è la cifra di chi non ha mai abbandonato l’adorazione dei Baal, celebra le feste solari, il Natale, la Pasqua, i compleanni e tutte le altre feste comandate. In una parola, è il numero di chi si rifiuta di uscire da Babilonia. Eppure il comando nelle Scritture risuona chiaro: “Uscita da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe.” (Ri 18:4)

Anche in questo caso si applicano le parole di Gesù sulla strada larga e sulla strada stretta. Gesù disse: “Entrate per la porta stretta; perché ampia e spaziosa è la strada che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi entrano; mentre stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano.” (Mt 7:13,14) La maggior parte degli uomini preferisce la strada facile, ma questa conduce alla morte.


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