Il Giubileo per gli ebrei significava libertà con il ritorno alle condizioni di partenza. Era un grande reset in cui chi era schiavo veniva liberato e le terre venivano restituite ai proprietari originali. Questo garantiva che nessuno nel tempo si potesse arricchire enormemente a discapito di altri che per varie situazioni si trovavano costretti a vendere le loro terre. Il Giubileo ricorreva ogni 50 anni a partire dall’ingresso di Israele in Canaan, la terra promessa. Analizzando questo evento vedremo che i 50 anni del Giubileo sono una unità di misura del tempo e cercherò di spiegare questa cosa nel corso di questo articolo.
Tempi esatti portano alla fine
Il Giubileo ci permette di spiegare la sequenza dei tempi che portano alla fine. Tale sequenza, ormai ben conosciuta dai lettori di questo blog, è questa:
Creazione di Adamo | 4026 aC |
Fine dei 6000 anni dalla creazione di Adamo | 1975 |
Generazione di Matteo 24:34 (40 anni) | 2015 |
Sette tempi della fine | 2022 Armaghedon |
I 6000 anni dalla creazione di Adamo scadono nel 1975. Perché 6000 anni dovrebbero attrarre la nostra attenzione? Perché Dio ragiona in settimane di anni, e 6000 anni vengono lasciati all’uomo mentre 1000 anni sono per il regno messianico di cui si parla nel libro dell’Apocalisse (Apocalisse 20:4). Terminati i 6000 anni inizia la generazione di Matteo 24:34 che corrisponde ai 40 anni della generazione malvagia morta nel deserto (Deuteronomio 1:35). I sette tempi finali sono quelli di cui in Daniele capitolo 4 dove si trova la profezia dei sette tempi.
Un Giubileo dal 1975
Leggendo Matteo 24:34 dove Gesù parla della generazione che avrebbe visto gli avvenimenti della fine, non è possibile comprendere se la generazione venga prima dei sette tempi, o magari li includa. Possiamo usare il Giubileo come base per il nostro calcolo. Da cosa lo comprendiamo?
Per esempio da Isaia 37:30,31 dove si legge: “Questo sarà per te il segno: quest’anno mangerete ciò che cresce dai chicchi di grano rimasti a terra e l’anno prossimo il grano che ricrescerà spontaneamente, ma il terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto. I superstiti della casa di Giuda, quelli che rimarranno, metteranno radici verso il basso e produrranno frutto verso l’alto. Da Gerusalemme, infatti, usciranno dei sopravvissuti, e dal monte Sìon dei superstiti. Lo zelo di Geova degli eserciti farà questo.”
Si parla in questi versetti di un rimanente che sarebbe sopravvissuto ed uscito da Gerusalemme. Queste parole si rivolgono a noi e questa è la nostra speranza. Si dice in questi versetti che, all’uscita da Gerusalemme, ci sarebbe stato un periodo difficile in cui non si sarebbe coltivata la terra. Si sarebbe mangiato per un anno dai chicchi di grano rimasti a terra e nel secondo anno dei granelli del grano che fossero cresciuti spontaneamente e solo nel terzo anno si sarebbe fatta la mietitura e si sarebbe mangiato di quanto raccolto. Questo è quanto succede alla fine dei tempi quando un rimanente esce da Gerusalemme.
Il Giubileo per gli ebrei
In realtà questa cosa di rimanere per due anni a secco e di dover vivere di ciò che sorgeva in modo spontaneo non era una cosa nuova e del tutto sconosciuta per gli ebrei. La stessa cosa accadeva infatti al Giubileo. Il Giubileo era un periodo di 50 anni che andava calcolato come la somma di sette settimane di anni. Ogni sette anni per un anno la terra doveva essere lasciata a riposo, non si poteva mietere il grano che nasceva spontaneamente dai semi dell’anno precedente e si poteva solo raccogliere il necessario per vivere per se e per la famiglia. Idem per l’uva: non andava raccolta. Era un ano di riposo per le persone e per la terra.

Dopo sette settimane di anni si arrivava quindi al quarantottesimo anno che era lavorativo e si dovevano fare probabilmente delle scorte perché l’anno successivo, il quarantanovesimo era un sabato, e quello successivo era l’anno di Giubileo, un altro anno di riposo in cui si festeggiava un anno di libertà e di ritorno alle condizioni iniziali. Si trattava quindi di due anni consecutivi in cui ci si doveva affidare completamente a Dio.
La stessa cosa è vera per noi oggi. Quest’anno non possiamo lavorare a causa delle restrizioni covid e il prossimo saremo nella nuova Terra di 2 Pietro 3:13, per cui vivremo di ciò che troveremo. Solo l’anno successivo potremo raccogliere di quanto avremo coltivato. Per gli ebrei il Giubileo era il grande reset come anche per noi oggi questo periodo è il grande reset. Per le élite mondiali e finanziarie questo periodo vorrebbe essere la vittoria dell’uomo su Dio. Per noi che sappiamo come andrà a finire questo grande reset sarà il ritorno alle condizioni iniziali della creazione, con grandi prospettive per uomini finalmente perfetti e liberi dal peccato.
40 anni: sei settimane su sette
Quindi i nostri 40 anni della generazione di Matteo 24:34 più i sette anni del tempo della fine sarebbero un Giubileo, l’ultimo della storia umana su questa terra.
Voi mi direte: “Ma 47 anni non sono 49 e nemmeno 50”. E’ vero ma i numeri nella Bibbia non sono mai come siamo abituati a pensarli noi. Geova usa i numeri seguendo una matematica simbolica, che gli consente di fare intrecci e calcoli incredibili. E’ una matematica che si riscontra nella creazione e che segue cicli di numeri che si intersecano continuamente. Per esempio l’anno per gli ebrei era di 360 giorni e non di 365. I decimali nei numeri biblici non ci sono mai. Per esempio il pi greco nella bibbia vale 3 e non 3,14 come si può desumere dalla descrizione del bacino di rame costruito da Salomone per il tempio. (1 Re 7:23)
Quindi sei settimane dovrebbero dare un numero di anni pari a 42. Si aggiunge una settimana per arrivare a 49 e chiudere quindi il periodo del Giubileo. Quando però Gesù parla di questa generazione parla di un più generico periodo di 40 anni. Lo stesso periodo di tempo viene descritto in Rivelazione 17:12 come “un’ora” durante la quale le dieci corna hanno autorità. Un giorno per Dio vale mille anni (2 Pietro 3:8) quindi un’ora significa 1000 diviso 24 che fa 41,(66). Quindi per descrivere lo stesso periodo Dio usa tre numeri diversi, che però, per lui, sono la stessa cosa, ma che assumono valore differente a seconda del rispettivo significato simbolico.
Quindi 40 anni reali rappresenterebbero un periodo di sei settimane di anni. Teniamolo a mente.
6000 anni sono 120 periodi di Giubileo
Il periodo riservato all’uomo, abbiamo detto è di 6000 anni, per cui nel 1975 molti si aspettavano la venuta del regno messianico, ma il fatto è che non successe nulla: mancava infatti l’ultimo Giubileo. Se si prendono questi 6000 anni e li si divide per 50 anni del Giubileo si ottengono 120 Giubilei, cioè 120 periodi di 50 anni. Sono 120 periodi che contengono sette settimane di anni.
Dunque per arrivare alla fine si dovevano attendere 120 Giubilei più uno, quello finale. 121 è un numero particolare, palindromo. E’ un numero di Demlo, che chi studia la terra piatta conosce. Si tratta infatti di numeri che sono quadrati dei repdigit cioè dei multipli di 11. 121 per esempio è 11 al quadrato. I multipli di 11 sono numeri che i terrapiattisti conoscono. Si pensi al fatto che un grado di latitudine corrisponde a 111 chilometri sia sul globo che sulla terra piatta.
Il 120 non è un numero estraneo alla Bibbia. Mosè per esempio visse 120 anni (Deuteronomio 34:7) e la sua vita fu divisa in tre parti uguali: 40 anni in Egitto, 40 anni come pastore a Madian e 40 anni come guida del popolo di israele nel deserto. Sono tre periodi quindi che mettono in relazione i 6000 anni, il 120 e il numero 40.
Mosè, l’uomo del 666
La vita di Mosè quindi potrebbe essere descritta da tre periodi di sei settimane di anni ciascuno. Quasi come se a Mosè si potesse associare il numero 666. Il 666 è numero di uomo dice Apocalisse 13:18 e 6000 anni sono riservati alla storia dell’uomo: i due numeri hanno cose in comune. Il 666 è costituito dai 120 anni della vita di Mosè, i 6000 anni sono costituiti da 120 Giubilei. La cosa mi torna abbastanza. Mosè è la guida prima che venga Gesù, quindi è la guida dell’uomo prima che venga la guida di Gesù.
Ecco quindi che il numero 666 acquista un nuovo significato. Il 666 è come se chiudesse il periodo dell’uomo, un periodo nel deserto lontano da Dio. Mosè avrebbe solo dovuto fare 121 anni e sarebbe potuto entrare nella terra promessa. Invece si fermò a 120, cioè il 666 che è il numero dell’uomo. Entrare nella terra promessa significava entrare nel paese promesso da Dio: tutta un’altra cosa. Mosè poté guardare solo da lontano e la sua vita venne interrotta bruscamente quando le sue forze non lo avevano ancora abbandonato.
L’anticristo
Come mai, nonostante fosse ancora energico, gli venne impedito di entrare nella Terra promessa? A causa della ribellione del popolo che voleva acqua Mosè peccò di superbia e disse: “Ascoltate, o ribelli: vi faremo noi forse uscire acqua da questa roccia?”. Capite? Mosè si stava prendendo il merito del miracolo che di li a poco avrebbe fatto Dio. Si stava cioè mettendo al posto di Dio. Ecco quindi che la sua vita si è fermata fuori della terra promessa. Egli si è rivelato con quel peccato come l’anticristo.
Comprendo così finalmente l’immagine del Mosè di Michelangelo in cui il profeta appare con due corna che rappresenterebbero i raggi dovuti al fatto che Mosè vide Geova. In realtà ha due corna perché rappresenta l’anticristo, il bicorne, cioè l’uomo che libera il popolo dall’Egitto ma che poi si erge al posto di Dio. Con questo non voglio dire che Mosè non sia il grandissimo personaggio che tutti conosciamo, mansueto ma allo stesso tempo potente. Tuttavia egli simboleggia l’uomo che fa il Cristo. Non è forse vero che la sua vita ha dei paralleli incredibili con la vita del Cristo?

Il great reset
Proviamo, avendo questo in mente, a tornare all’idea del grande reset. Il great reset del sistema che l’élite sta cercando di ottenere con la pandemia prevede l’eliminazione di parte del genere umano mediante l’utilizzo del vaccino. Questo stesso vaccino costituisce il marchio 666 della bestia selvaggia mediante il quale il sistema vuole imprimere il suo suggello a tutti coloro che decidono di rimanere in questo sistema e non entrare nella terra promessa. Chi riceve il marchio riceve quindi il marchio dell’uomo. Le persone con il marchio rifiutano Dio e pensano che l’uomo possa essere dio e che abbia le capacità per risolvere qualsiasi situazione. Ecco perché è divenuto così importante in questi ultimi tempi il tema del transumanesimo. L’uomo si eleva a qualcosa di più e pensa di potersi mettere al posto di Dio.
Ritorniamo ora al Great reset. Il marchio di rivelazione è il 666 ad indicare che chi lo riceve rimane nel sistema e sulla terra che sono riservati all’uomo. Chi riceve il marchio non fa 121 ma fa solo 120, non passa l’ultimo giubileo e rimane qui. Sapendo che questa terra è riservata al fuoco (2 Pietro 3:7) cosa dite, non sarebbe meglio cercare di passare dall’altra parte? Evitiamo quindi il marchio che sarebbe la dimostrazione del fatto che abbiamo preferito il sistema attuale a quello che ci viene promesso da Dio stesso.
LE NOSTRE RIUNIONI
Dopo averli affrontati, sentiti libero di approfondire questi argomenti nelle sezioni del nostro Blog, o di cominciare anche tu a partecipare alle nostre riunioni.
A partire da Ottobre 2020 come gruppo ci riuniamo su Zoom due volte a settimana per discutere della Bibbia e delle profezie. Siamo sempre più numerosi. Se desideri partecipare scrivimi una mail a earthmeasured@gmail.com
Se ti interessano gli argomenti della terra piatta e della Bibbia seguici su telegram: scrivimi per essere inserito nel gruppo

Seguici per ricevere le notifiche dei nuovi video che pubblichiamo settimanalmente!

Ingegnere meccanico. Nel 2015, quando scoprii il movimento degli American Flat Earthers, fui affascinato. Presto mi resi conto che la Terra non poteva essere un globo. Tra le mie migliori scoperte c’è la reintroduzione dell’etere nella fisica della Terra Piatta e una nuova visione della natura della luce.
Coautore del libro “Le vere misure della Terra (piatta)” produce dal 2019 materiale video inerente la Terra piatta sul suo canale Youtube oltre che articoli di divulgazione su tematiche quali le Profezie Bibliche in rapporto ai tempi correnti.
Logico e congruente come la parola del PADRE, grazie
Stupendo articolo!!! E tutto così perfettamente allineato. Complimenti .. la terra promessa e un passo da noi! Perseveriamo.