Il conto alla rovescia finale è iniziato

Gli eventi degli ultimi giorni stanno facendo partire il conto alla rovescia per questo sistema. Sappiamo infatti di essere nell’ultima parte degli ultimi sette anni della storia umana. Ci chiediamo alle volte come mai siano così tante le persone che non si accorgano dell’urgenza dei tempi e non escano da questo sistema marcio. Andiamo a vedere ulteriori conferme del fatto che ci troviamo nei tempi della fine.

Il conto alla rovescia nelle storie di Giacobbe e Giuseppe

Nella storia di Giacobbe e di suo figlio Giuseppe si scorge una analogia. Entrambi vissero un periodo di 14 anni particolare. Giacobbe lavorò infatti per 14 anni per il suocero. Inizialmente il patto era di lavorare per sette anni per poter avere in sposa la figlia Rachele. Alla fine dei sette anni comunque gli venne data in sposa la figlia più grande Lea. Solo con la promessa di altri sette anni di lavoro ottenne anche Rachele. In tutto Giacobbe lavorò per per il suocero Labano per 20 anni, sette per Rachele, sette per Lea e sei per il gregge. (Genesi 31:41).

Anche Giuseppe lavorò sodo per un periodo di 14 anni per poter salvare una nazione dalla carestia. Conoscete probabilmente il sogno del faraone che venne interpretato da Giuseppe: le sette vacche grasse e le sette vacche magre o le sette spighe piene e le sette spighe secche. Dio permise a Giuseppe di interpretare il sogno di Faraone. Si trattava di sette anni di abbondanza e sette anni di carestia che avrebbero colpito il mondo allora conosciuto.

Voglio dimostrare che questo periodo di 14 anni in realtà è simbolico per i sette anni della fine. Si tratta di sette anni solamente, di abbondanza spirituale per i servitori di Dio, ma sette anni di carestia per coloro che non escono da Babilonia e continuano a rimanere nella falsa religione.

Anni di abbondanza e anni di carestia

Per capirlo dobbiamo collegare i sette anni di abbondanza ai sette anni di lavoro per Rachele e i sette anni di carestia ai sette anni di lavoro per Lea. Agli occhi di Giacobbe i sette anni per Rachele furono come alcuni giorni a causa dell’amore che provava per lei. (Genesi 29:20).

Rachele era amata da Giacobbe mentre Lea non lo era. Geova vide la cosa e quindi aprì il seno di Lea mentre Rachele era sterile. Questa cosa simbolica di due donne, una che ha figli mentre l’altra è sterile si ripete nella Bibbia più volte. Si pensi per esempio alla moglie di Anna, madre di Samuele, che era sterile mentre l’altra moglie aveva figli. Ma il simbolo più notevole è quello di Sara e Agar mogli di Abraamo. Sara era sterile mentre Agar aveva Ismaele. In questi casi la donna sterile ebbe infine un figlio con l’intervento di Geova. La cosa era voluta e aveva un significato ben preciso. Lo possiamo capire da quanto ci dice l’apostolo Paolo nella lettera ai Galati.

“Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite cosa dice la Legge? Per esempio è scritto che Abraamo ebbe due figli, uno dalla serva e uno dalla donna libera; il figlio della serva nacque nella maniera consueta, mentre quello della donna libera grazie a una promessa. Queste cose hanno un significato simbolico: le due donne rappresentano due patti. Uno è quello del monte Sinai, che genera figli per la schiavitù e che è Àgar. Àgar rappresenta il Sinai, un monte dell’Arabia, e corrisponde alla Gerusalemme d’oggi, che infatti è schiava insieme ai suoi figli. Ma la Gerusalemme di sopra è libera, ed è nostra madre.”

Galati 4:21-26

La donna sterile partorisce un decimo

La donna sterile quindi rappresenta gli eletti, cioè la Nuova Gerusalemme. La donna fertile rappresenta invece Babilonia, o la Gerusalemme carnale dalla quale si deve uscire per poter essere salvati. Il simbolo è legato alla donna che partorisce di Rivelazione capitolo 12. Si tratta di Babilonia dalla quale escono gli unti costituenti il rimanente, Questi costituiscono la donna amata, la Nuova Gerusalemme, che è fertile solo con l’intervento di Dio e che dà alla luce solo un rimanente.

Il rimanente viene paragonato alla decima parte del popolo. Lo si vede per esempio in Rivelazione 11 dove si dice che con il terremoto dell’ultimo anno la decima parte della città cade. La decima venne istituita proprio da Giacobbe.

“E Giacobbe faceva un voto, dicendo: “Se Dio sarà con me e certamente mi custodirà in questa via per la quale vado e certamente mi darà pane da mangiare e vesti da indossare e certamente tornerò in pace alla casa di mio padre, Geova avrà mostrato d’essere il mio Dio. E questa pietra che ho eretto come colonna diverrà una casa di Dio, e in quanto a ogni cosa che mi darai te ne darò immancabilmente la decima [parte]”

(Genesi 28:20-22)

La parte più grande è Gog

Si trattava di qualcosa di separato per Geova. Qualcosa di santo. Quando dopo Salomone il regno venne diviso in due parti c’erano le dieci tribù del nord e la tribù di Giuda che includeva anche Beniamino. Le dieci tribù del nord sono Gog di Magog, le dieci corna della bestia selvaggia, da cui Giuda era uscito. Rachele rappresentava quindi un decimo. Il fatto che Israele fosse Gog si capisce perché si trovava a nord e perché era diventato idolatra. Geroboamo aveva fatto in modo che gli Israeliti non scendessero più fino a Gerusalemme ad adorare piazzando due vitelli d’oro. L’adorazione dei vitelli era comune in Egitto e rimandava all’adorazione solare.

Rachele invece ebbe solamente Giuseppe e Beniamino che in quel momento rappresentavano la decima parte separata dal resto. Questa decima parte poi divenne simbolicamente la tribù di Giuda più quella di Beniamino e si trattava anche dei leviti che, benché fossero una tribù solamente, ricevevano la decima dalle altre tribù.

Sette anni di abbondanza per gli eletti

Quando dunque si parla di sette anni per Rachele a livello simbolico si intendono sette anni per gli eletti. Sono per quel rimanente che si è separato dall’idolatra Babilonia. I sette anni di abbondanza sono per queste persone che, sebbene siano uscite dalle religioni e si ritrovino quindi nel deserto spirituale, hanno abbondanza di conoscenza perché lo spirito li porta a capire un numero di cose importanti per la loro vita, a partire dalla questione della Terra piatta e del marchio-vaccino. Il fatto che coloro che si sarebbero separati da Gog di Magog avrebbero comunque avuto abbondanza si comprende anche da Ezechiele 39:

E gli abitanti delle città d’Israele certamente usciranno e bruceranno e faranno fuochi con le armi e gli scudi piccoli e gli scudi grandi, con gli archi e con le frecce e con le aste e con le lance; con essi dovranno accendere fuochi per sette anni. E non porteranno legna dal campo, e non ne raccoglieranno dalle foreste, poiché accenderanno fuochi con le armi’.

(Ezechiele 39:9-10)

Si parla quindi di coloro che bruceranno le cose che restano dal calpestamento di Gog, si arrangeranno con queste cose per sette anni. Queste persone quindi partono dalla base spirituale che ha dato loro Gog, una base idolatra per modificarla e portarla verso la purificazione.

Sette anni di carestia per Gog

Gli altri sette anni erano per Lea cioè per la Gerusalemme carnale, quella Gerusalemme dalla quale si sarebbe dovuto uscire quando si fosse vista la città assediata. Una città assediata rimane senza cibo. Si tratta quindi di sette anni di carestia. Interessante è il fatto che a Davide, che si affida al suo popolo numeroso e lo fa contare, Dio propone tre punizioni diverse tra le quali sette anni di carestia.

La carestia è per l’uomo che non si affida a Dio, per l’anticristo che non riconosce il Cristo venuto nella carne e per l’uomo dell’illegalità che si eleva al di sopra di Dio. Chi invece si rivolge a Dio viene nutrito durante il periodo difficile. Si pensi ai tre anni e sei mesi di carestia in cui Elia venne nutrito prima dai corvi e poi dalla vedova di Zarefat. I sette anni di carestia sono quindi i sette anni di calpestamento di Gerusalemme di Luca 21:24.

Il conto alla rovescia è iniziato

Perchè questo è importante per noi oggi? Per il fatto che questi sette anni stanno per finire. Sono infatti iniziati nell’ottobre 2015 e devono terminare nell’ottobre 2022. L’ultimo anno di questi sette tempi vede al suo interno un ulteriore periodo di sette mesi di cui si parla in Ezechiele 39:

“‘E deve accadere in quel giorno che darò lì un luogo a Gog, un luogo di sepoltura in Israele, la valle dei passanti ad est del mare, ed essa ostruirà [l’accesso] a quelli che passeranno. E vi dovranno seppellire Gog e tutta la sua folla, e certamente [la] chiameranno “Valle della folla di Gog”. E quelli della casa d’Israele li dovranno seppellire allo scopo di purificare il paese, per sette mesi. Tutto il popolo del paese dovrà fare la sepoltura, e certamente diverrà per loro motivo di fama nel giorno in cui mi glorificherò’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova.”

(Ezechiele 39:11-13)

Questo corrisponde ad uno speciale periodo di purificazione in cui a chi deve ancora uscire si lascia il tempo per farlo. Si tratta della ricerca di coloro che costituiscono la grande folla e che si uniscono ai 7000 di rivelazione 11.

Da queste considerazioni risulta essere chiaro quindi che il tempo rimasto per uscire da Babilonia è davvero poco. Il conto alla rovescia è cominciato. Affrettiamoci.


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