Il numero 42 è importante nelle Sacre Scritture ed è legato anche alla Bibbia di Johannes Gutenberg. Egli, che per primo introdusse la stampa a caratteri mobili in Europa, esordì con un’edizione in 180 copie della Bibbia nella traduzione di Girolamo, la cosiddetta Vulgata. Questa edizione in latino si presenta graficamente ed esteticamente molto accurata ed è conosciuta come “la Bibbia in 42 righe”.
Il numero 42, in quanto multiplo di 7, nelle Scritture ha una sua speciale risonanza. Per esempio in Rivelazione 11:2 a proposito dei tempi della fine, si legge “Ma in quanto al cortile che è fuori del [santuario del] tempio, gettalo completamente fuori e non misurarlo, perché è stato dato alle nazioni, ed esse calpesteranno la città santa per quarantadue mesi.” In modo simile in Ri 13:5-6 è scritto: “Chi è simile alla bestia selvaggia, e chi può guerreggiare contro di essa?” E le fu data una bocca che diceva cose grandi e bestemmie, e le fu data autorità di agire per quarantadue mesi.”
Il periodo corrisponde a tre anni e mezzo che, ripetuto due volte, (Ri 11:3,9) rappresenta un periodo finale di sette anni. Stiamo vivendo l’ultimo anno di questo periodo. Ora, tutta la Rivelazione è giocata sul numero sette, di cui 42 costituisce un multiplo, e questo non accade solo in Rivelazione ma nell’intera Bibbia.
Dio è un grande matematico, ha pieno controllo su quantità numeriche, giorni e movimenti astronomici. L’autenticità della Bibbia è stata attaccata a regolari intervalli ma nessuno è mai riuscito a negare il sigillo numerico di una segreta trama che si nasconde sotto la superficie.
Il numero 7, la filigrana nascosta nella Bibbia
7 è un numero che nella Parola di Dio si trova dappertutto. Voglio perciò accennare velocemente ad uno studio condotto sulla Bibbia che ha dato risultati impressionanti, al punto che chi lo ha condotto da ateo nichilista è divenuto fervido credente. Parlo di Ivan Panim (1855-1942), uno studioso di origini russe emigrato negli Stati Uniti, che giunse alla conclusione che la Bibbia è la Parola di Dio a causa della straordinaria, matematicamente impossibile, ricorrenza del numero 7. Questo, a partire dalle innumerevoli prove che questo studioso adduce, renderebbe, se mai ce ne fosse bisogno, innegabile l’ispirazione delle Sacre Scritture.
Già Filone di Alessandria vissuto in Egitto tra il 50 a.C. e il 50 d.C. aveva scritto nel “De Opificio Mundi” quanto segue.
“Vi è una tale santità nel numero 7 che occupa un ruolo preminente rispetto agli altri numeri della prima decade.” (Cap XXXIII) Il numero 7 si trova in tutto l’universo, è il numero della musica con le sette note, dell’arcobaleno con i sette colori, del riposo sabatico e della completezza divina.
Sulla base degli studi di Panin un codice invisibile ad una lettura a prima vista percorre in modo sotterraneo tutta la Bibbia e ne costituisce una sorta di filigrana. Come guardiamo in controluce una banconota o un francobollo per osservarne le trasparenze e gli ologrammi così possiamo guardare gli scritti della Bibbia. È come una garanzia della perfetta autenticità delle scritture, la loro perfetta uniformità testuale, la loro armonia.
Un libro dettato parola per parola
La prima preoccupazione dei detrattori biblici è quella di screditarne l’autenticità, e poi anche di sminuirne la portata, riducendo la Bibbia ad un libro di racconti storico-mitologici. Viceversa la Scrittura dichiara che il libro dei libri è stato scritto sotto “ispirazione” dello Spirito Santo di Dio. (2 Tm 3:16; 2 Pt 1:21) Come spiega Ivan Panin la parola “ispirazione” in realtà da sola non rende bene il concetto, perché si tratterebbe invece di vera e propria “dettatura”, parola per parola, di ogni frase, versetto e capitolo. La prova di tale ispirazione sta nella perfezione assoluta di ogni capitolo, esaminato sotto il profilo matematico. Infatti ogni capitolo risulta essere un vero “capolavoro di ingegneria linguistica”: Dio ha messo in ogni capitolo un “sigillo” matematico, talmente complicato ed impossibile da contraffare, che nessun uomo potrebbe imitarlo, contraffarlo o uguagliarlo.
Cito qui per esteso da un libro di Donato Trovarelli dal titolo “La matematica di Dio. Il sigillo di Dio nella Bibbia”, di cui sotto accludo il link. Egli scrive che essendo un “esperto grecista ed ebraicista, il Dr Panin, mentre stava leggendo in greco il prologo al Vangelo di Giovanni, la sua attenzione fu attratta dal fatto che aveva notato come la parola Theos (Dio) è a volte scritta con l’articolo, e altre volte no. Da brillante studioso qual era, decise di approfondire la cosa, e quindi contò quante volte in tutto nel Nuovo Testamento ricorreva la parola Dio con l’articolo e quante volte senza, riportando il risultato della sua ricerca in due colonne separate. Scoprì il numero SETTE e i suoi multipli.
Sbalorditivi fenomeni numerici
A questo punto decise di fare la stessa ricerca con la parola Cristo ed altre parole ancora, e trovò stranamente sempre la stessa sorprendente caratteristica numerica. Allora si buttò letteralmente sopra i testi ebraici del Vecchio Testamento e poi su quelli greci del Nuovo, per vedere se c’erano le stesse caratteristiche concernenti il numero sette e le trovò dappertutto.
Restò comunque al dott. Panin, il quale consacrò la sua intera vita a questo compito, di scoprire che ogni lettera dei manoscritti ebraici e greci è numerata ed occupa il suo posto nell’ordine del numero totale delle lettere nella Bibbia, cosicché anche la minima sfumatura di ortografia risulta voluta da Dio. Poiché ad ogni lettera greca ed ebraica corrisponde un valore numerico, qualsiasi parola, proposizione, periodo e paragrafo, hanno la loro propria somma numerica interna. Il dr. Panin ha offerto conclusive prove scientifiche che la Bibbia non avrebbe mai potuto essere prodotta dalla mente umana, senza “dettatura” divina. Questa prova si trova negli sbalorditivi fenomeni numerici contenuti nella Scrittura stessa dei manoscritti ebraici e greci.” Testo citato da “Il sigillo di Dio” di Donato Trovarelli di cui trovate il link sotto.
https://www.evangelismo.it/librigratis.htm LA MATEMATICA DI DIO
I codici ELS
Una sorprendente conferma dell’affidabilità della Bibbia è stata ottenuta con la scoperta, nei testi originali non alterati del Vecchio Testamento (che non hanno né spazi né punteggiature), dei codici ELS (nel Nuovo Testamento la ricerca è ancora in fase di studio). La sigla ELS è data dalle iniziali di: “Equidistant Letter Sequence” che significa Sequenza di Lettere Equidistanti. Le ELS si ottengono unendo i caratteri del testo Biblico trovati con un conteggio regolare e ripetitivo, che può iniziare da qualsiasi capitolo o versetto.
I numeri usati per contare indicano un intervallo ELS e sono ricavati per tentativi. Le lettere così ottenute formano delle parole che affiancate, presentano una sequenza di termini con un nesso logico. Anche se qualsiasi scritto potrebbe casualmente contenere qualche ELS, è però in concreto impossibile che delle parole ottenute per puro caso, messe insieme possano esprimere un certo significato, poiché già nei casi più semplici la probabilità di una codificazione casuale è di 1 a 3.000.000! Solamente nei testi originali della Bibbia finora esaminati si sono potute trovare migliaia di sequenze logiche!
Citerò un esempio di serie di parole codificate tradotte in italiano. Nel 2° capitolo della Genesi (quello del racconto della creazione del giardino dell’Eden) si sono trovati questi 25 nomi di piante e di frutti: Abete, Acacia, Aloe, Cassia, Castagna, Cedro, Dattero, Fico, Foresta densa, Frumento, Limone, Mandorlo, Melograno, Nocciolo, Noce, Pioppo, Pruno, Quercia, Resina, Rovo, Salice, Tamarindo, Ulivo, Uva e Vite.
Non a caso in Proverbi 25:2 si legge: “‘E gloria di Dio nascondere le cose; ma la gloria dei re sta nell’investigarle.” Ecco che se hai la speranza di regnare col Cristo ti ritrovi col privilegio d investigare le Scritture.
Ivan Panin e la scienza di Dio racchiusa nella Bibbia. – Notizie Cristiane
Un breve ripasso
Adesso ripasseremo brevemente i 7 passi in cui nella Bibbia ricorre il numero 42.
1) Le 42 città date ai Leviti in Nu 35:6
2) I 42 fanciulli sbranati dall’orsa in 2Re 22:24
3) I 42 fratelli di Acazia uccisi da Ieu in 2 Re 10:13
4) I 42 figli di Azmavet o Bet-Azmavet, forse una città, che tornarono dall’esilio. La città presenta un nome significativo: “forte è la morte”. (Esd 2:24; Ne7:28)
5) I 42 mesi di Ri 11:2 e 13:5
Ci sono inoltre due situazioni in cui il numero non è esplicitato come 42 ma risulta come somma complessiva di vari elementi.
- In Matteo 1:17 si legge: “Quindi da Abraamo fino a Davide ci furono in totale 14 generazioni, da Davide fino alla deportazione in Babilonia 14 generazioni e dalla deportazione in Babilonia fino al Cristo 14 generazioni.” Il tempo della storia umana, da Adamo ad Armaghedon è suddiviso in 3 grandi periodi comprensivi ognuno di 42 generazioni.
- In Numeri 33 viene dato l’elenco delle stazioni che il campo d’Israele pose durante le sue peregrinazioni, uscendo dall’Egitto. Quando il popolo si mise in marcia da Rameses per giungere alla pianura di Moab, si mosse di accampamento in accampamento per 42 volte, come esposto nei versetti da 3 a 49.
Il capitolo 33 di Numeri
Questo capitolo, per noi che siamo molto avanzati nel settimo anno della fine, è di grande rilievo e va letto alla luce di significati etimologici e numerici nascosti. Molti di questi aspetti sono davvero salienti. Prendiamo innanzitutto in considerazione le due tappe, quella iniziale e quella finale. Si parte da Rameses per giungere alle pianure di Moab. Rameses, il nome del luogo da cui parte il viaggio, etimologicamente significa “generato da Ra” cioè dalla massima divinità solare degli egiziani. Il viaggio finisce 40 anni dopo in pianura, la piana di Moab. Moab era stato generato dalla figlia maggiore di Lot che si era unita a suo padre. (Ge 19:30-38)
Chi rappresenterebbe Lot in questo caso? Egli rappresenta Geova, mentre le due figlie sono allegorie che rappresentano i 144.000 e i membri della grande folla che regneranno con Cristo. Infatti Moab e Ammon, anche lui figlio di Lot, sono tra quelli che alla fine saranno salvati.
Daniele a proposito della guerra finale del re del sud contro il re del nord (l’attacco di Gog di Magog) scrive: “Effettivamente entrerà anche nel paese dell’Adornamento, e saranno fatti inciampare molti [paesi]. Ma questi son quelli che scamperanno dalla sua mano: Edom e Moab e la parte principale dei figli di Ammon.” (Da 11:41) Scrittura notevole, perfino incomprensibile se non si sono svelati gli arcani!
Quando i due testimoni iniziano il loro percorso, si rendono conto di dover prendere le distanze dall’eliocentrismo che eclissa la verità biblica della terra stazionaria e del sole in movimento. (Gse 10:12-13) Quindi il percorso parte da una forma di adorazione ancora intrisa di paganesimo, ad una adorazione purificata.
Elim, le 12 sorgenti e le 70 palme
Numeri 33:9-10 legge:” “Dopo ciò giunsero a Elim, dove c’erano dodici sorgenti d’acqua e settanta palme. Là si accampavano dunque presso l’acqua.” Queste parole non introducono semplicemente una nota di colore, ma richiamano Rivelazione 22 dove si legge: “Ed egli mi mostrò un fiume d’acqua di vita, chiaro come cristallo, che usciva dal trono di Dio e dell’Agnello in mezzo alla sua ampia via. E al di qua e al di là del fiume [c’erano] alberi di vita che producevano dodici raccolti di frutta, dando i loro frutti ogni mese. E le foglie degli alberi [erano] per la guarigione delle nazioni.
Etimologicamente Elim significa: grossi alberi. Il che richiama la profezia di Isaia 61 circa i grossi alberi di Giustizia che saranno sacerdoti di Geova, citata poi anche da Gesù in Luca 4.17-19.
Dunque a Elim c’erano 12 sorgenti e 70 alberi di palme. Questi rappresenterebbero i 144.000 e la grande folla. Se facciamo attenzione noteremo che 12 sta a 144.000 come 70 a 840.000. Non potremmo ora immaginare che la grande folla adesso in vita potrebbe contare qualcosa come circa 840.000 eletti? Oltretutto 70 è un numero legato alla tavola delle nazioni di Genesi 10. Nella Bibbia nulla è casuale. Anche Gesù aveva designato 70 discepoli con l’incarico di predicare. (Lc 10:1) Rispetto al numero dei Testimoni di Geova nel mondo tale cifra di 840.000 rappresenta circa un decimo del loro totale. (Cfr Ri 11:13)
Le 42 tappe nel deserto
Elencherò qui sotto le 42 tappe delle peregrinazioni d’Israele tratte dal capitolo 33 di Numeri
Elenco
1) Rameses (Es 12:37; Nu 33:3) Si tratta probabilmente di una città o distretto egiziano, definito in Genesi 47:11 come “il meglio del paese”, luogo che costituì un primo punto di incontro del popolo per l’esodo. Etimologicamente il nome significa: “Ra, [il dio sole] lo ha generato”.
2) Succot (Es 12:37; 13:20; Nu 33:5-6) Etimologicamente il nome significa: Capanne
3) Etham (Es 13:20; Nu 33:6-8) Etimologicamente il nome significa: Fortezza
4) Piairot (Es. 14:2; Nu 33:7-8)” fra Migdol [torre] e il mare, in vista di Baal-Zefon (Signore del Nord). Etimologicamente il nome Piairot significa forse: Bocca delle caverne
5) Mara (Es 15:23; Nu 33:8-9) Etimologicamente il nome significa: Amarezza, a motivo del gusto sgradevole dell’acqua. Mosè gettò un albero nell’acqua ed essa divenne dolce.
- 6) Elim (Es 15:27, 16:1; Nu 33:9-10) Etimologicamente il nome significa: grossi alberi.
- 7)Presso il Mar Rosso(Nu 33:10-11) Ebraico Yam Sup, probabilmente mare delle canne
8) Deserto di Sin (Es 16:1, 17:1; Nu. 33:11-12) Sin era una divinità lunare. Tra Elim e il Sinai Geova provvide le quaglie e la manna.
9) Dofca (Nu. 33:12-13) Da una radice verbale che significa battere, bussare. Forse anche spinto, incalzato.
10) Alus (Nu 33:13-14) Nome di derivazione incerta.
11) Refidim (Es 17:1, 19:2; Nu. 33:14-15) Da una radice che significa distendere, sorreggere. Etimologicamente: Il termine suggerisce un elaborato seggio regale.
12) Deserto del Sinai (Es 19:1-2; Nu. 10:12, 33:15-16) La zona era anticamente un centro dell’adorazione del dio luna, Sin.
13) Chibrot-Attaava (Nu. 11:35, 33:16-17) Etimologicamente: Tombe del desiderio, Tombe di quelli che desideravano.
14) Hazerot (Nu. 11:35, 12:16, 33:17-18) Etimologicamente: Villaggi. Lì si verifica la ribellione di Miriam.
15) Ritma (Nu 33:18-19) Da una radice verbale che significa legare, attaccare. Forse Ginestra
16) Rimmon-Perez (Nu 33:19-20) Etimologicamente: Melagrana della breccia. Potrebbe riferirsi anche al dio della tempesta Adad. Ramman, il dio luna Sin e il dio sole Shamash costituivano una delle tante triadi divine.
17) Libna (Nu. 33:20-21) Etimologicamente: bianchezza, che in ebraico può alludere a stupidità e orgoglio.
18) Rissa (Nu 33:21-22) Da una radice che significa inumidire, come di rugiada
19) Cheelata (Nu. 33:22-23) Etimologicamente: un luogo di assemblea
20) Monte Sefer (Nu. 33:23-24) Etimologicamente: Bellezza, armonia
21) Arada (Nu 33:24-25) Etimologicamente: Paura
22) Machelot (Nu 33:25-26) Etimologicamente: Luogo di assemblea
23) Taat (Nu 33:26-27) Etimologicamente: sotto, sostegno
24) Tera (Nu 33:27-28) Etimologicamente: nomade, ma forse anche spirito, ispirato, colomba
25) Mitca (Nu 33:28-29) Etimologicamente: diventare dolce, diventare piacevole
26) Asmona (Nu 33:29-30) Etimologicamente: grassezza
27) Moserot (Nu 33:30-31; Dt. 10:6) Luogo di sepoltura di Aaronne. Etimologicamente: legami
28) Bene-Iaacan (Nu 33:31-32) Etimologicamente: Figli di colui che avvolge, che intreccia
29) Hor Haggidgad (Nu 33:32-33) Etimologicamente: Caverna del tuono
30) Iotbata Piacevolezza, bontà
31) Abrona Passa, passaggio
32) Ezion-Gheber Spina dorsale di un uomo
33) Cades Sacro, santo
34) Monte Hor dove Hor significa Montagna. Morte di Aaronne
35) Zalmona Luogo dell’idolo
36) Punon
37) Obot
38) Iye-Abarim Rovine della regione al di là
39) Dibon-Gad Forse Gad versa lacrime
40) Almon-Diblataim Nascosto nelle due schiacciate di fichi
41) Monti di Abarim Attraversamenti, regioni al di là
42) Pianura di Moab Moab: acque, seme del padre
Romani 11:33 “Oh profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! come sono imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie!

Un capolavoro!