Quando si parla di Babilonia da un punto di vista profetico si fa riferimento alla Babilonia di cui si parla nel libro di Apocalisse. Non ci vogliamo riferire quindi alla antica città che fu la capitale del vasto impero il cui re era Nabucodonosor e che conquistò Gerusalemme nel 587 a.E.V. Il simbolo sicuramente prende forza a partire da questa città ma poi va oltre e assume significati di portata più vasta.
Di questo simbolo si parla in maniera più estesa nel capitolo 17 di Rivelazione. Leggiamo: “Uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne e mi disse: “Vieni e ti mostrerò il giudizio della grande prostituta che siede su molte acque. 2 I re della terra hanno commesso immoralità sessuale con lei, e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua immoralità sessuale”.
3 Quindi mi portò mediante lo spirito in un deserto. E vidi una donna seduta su una bestia feroce di colore scarlatto che era coperta di nomi blasfemi e aveva 7 teste e 10 corna. 4 La donna era vestita di porpora e e panno scarlatto ed era adorna di oro, pietre preziose e perle; aveva in mano un calice d’oro pieno di cose ripugnanti e delle impurità della sua immoralità sessuale. 5 Sulla sua fronte c’era scritto un nome, un mistero: “Babilonia la Grande, madre delle prostitute e delle cose ripugnanti della terra”. 6 E vidi che la donna era ubriaca del sangue dei santi.”
Babele e Nimrod
Babilonia è il nome che compare sulla fronte di questa donna. Questo nome viene anche chiamato mistero o nome misterioso. Questa espressione potrebbe anche essere tradotta come “segreto religioso” o “segreto sacro”. Il simbolo viene quindi accostato a qualcosa di spirituale. Per capire meglio andiamo quindi ad analizzare cosa è Babilonia nel resto della Bibbia. Sappiamo infatti che per capire bene la portata di termine profetico nella Bibbia bisogna andare a vedere tutti i passi dove questo compare e, soprattutto, assume molta importanza il passo dove compare per la prima volta il concetto in esame.
Questo avviene nel libro di Genesi dove si parla della fondazione di Babele da parte di Nimrod. Egli era un tiranno che si opponeva a Dio. Arrivò a fare di se stesso un Dio. Il suo obiettivo era quello di farsi un nome e il mezzo individuato a tale scopo fu una torre che arrivasse fino ai cieli. (Genesi 11:4). Dio quindi scese sulla terra e confuse le lingue dei costruttori facendo in modo che questi si disperdessero sulla terra. Cosa capiamo a proposito di Babilonia da questo episodio iniziale della storia umana?
Le religioni in opposizione a Dio
Babilonia ha a che fare con Dio in quanto è in sua opposizione: è dunque un’entità che appartiene al mondo spirituale o religioso. Le persone lì confluite erano radunate in vista di un obiettivo spirituale: arrivare fino ai cieli. Sembrerebbe quindi avere relazione con le religioni.
In Rivelazione Babilonia viene descritta come una prostituta che commette fornicazione con i re della terra. Essa cavalca la bestia selvaggia con sette teste e dieci corna la quale rappresenta proprio il potere politico nella storia e in particolare nel tempo della fine.
Si tratta quindi di un potere spirituale e religioso, che si distingue dal potere politico sebbene abbia a che fare con esso. Si tratta poi di una organizzazione che opera a livello mondiale. I costruttori della torre di Babele operavano infatti per non essere dispersi su tutta la terra. Essi volevano accentrare l’adorazione umana in una sola area geografica. (Genesi 11:4). Dio invece confuse loro le lingue e fece in modo che si disperdessero su tutta la terra. (Genesi 11:9). Essi portarono con sé la cultura religiosa Babilonese che ha quindi influenzato il modo di credere e adorare dei popoli di tutto il mondo. Rivelazione 17 siede su molte acque, e questo significa che essa ha potere su “popoli e folle, nazioni e lingue”.
Babilonia la grande prostituta
Cosa significa che Babilonia si prostituisce con i re della terra? Trattandosi di un simbolo non si tratta di prostituzione letterale. Il concetto comunque è semplice. In senso lato usiamo spesso questa espressione per indicare che si è fatto un compromesso cedendo su valori importanti, che non andavano ceduti. Pensando ai politici viene facile capire il concetto. Essi spesso fanno promesse in campagna elettorale. Parlano bene e sono convincenti. Quando arrivano al potere però cedono a compromessi che li portano a tradire i valori fondanti del partito e rinnegare le promesse fatte.
Applichiamo ora il concetto alle religioni. I valori religiosi dovrebbero essere stabili in quanto sacri. Essi sono basati su verità che trascendono ogni valore materiale e umano. Eppure quante volte le religioni hanno fatto compromesso su di essi per compiacere e sostenere il potere politico? Un esempio su tutti? Durante la pandemia del 2020 le religioni hanno sostenuto la narrativa e la propaganda del virus e poi hanno sostenuto la vaccinazione, vendendo i propri fedeli al potere politico che in nome della scienza li voleva marchiare.
Babilonia è simbolicamente unita in matrimonio con Dio
La donna è vestita di colore scarlatto dice Rivelazione 17:3. Anche qui possiamo andare a cercare il significato nel resto della Bibbia e con particolare attenzione alla prima volta in cui compare il simbolo. In Esodo 39:1 leggiamo: “Con il filo blu, la lana color porpora e il filo scarlatto fecero vesti tessute finemente per il servizio nel luogo santo. Fecero le vesti sante destinate ad Aronne, proprio come Geova aveva comandato a Mosè.” Blu è il colore del cielo, ciò che è spirituale, rosso è il colore del sangue. Lo scarlatto quindi viene associato all’adorazione, al tempio, ai sacerdoti e ai sacrifici. Pensate anche al rosso, al viola e allo scarlatto delle vesti cardinalizie nella chiesa cattolica.
In effetti se consideriamo Israele sappiamo che nella Bibbia viene spesso descritto come un popolo che ha commesso fornicazione con idoli ma anche con re e nazioni straniere. Israele era il popolo di Dio
Da qui traiamo un concetto importante. Babilonia è il popolo di Dio. Le religioni di questo mondo dovrebbero insegnare alle genti come avvicinarsi a Dio. Invece hanno commesso fornicazione con i re della terra e hanno assunto la funzione di collettori o attrattori di masse. Hanno guidato i popoli lontano da Dio vendendoli ai politici e svendendone i valori spirituali fondanti che invece avrebbero dovuto essere difesi.
Tutte le religioni sono in Babilonia
Il popolo di Dio viene quindi descritto come una donna che tradisce il proprio marito e si prostituisce con i re della terra. La prostituzione non è solo con i re ma anche con idoli. Nimrod a Babele infatti venne divinizzato. Egli divenne dio del sole. Le religioni in effetti sono tutte colpevoli di adorazione solare nel momento in cui insegnano aspetti scientifici non biblici. Tutte le religioni hanno insegnato che la terra è un globo. Accettano in questo modo quella narrativa che con la teoria dell’evoluzione, allontana le persone dalla fede.
Capiamo quindi che quando si parla di Babilonia si parla delle religioni mondiali. Queste erano il popolo di Dio ma ad un certo punto vengono ripudiate perché sono adultere. Non esiste una religione che non faccia parte di Babilonia. Tutte quante hanno commesso fornicazione. Eppure nei millenni erano l’unica via per adorare Dio.

Ingegnere meccanico. Nel 2015, quando scoprii il movimento degli American Flat Earthers, fui affascinato. Presto mi resi conto che la Terra non poteva essere un globo. Tra le mie migliori scoperte c’è la reintroduzione dell’etere nella fisica della Terra Piatta e una nuova visione della natura della luce.
Coautore del libro “Le vere misure della Terra (piatta)” produce dal 2019 materiale video inerente la Terra piatta sul suo canale Youtube oltre che articoli di divulgazione su tematiche quali le Profezie Bibliche in rapporto ai tempi correnti.