Il segno del Figlio dell’uomo cosa comprende?

Circa il segno del figlio dell’uomo (τὸ σημεῖον τοῦ υἱοῦ τοῦ ἀνθρώπου) molti commentatori, nel corso del tempo, si sono interrogati, dando di volta in volta risposte variegate e spesso incerte. Matteo 24:30-31 legge: “E allora il segno del Figlio dell’uomo apparirà nel cielo, e allora tutte le tribù della terra si percuoteranno con lamenti, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria.  Ed egli manderà i suoi angeli con gran suono di tromba, e raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli.” Da queste parole, pronunciate direttamente da Gesù, si comprende come questo segno sia strettamente legato al segno della parousia di Matteo 24:3 (il segno della tua presenza) e al radunamento degli eletti. Per comprendere in cosa consiste il segno bisognerà dunque ripercorrere il tema del σημεῖον (semeion) in tutta la Bibbia.

Un commentatore (Meyer’s NT Commentary) osserva: “Dato che Gesù non chiarisce di cosa si tratta, questa circostanza si dovrebbe lasciare indefinita.” Visto l’oscuramento del sole e della luna e lo scuotimento dei corpi celesti, descrizione che precede la dichiarazione del “segno” (Mt 24.29), Meyer lo collegherebbe con la manifestazione della gloria messianica. Poi prosegue notando come non ci sarebbe ragione di vederci (sulla scorta di Cirillo, Ilario, Crisostomo, Agostino, Girolamo od Erasmo) un’allusione all’apparire della croce nel cielo. Nè ci sarebbe motivo di supporre con Hebart un laceramento dei cieli con l’apparizione degli angeli; nè, con Fleck e Olshausen, l’apparizione della stella del Messia (Nu 24:17). Meyer riferisce poi come emergerebbe dalla cronaca di Ben-Gorion, la storia di un’apparizione in forma d’uomo che sarebbe comparsa sopra il Santo dei Santi per tutta una notte, mentre Gerusalemme veniva distrutta.

Il vaccino: un segno visibile a tutti

Ciò che appare degno di nota è che quel segno del figlio dell’uomo doveva essere in qualche modo visibile a tutti e non solo agli eletti. Infatti Rivelazione 1:7 recita: “Ecco, egli viene con le nubi, e ogni occhio lo vedrà, e quelli che lo trafissero; e tutte le tribù della terra si batteranno con dolore a causa di lui. Sì, Amen.” Dunque anche se il Cristo doveva venire in forma invisibile, cioè “con le nubi”, ogni occhio l’avrebbe visto. Come conciliare questi due aspetti paradossali? Dato che ormai su questo blog è stato ampiamente dimostrato il fatto che i sette tempi dell’Apocalisse stanno per concludersi, ci potremmo domandare se ci sia stato a livello mondiale in questo ultimo lasso di tempo un qualche segno visibile a tutti. In risposta, subito verrebbe in mente la situazione di pseudo-pandemia proclamata a livello internazionale all’inizio del 2020.

Perciò includeremo nel semeion tutta la dolorosa questione della marchiatura di Rivelazione 13:15-18, attuata con la vaccinazione di massa ovunque sulla terra. È venuta e verrà di lì una spaventosa conseguenza, e cioè che indistintamente tutte le tribù della terra si battono e si batteranno il petto con dolore. Molti già ne hanno riportato gravi danni e un eccesso di mortalità, ben superiore alla media, si sta registrando ovunque nel mondo. In questo modo è venuta alla luce la distinzione tra gli adoratori della “bestia” e chi teme il vero Dio. Rivelazione 19:20 legge: “E la bestia selvaggia fu presa, e con essa il falso profeta che aveva compiuto davanti ad essa i segni con cui aveva sviato quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia selvaggia e quelli che rendono adorazione alla sua immagine. Mentre erano ancora vivi, furono entrambi scagliati nel lago di fuoco che brucia con zolfo.”

Un segno composito

Il segno del figlio dell’uomo è un segno composito, come quello di Matteo 24:32-35 che legge: “Ora imparate dall’illustrazione del fico questo punto: Appena il suo ramoscello si fa tenero e mette le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute.” Si tratta quindi di scorgere l’adempimento di “tutte queste cose”, che nell’insieme costituiscono un segno complessivo. Tutta l’Apocalisse fu data a Giovanni “in segni” (ἐσήμανεν, verbo, da σημαίνω; σῆμα, segno). (Ri 1:1) Dunque le profezie dell’Apocalisse sono di per sé segni. Similmente in Rivelazione 12:1-3 compaiono due notevoli segni nel cielo, la donna che sta per partorire e il dragone rosso in agguato. Anche questi sono parte del segno del Figlio dell’uomo.

Nell’ultimo libro biblico compaiono ancora segni, come p.e. al 15:1. “E vidi nel cielo un altro segno, grande e meraviglioso, sette angeli con sette piaghe. Queste sono le ultime, perché per mezzo d’esse si compie l’ira di Dio.” Come dicevo, tutta l’Apocalisse è un libro di segni. Come lo sono le piaghe, sono segni le coppe, i sigilli, le stelle, i candelabri o le trombe. Anche nel libro di Isaia compaiono persone nel ruolo di segni: “Ecco, io e i figli che Geova mi ha dato siamo come segni e come miracoli in Israele da parte di Geova degli eserciti, che risiede sul monte Sion.” In questo caso Isaia e i figli prefigurano una classe profetica, la classe degli eletti di Matteo 24:31. Ecco che anche l’attività dei due testimoni di Rivelazione 11 e della classe degli eletti oggi presenti nel mondo costituisce parte del segno di Matteo 24:30.

Il tema del “segnale” in Isaia

Volendo trarre delle conclusioni: in cosa consisterebbe il segno del Figlio dell’uomo? Se ne trovano tracce già nelle scritture ebraiche? Nella profezia di Isaia, laddove si introduce la nascita di un fanciullo, principe e consigliere meraviglioso, si trova lo stesso concetto implicito nel segno di Matteo 24:30. Vi si legge: “E deve avvenire in quel giorno che la radice di Iesse sarà eretta come segnale (ebr. lenès; lat. in signum) per i popoli. A lui anche le nazioni si rivolgeranno interrogativamente, e il suo luogo di riposo dovrà divenire glorioso.” E ancora: “E certamente alzerà un segnale (ebr. lenès) per le nazioni e raccoglierà i dispersi d’Israele; e radunerà gli sparsi di Giuda dalle quattro estremità della terra.” (Isa 11:10,12) Come si può facilmente notare anche qui il tema del segnale è strettamente legato al radunamento dei dispersi d’Israele, cioè gli eletti.

Anche l’attacco di Gog di Magog farebbe parte del segnale. Isaia 5:26-27 legge: “E ha alzato un segnale a una grande nazione lontana, e le ha fischiato all’estremità della terra; ed ecco, in fretta, velocemente, verrà. Non c’è nessuno stanco né chi inciampi fra loro. Nessuno è sonnolento e nessuno dorme. E la cintura intorno ai loro lombi non sarà certamente aperta, né i legacci dei loro sandali si strapperanno.” Il crollo di Babilonia, l’impero religioso mondiale, parteciperebbe dello stesso segno. Isaia 13:1-3 legge: “La dichiarazione solenne contro Babilonia che Isaia figlio di Amoz vide in visione: “Su un monte di nude rocce, elevate un segnale. Alzate verso di loro la voce, agitate la mano, perché entrino negli ingressi dei nobili. Io stesso ho emanato il comando ai miei santificati. Ho anche chiamato i miei potenti per [esprimere] la mia ira, i miei che esultano eminentemente.” 

Il rapimento degli eletti come parte del segno

Il suono del corno e il suono di tromba rappresentano nelle Scritture qualcosa di analogo, in quanto sono strumenti usati per dare un avviso, l’allarme (Eze 21:22), un segnale di pericolo o di guerra. Isaia 18:3 legge: “Voi tutti abitanti del paese produttivo e voi residenti della terra, vedrete uno spettacolo proprio come quando si alza un segnale sui monti, e udrete un suono proprio come quando si suona un corno (šō-w-p̄ār: shofar è lo squillo di tromba.).” Quindi il segnale sui monti potrebbe equivalere agli avvenimenti di 1 Tsl 4:16-17 che legge: “Il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi. In seguito noi viventi che sopravvivremo saremo rapiti, insieme con loro, nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore.”

Il segno del Figlio dell’uomo è strettamente legato al suono di corno, alla tromba, quindi ai segni dell’Apocalisse di cui le trombe fanno parte. Per esempio in Geremia 4:21 si legge: “Fino a quando continuerò a vedere il segnale, continuerò a udire il suono del corno?” Il segno è anche strettamente legato alla caduta di Babilonia (Cfr. Ger 4:6; 50:2, 51:12,27), all’attività profetica dei due testimoni, al radunamento degli eletti e un po’ a tutti agli avvenimenti del tempo della fine. È un segno composito che racchiude tutte le varie profezie legate ai sette tempi della fine. (Da 11:7; Ri 11:3,11; Ri 12:6,14)

6 pensieri riguardo “Il segno del Figlio dell’uomo cosa comprende?

    1. Caro Angelo, perché dici così? L’associazione tra le due cose, il segno del figlio dell’uomo e l’assegnazione del marchio di Ri 13:16-18, mi sembra del tutto plausibile e logica. Secondo te il Cristo è partecipe od estraneo al disegno devastante di Gog di Magog? Non è forse Geova che mette il suo pensiero nel cuore di Gog per fargli realizzare il suo proposito? Come facilmente si intuisce, tutto ciò che accade a livello mondiale oggi è semplicemente l’adempimento di certe antiche profezie e nulla avviene per caso. L’opera dell’anticristo avviene forse ad insaputa del Cristo? Credi davvero che la situazione pseudo-critica montata su dalla propaganda nel 2020 e seguenti anni non fosse nei progetti divini? Negli ultimi giorni nulla avviene se Dio non lo determina e permette. Adriana

  1. piuttosto io mi farei una domanda, credi veramente che un cristiano verrà salvato perchè crede nella terra piatta e nel marchio vaccino? Un affermazione del genere non si trova nella bibbia, piuttosto viene detto che, chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato, ma perseverato a fare cosa? Sicuramente a fare quello che è scritto in Marco 16 e nel libro di atti, fare discepoli, battezzarli in acqua ed in spirito santo. Sai quali segni accompagneranno i discepoli ? guarire infermi, cacciare demoni e parlare in lingue. Non lo dico io ma è dichiarato nel libro di marco 16 ed in quello di Atti, il resto sono falsi insegnamenti, ereditati da quella chiesa che crede che il libro di rivelazione è da applicarsi nel periodo dell’impero romano. Il consiglio è sempre lo stesso, quando si citano le scritture bisogna evitare di usare il testo fuori dal contesto, se uso i versetti biblici con questo metodo, posso far dire alla bibbia tutto ed il contrario di tutto (libro di 1 Corinzi: Io ringrazio il mio Dio, perché parlo in lingue piú di voi tutti – libro di Giovanni: Or nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesú si alzò in piedi ed esclamò dicendo: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d’acqua viva». Or egli disse questo dello Spirito, che avrebbero ricevuto coloro che avrebbero creduto in lui; lo Spirito Santo infatti non era ancora stato dato, perché Gesú non era stato ancora glorificato).

    1. Caro Angelo, vediamo cosa dice la Bibbia a proposito del marchio nel libro di Rivelazione. Al capitolo 14:9-10 si legge che se qualcuno riceve il marchio berrà anche lui del vino dell’ira di Dio. (Cfr. anche Ri 14:11; 16:2; 19:20) Ora, il marchio viene imposto dalla bestia politica nei sette tempi della fine, è una caratteristica specifica dei sette tempi di Apocalisse (11:3,11; 12:6,14; Da 12:7). Questo marchio è indispensabile per vendere e comprare. Non ti pare che questo sia veramente accaduto nei tre anni 2020, 2021, 2022?
      Viceversa credere nella terra piatta è un’altra questione, per nulla assimilabile con il marchio ma è piuttosto un argomento di cui le Scritture parlano con chiarezza. Comunque nella Bibbia non ci sono anatemi contro chi ignora e non approfondisce questo argomento.
      Circa quel dono di parlare in lingue di cui tu parli nel tuo commento, credi tu forse che averlo debba essere assolutamente necessario per accedere alla salvezza? Credi veramente che a tutti debbano essere impartiti gli stessi doni spirituali? 1Corinti 12:4 parla di una varietà di doni. Dio li distribuisce a chi ritiene e come ritiene, non credi? Per esempio Paolo racconta in 2Corinti 12 di una sua particolare visione spirituale, di un suo rapimento in paradiso. Ora non tutti i cristiani hanno vissuto questa esperienza negli stessi termini e nelle stesse modalità. Ognuno di noi ha la propria sensibilità e vive la propria relazione con Dio in modi del tutto personali, non credi?
      1Corinti 12:30 legge inoltre: “Non tutti hanno doni di guarigione, non tutti parlano in lingue. Il v. 29 dice: Non tutti compiono opere potenti, non tutti sono profeti. Paolo inoltre esorta i fratelli a cercare zelantemente i doni maggiori e indica l’amore come la via che sorpassa tutte le altre. Sulla necessità di perseverare fino alla fine siamo tutti concordi. Adriana

      1. ti sei dimenticata di leggere Atti 2:4 ….tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue (circa centoventi), Atti 10:24,45-46 , Atti 19:6-7 , inoltre in Atti 2:41 in tremila furono battezzati e ricevettero il dono dello spirito santo (Atti 2:38), posso immaginare che i tremila parlavano in lingue, leggendo quello che aera accaduto ai 120 e in seguito nei capitoli successivi. Paolo in 1 Corinzi richiamava i fratelli perchè parlavano in lingue davanti agli increduli? Sicuramente aveva ragione. Mentre in Corinzi 14:1 incoraggia gli stessi a cercare “ardentemente” i doni spirituali, li forse perchè servono ad equipaggiare la chiesa (Efesini 4:8,11-12), d’altronde questi santi dovevano predicare il Regno di Dio ad ogni nazione. Per quanto riguarda le guarigioni dei malati e il cacciare demoni In Luca 10 , settanta discepoli furono mandati a far questo, anticipando il segni che avrebbero contraddistinto i primi cristiani come riportato in Marco 16:-15-20.

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