L’attacco contro Israele

Di questo attacco contro Israele se ne parla ormai dappertutto. Il 7 di ottobre Hamas ha sferrato dalla striscia di Gaza un attacco senza precedenti contro Israele, proprio nel cinquantesimo anniversario della guerra dello Yom Kippur del 6 ottobre 1973. Ciò che colpisce è che appena 15 giorni prima Benjamin Netanyahu aveva preannunciato all’Onu un periodo di imminente pace e prosperità. Questo mette in risalto l’accuratezza profetica della scrittura che nella prima lettera ai Tessalonicesi 5:3 dichiara: “Quando diranno ‘pace e sicurezza’ un’improvvisa distruzione sarà su di loro come le doglie di una donna incinta e non sfuggiranno affatto.” Trascrivo qui di seguito la traduzione della dichiarazione resa il 22 settembre 2023 alle Nazioni Unite.

“Non c’è dubbio. Gli Accordi di Abramo annunciavano l’alba di una nuova era di pace. Ma io credo che siamo al culmine di una svolta ancora più radicale, una pace storica tra Israele e l’Arabia Saudita. Questa pace farà molta strada nel liquidare il conflitto arabo israeliano, incoraggerà altri stati arabi a normalizzare i loro rapporti con Israele e promuoverà le prospettive di pace coi palestinesi incoraggiando un’ampia riconciliazione tra il Giudaismo e l’Islam, tra Gerusalemme e la Mecca, tra i discendenti di Isacco e i discendenti di Ismaele. Tutte queste sono straordinarie benedizioni. Due settimane fa ci siamo trovati in vista di un’altra benedizione. Alla conferenza del G20 il Presidente Biden, il primo ministro Modi, i leader europei ed arabi hanno annunciato il progetto visionario di un corridoio che si estenderà attraverso la penisola arabica ed Israele.

Che storico cambiamento!

Unirà l’India all’Europa con collegamenti via mare, via terra, condotte energetiche, cavi a fibra ottica abbassando in modo sensazionale il costo di beni, comunicazioni ed energia. Questo corridoio permetterà a oltre due miliardi di persone di evitare posti di blocco e controlli. Che storico cambiamento per il mio paese! Voi sapete che la terra d’Israele è situata al crocevia tra Africa, Asia ed Europa. Per secoli il mio paese fu ripetutamente invaso da imperi che lo attraversavano nelle loro campagne di saccheggio e nelle loro mire di conquista. Ma oggi, oggi noi abbattiamo le muraglie d’inimicizia. Israele può diventare un ponte di pace e prosperità tra questi continenti. Tra Israele e l’Arabia Saudita verrà veramente fuori un nuovo Medio-Oriente. Per comprendere la grandezza di ciò che stiamo cercando di raggiungere lasciate che vi mostri la cartina del Medio-Oriente del 1948, l’anno in cui veniva a costituirsi Israele.

È un piccolo paese isolato circondato da un mondo arabo ostile e nei nostri primi settant’anni abbiamo fatto pace con Egitto e Giordania mentre nel 2020 abbiamo stipulato gli Accordi di Abramo e fatto pace con quattro stati arabi. Adesso guardate cosa succede quando facciamo la pace tra l’Arabia Saudita e Israele. L’intero Medio-Oriente cambia. Noi abbattiamo la muraglia dell’inimicizia e creiamo la possibilità di prosperità e pace nell’intera regione. Ma facciamo qualcos’altro. Voi sapete che alcuni anni fa io stavo qui con un pennarello rosso per segnalare una maledizione, una grande maledizione, la maledizione di un Iran nuclearizzato. Ma oggi io tengo in mano questo pennarello per mostrare una grande benedizione, la benedizione di un nuovo Medio-Oriente tra Israele, Arabia Saudita e gli altri vicini.

Un discorso trionfalistico presto smentito!

Non solo abbatteremo le barriere tra Israele ed il vicinato ma creeremo un nuovo corridoio di pace e prosperità che connetta l’Asia attraverso gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita, la Giordania, Israele all’Europa. Questo è un cambiamento straordinario, un cambiamento monumentale, una nuova pietra miliare storica. Ora, man mano che il circolo della pace si diffonde io credo che un vero percorso di genuina pace con i nostri vicini palestinesi possa finalmente essere stabilito.” Tristemente i fatti hanno presto smentito il valore trionfalistico di un simile discorso, in due settimane appena! Ancora una volta la profezia biblica è riuscita a centrare il bersaglio del vero. Veniamo dunque a considerazioni meno strettamente bibliche, concentrandoci più attentamente sul rapporto tra storia e profezie.

Per quasi 2000 anni nei pressi dell’arco di Tito nel Foro Romano era difficile imbattersi in un ebreo. Nei secoli scorsi gli ebrei di Roma rifiutavano di passare sotto il monumento che celebrava il trionfo di un imperatore che aveva distrutto il tempio di Gerusalemme e la città santa. Tuttavia, recentemente, la fiaccolata promossa a sostegno d’Israele dopo l’attacco di Hamas si è svolta proprio in quell’angolo della città. Per l’occasione sull’arco è stata proiettata la bandiera con la stella di David. Infatti oggi, differentemente da prima, questo monumento è considerato dagli ebrei come un luogo di orgoglio e di unità etnica nazionale. Questo simbolo è diventato un emblema non più di sconfitta ma di vittoria. Come tutti ricordano, la distruzione di Gerusalemme e del tempio rappresenta un punto cruciale nella storia della diaspora del popolo ebraico.

Gli assedi contro Gerusalemme

Gerusalemme è un luogo sovraccarico di simboli. Come noto, fu più volte soggetta ad assedio, bruciata e rasa al suolo. Ciò avvenne, oltre che nel 70 d.C., anche nel 587 a.C. per mano di Nabucodonosor. In entrambi i casi il finale assedio della città fu un tempo di indicibile sofferenza per quelli che vi abitavano.  Luca scrive che Gesù pianse sulla città dicendo: “Se tu, proprio tu, avessi compreso in questo giorno le cose che hanno relazione con la pace! Ma ora sono state nascoste ai tuoi occhi. Verranno su di te i giorni in cui i tuoi nemici ti costruiranno intorno una fortificazione di pali appuntiti, ti circonderanno e ti assedieranno da ogni parte.  Abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te, e non lasceranno in te una pietra sopra l’altra, perché non hai riconosciuto il tempo della tua ispezione”. (Lc 19:41-44)

Una simile profezia è ripetuta nel vangelo di Luca: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritirino. E quelli che sono nei luoghi di campagna non entrino in essa”. (Lc 21:20-21) Le fonti tradizionali indicano che a quel tempo i cristiani diedero ascolto al comando profetico di Gesù e abbandonarono Gerusalemme e la Giudea. Lo storico Eusebio del terzo/quarto secolo scrive: “Comunque, l’intero corpo della chiesa di Gerusalemme, avendo ricevuto comando per rivelazione divina, data lì prima della guerra a uomini di provata devozione lasciò la città e dimorò in una certa città chiamata Pella oltre il Giordano”. Epifanio, relativamente allo stesso periodo, dichiara che ‘i cristiani dimoranti a Gerusalemme, essendo preavvertiti da Cristo dell’imminente assedio, si trasferirono a Pella’.

Giorni di grande rilevanza simbolica

Dalle parole di Matteo 24:1-3 si comprende che la completa distruzione del tempio era uno dei segni della fine del mondo. Perciò oggi che siamo giunti allo scadere dei tempi, come potremmo, alla luce delle profezie, comprendere il significato dell’attacco di Hamas sferrato in un giorno così significativo del calendario biblico, quello successivo ai sette giorni di Sukkot? Nelle Scritture certi giorni hanno un valore simbolico irrinunciabile. I sette giorni di Sukkot prefigurano i sette anni della fine. (Cfr. Da 12:7; Ri 11:3,11; 12:6,14) Leggendo Colossesi 2:17 comprendiamo che le prescrizioni della legge sono un’ombra, un modello di cose avvenire, prefigurazioni di una realtà successiva. Trascorsi i sette giorni delle capanne, all’ottavo si celebrava un finale congresso dopo di che ciascuno tornava a casa.

Nelle Scritture ci sono continui parallelismi tra il tempio fisico e il tempio spirituale composto dalle 144.000 pietre viventi. (1Pt 2:5) Per comprendere lo svolgimento finale dei fatti alla conclusione di “questo sistema di cose” (Cfr. Mt 24:1-3) bisogna capire, alla luce delle profezie, cosa stia succedendo tra Israele e Palestina. L’attacco di Hamas è stato sferrato in un importante giorno festivo del calendario biblico, l’ottavo conclusivo della settimana delle capanne. Inutile dire che noi di Rifugiati di Pella eravamo in fermento circa gli avvenimenti che si sarebbero potuti produrre, ed effettivamente qualcosa di determinante vi è accaduto! Anche alla fine dell’anno 2022 qualcosa ci si aspettava in quanto finivano i 1335 giorni di Daniele 12:12. In concomitanza con quella scadenza moriva Benedetto XVI e si apriva un lungo discorso relativo alla sede papale vacante. Jorge Bergoglio, Papa Francesco, è solo un antipapa illegittimo seduto sullo scranno pontificio.

Siamo in guerra!

Risolto quel problema ci si interrogava trepidanti sulla fine di Sukkot per vedere cosa si sarebbe prodotto in quei giorni. Puntualmente all’alba di sabato 7 ottobre il gruppo radicale palestinese di Hamas che governa la striscia di Gaza ha iniziato una complessa operazione via mare, terra e aria, l’attacco contro Israele. È stato un attacco senza precedenti che ha portato ad una ritorsione estremamente violenta da parte di Israele. Hamas ha lanciato migliaia di razzi contro le città israeliane. Inoltre, sono stati uccisi più di 1200 tra militari e civili israeliani con più di un centinaio di ostaggi israeliani e stranieri deportati nella striscia di Gaza. I miliziani sono poi intervenuti all’interno di un rave party inseguendo i giovani che cercavano di fuggire e uccidendone un numero imprecisato. Dopo l’attacco il primo ministro Israeliano Netanyahu ha detto: “Siamo in guerra” ed ha annunciato l’assedio totale della striscia di Gaza.

Il tempio di Salomone fu edificato in sette anni e mezzo, come si legge nel primo dei Re 6:37-38. La costruzione era iniziata nel mese di Ziv, tra aprile e maggio ed era terminata nel mese di Bul tra ottobre e novembre di sette anni dopo. La dedicazione del tempio avvenne nel mese di Etanim, settimo mese, quando si fece l’inaugurazione dell’altare per sette giorni. Ciò avvenne 11 mesi dopo che era stato ultimato l’edificio, nel mese della festa delle capanne. L’edificazione del tempio spirituale segue un andamento simile. Ciò significa prospettare dall’inizio dei sette tempi di Ri 11 al completamento del periodo e contestuale adempimento di Ri11:11 (quando i due testimoni sono chiamati in cielo) un periodo di 8 anni e mezzo. Questo potrebbe significare, e qui il condizionale è d’obbligo, che oggi ci potremmo presto aspettare tale conclusione.

La Guerra dello Yom Kippur

L’attacco di Hamas è stato sferrato il giorno successivo al cinquantesimo anniversario dell’inizio della guerra dello Yom kippur. In riferimento a questa guerra combattuta da Israele tra il 6 e il 25 ottobre 1973 Wikipedia scrive che quell’anno la festa di Espiazione, Yom Kippur appunto, cadeva nel mese islamico del Ramadan e che nonostante i movimenti di truppe siriane verso il confine d’Israele avessero sollevato sospetti e interrogativi, la stretta osservanza del precetto del digiuno islamico rassicurava la leadership militare israeliana circa il fatto che in quei giorni non c’era da temere un attacco. Questo fatto ricorda la situazione festiva in cui Ciro conquistava Babilonia. Anche nella moderna Gerusalemme del secolo scorso l’attacco nel giorno di shabbat, in un giorno particolarmente solenne come il Kippur, sembrava assolutamente improbabile.

A proposito di quella guerra Wikipedia legge: “La festività ebraica dello Yom Kippur prevede che l’intero paese si fermi per 25 ore, compresi i mezzi di comunicazione e tutte le attività commerciali…È un giorno in cui non solo gli ebrei osservanti, ma anche molti degli ebrei secolari digiunano, si astengono da qualunque «lavoro» ivi compreso l’uso del fuoco, dell’elettricità e di qualunque mezzo di trasporto…molti soldati lasciano le strutture militari per restare a casa… È il giorno in cui, per tutti questi motivi, Israele è militarmente in assoluto più vulnerabile, con gran parte delle sue forze smobilitate. In realtà proprio la concomitanza della ricorrenza ebraica dello Yom Kippur con l’inizio, per i musulmani, del mese sacro di Ramadan…servì a convincere ulteriormente i servizi segreti israeliani che l’attacco non sarebbe stato comunque imminente.”

L’attacco di Hamas

Viceversa, contrariamente alle aspettative, proprio in quel fatidico giorno l’attacco fu sferrato da una coalizione di stati arabi guidati da Egitto e Siria. Gli israeliani si trovarono inizialmente in difficoltà, ma poi respinsero i siriani e penetrarono in Egitto. Il conflitto si concluse il 25 ottobre con il cessate il fuoco. Oggi in molti si chiedono come abbia potuto, questo 7 di ottobre, l’apparato di sicurezza israeliano farsi prendere di sorpresa. Arduino Paniccia, analista di strategia militare e geopolitica ha dichiarato: “La falla incredibile nella sicurezza porta a una duplice analisi. Da un lato la possibilità che vi sia stato un accecamento dei sistemi militari con un poderosissimo attacco cyber e hacker che ha coperto completamente le operazioni terroristiche, dall’altro invece, la trappola, è stato fatto credere a Israele nell’ultimo anno e anche prima che Hamas non avesse nessuna intenzione di attaccare, che tutto era tranquillo…”

Il violento attacco lanciato da Hamas contro Israele nel cinquantesimo anniversario della guerra dello Yom Kippur non ha però paragoni con alcuna precedente offensiva partita dalla striscia di Gaza non solo per il numero di missili lanciati su Israele ma anche per le infiltrazioni in territorio d’Israele di miliziani di Hamas. “Siamo di fronte a uno schema di conflitto che supera ampiamente quello terroristico. Possiamo definirlo una vera e propria guerra con aspetti sia strategici che tattici inediti…con tecniche che richiamano quelle usate nella guerra in Ucraina e con una preparazione molto accurata.”

Gerusalemme più volte rasa al suolo

Guardando le cose dal punto di vista spirituale mi sentirei di credere che l’accecamento dei servizi segreti di fronte all’attacco contro Israele potrebbe essere attribuito alla volontà dell’Altissimo che ha in mente di portare a termine certi suoi progetti. La guerra del kippur portò, nonostante un primo momento di incertezza alla vittoria di Israele sulla coalizione araba guidata dall’Egitto e dalla Siria. Tuttavia, alla luce delle profezie, oggi la prossima sconfitta di Israele sembrerebbe più che evidente. Gerusalemme sta per essere nuovamente rasa al suolo e stavolta in modo definitivo. Leggiamo perciò Rivelazione 16 dove si tratta dell’ultima guerra, Har-maghedon. Vi si legge: “E vidi uscire dalla bocca del dragone e dalla bocca della bestia selvaggia e dalla bocca del falso profeta tre impure espressioni ispirate che sembravano simili a rane. Esse sono infatti espressioni ispirate da demoni e compiono segni e vanno dai re dell’intera terra abitata.

Per radunarli alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente. […] E li radunarono nel luogo che in ebraico si chiama Har-maghedon. […] Allora dal santuario, dal trono, uscì un’alta voce, dicendo. “E’ accaduto!” […] e vi fu un grande terremoto come non ve n’era stato…E la gran città si divise in tre parti, e le città delle nazioni caddero, e Babilonia la grande fu ricordata dinanzi a Dio, per darle il calice del vino del furore della sua ira.” (Ri 16:13-19) Tutto questo sta accadendo. Le nazioni si stanno radunando. Il campo di battaglia prima focalizzato sul conflitto tra Russia ed Ucraina si è spostato su uno scenario bellico territorialmente più ristretto ma politicamente ancora più esteso in quanto ormai tutto l’Islam e l’ampio mondo arabo sono chiamati in causa affinché prendano una loro precisa posizione. Le forze in gioco sullo scacchiere geopolitico sono i re di tutta la terra!

Imminente un grande giubileo!

Dall’inizio della guerra del kippur il 6 ottobre ‘73 al recente attacco del 7 ottobre ‘23 sono trascorsi esattamente 50 anni e un giorno. È per così dire finito un periodo di 7 cicli di 7 anni, il periodo che intercorre tra due giubilei. Se calcoliamo il tempo che intercorre dal 1975 al presente attacco di Israele da parte di Hamas sono 48 anni. Nel 2024 scadrebbero 7 cicli di 7 anni… Sarebbe l’annuncio del più grande Giubileo, il regno messianico sta per prendere il potere!

Articolo di Adriana Rocchia

Per comprendere il significato di Sukkot si leggano i seguenti articoli: La festa delle capanne – Rifugiati di Pella e https://www.rifugiatidipella.com/2022/07/12/la-festa-del-novilunio/

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